mercoledì 9 gennaio 2013

Un tema pittorico ricorrente

Dopo una pausa abbastanza lunga ritorno a postare a proposito di pittura.
Non intendo parlare di un artista specifico ma di un soggetto capace di suscitare la fantasia di una quantità enorme di pittori (alcuni vi si sono cimentati più volte nel corso della loro vita, anche a distanza di parecchi anni).
Le tentazioni di Sant’Antonio Abate, ovvero i tormenti che il demonio avrebbe inflitto all’eremita cristiano vissuto fra il III e il IV secolo D.C., sono l’oggetto di centinaia di quadri, illustrazioni e disegni.
In effetti l’uomo completamente solo, in un luogo deserto, costretto ad affrontare un nemico feroce e subdolo, è un tema archetipo piuttosto stimolante.
Le prime rappresentazioni grafiche delle tentazioni diaboliche di cui è vittima il santo sono assai fedeli ai resoconti del vescovo Atanasio di Alessandria d'Egitto, discepolo di Antonio, che così le descrive:
«Il posto sembrò esser sconquassato da un terremoto, ed i demoni, quasi abbattessero le quattro mura del ricovero sembravano penetrare attraverso esse, ed apparire in forma di bestie e di cose striscianti. Il posto si riempì improvvisamente di forme di leoni, orsi, leopardi, tori, serpenti, aspidi, scorpioni, ed ognuna di esse si muoveva in accordo alla sua natura».
Il pittore istriano Bernardo Parentino (1437-1531) immagina il santo letteralmente aggredito da mostruose figure.


Il visionario pittore olandese Hieronymus Bosch (1450-1516) lo pone al centro di un trittico realizzato nel suo tipico stile: una gigantesca sovrapposizione di immagini grottesche, un’allucinazione mostruosa le cui connotazioni simboliche risultano oscure.


Il fiammingo Joos Van Craesbeeck (1605-1660) sceglie ugualmente un tono grottesco e allucinato, in cui però comincia a prendere forma un accenno psicologico. Le creature che popolano il quadro fuoriescono dalla testa e dalla bocca di una faccia gigante che scruta di sottecchi Sant’Antonio. Un’allusione alla possibile origine onirica delle tentazioni? Un accenno alla possibilità che siano mera fantasia della mente invece di una materiale presenza demoniaca?


L’avanzata dell’umanesimo nel XVIII secolo favorisce questo genere di interpretazione meno sacrale, spingendosi addirittura alla rappresentazione materiale di quella che è, in fondo, la più grande tentazione in cui possa incorrere un uomo che ha fatto voto di castità… La tela del francese Pierre Chasselat (1753-1814) è piuttosto esplicita da questo punto di vista, ma ieratica, e il santo appare in grado di resistere alla sensualità della carne.


Turbamenti più concreti arrivano, inevitabilmente, tra il XIX e il XX secolo. La tentazione erotica non viene più allegorizzata ma rappresentata in modo esplicito. Il nostro Domenico Morelli (1826-1901) sceglie un tono decisamente realistico, compresa l’evidente angoscia di un Sant’Antonio in procinto di cedere all’esca demoniaca.


Il pittore tedesco Lovis Corinth (1858-1925) si spinge oltre e umilia l’eremita sommergendolo sotto un mare di donne lascive di fronte alle quali è in grave affanno.


Il simbolista belga Félicien Rops (1833-1898) abbatte l’ultima barriera, la blasfemia. La sua visione delle tentazioni di Sant’Antonio, pur vecchia di oltre un secolo, appare scandalosa anche ai giorni nostri.


Infine, il surrealismo riporta quasi alle origini le forme rappresentative. Le tentazioni carnali cedono nuovamente il passo a “demoni” che tuttavia non assomigliano a quelli della tradizione ma semmai alle personali ossessioni figurative degli artisti. Le due immagini che concludono questa breve e inevitabilmente superficiale rassegna sono di Max Ernst (1891-1976) e Salvador Dalì (1904-1989).




Chi avesse voglia di approfondire può fare un raffronto con l'interpretazione delle tentazioni di Sant'Antonio dei due Jan Brueghel, di Matthias Grunewald, di Gianbattista Tiepolo, Paul Cézanne, Odilon Redon...
... L'elenco potrebbe essere lunghissimo.

7 commenti:

  1. Un tema davvero affascinante.
    E, per inciso, sono lieto di rivederti, anche se magari è solo un post temporizzato. :)

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  2. Bellissimo post! *__*
    Delle tentazioni dei Santi non mi sono mai curata, ma a questo punto direi che vale la pena buttarci un occhio.
    Le opere di Max Ernst e Salvador Dalì sono fenomenali. Quella di Dalì, soprattutto - imho.

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  3. Bentornato! Fenomenali tutte le versioni, in particolare quella di Rops.

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  4. Grazie a tutti. In effetti il post era programmato, comunque fra qualche giorno tornerò a essere maggiormente presente.

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  5. Un post davvero eccellente.
    Se avessi avuto te come insegnante di Storia dell'Arte non l'avrei tanto odiata, disaffezionandomi.
    Perciò riprendo volentieri la materia, che in questo post è molto affascinante!

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  6. Che interessante posto... e che bellissimo vedere queste magnifiche opere...

    Spero che quello che ti è accaduto sia niente di grave...

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  7. Ariano, perdonami l'OT - ho bisogno di sentirti, mi mandi un mess Email a Ferrugianola@hotmail.com? grazie:-)

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