domenica 15 settembre 2013

Post programmati VS fatti concreti non programmati

La scorsa settimana avevo programmato di pubblicare un serie di post del genere "divertissment": una raccolta di utili consigli per la vita di coppia, forgiati in tono umoristico.
Ma negli ultimi giorni sono rimasto coinvolto in una serie di eventi materiali tutt'altro che umoristici. Non entro nei dettagli (lo farò a tempo debito), specifico soltanto che mi trovavo in una situazione in cui mi pareva inaccettabile che il mio blog avesse contenuti scherzosi. Per questo motivo all'ultimo istante ho virato su un haiku assai neutrale che si poneva la domanda fondamentale rimbombante nella mia testa: cosa resterà dopo l'ondata? (omissis: che si sta abbattendo su di me?)
Ora, approfittando della calma piatta del week end, ho ripensato a questa scelta.
In effetti il blog, pur essendo un prolungamento virtuale di Ariano Geta, non è Ariano Geta, ma quel che lui scrive in un certo momento. Uno scrittore di romanzi comici non può chiedere al suo editore che detti romanzi vengano ritirati dal commercio nel momento in cui la sua esistenza viene intristita da problemi imprevisti, né, tanto meno, può pregare i lettori di non leggerli in attesa che lui torni dell'umore giusto per sentirsi in sintonia con i suoi scritti ironici che ora gli appaiono fuori luogo...
Insomma, ho deciso che il blog deve marciare senza essere appesantito dai miei casi personali. Perciò da mercoledì si parte coi post del soprannunciato divertissment, e spero che riescano a far sorridere gli internauti di passaggio.
Non so se sorriderò anch'io. Ma provo a essere ottimista e spero che la prossima settimana riuscirò a ridere a mia volta.

18 commenti:

  1. Il ragionamento che fai è molto sensato, però capitano anche a me periodi troppo duri per trovare la forza di scrivere qualcosa di umoristico. In quel caso, se il tema in programma lo tratto comunque, altrimenti evito. In realtà può poi anche essere utile, l'importante è non fare violenza a se stessi: c'è un tempo per le lacrime e un tempo per i sorrisi.

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    1. Certamente è così. Però alla fine ho deciso di non legare il blog al mio umore. Di renderlo indipendente dalle mie situazioni personali, diciamo così.

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  2. Oddio... spero che l'ondata possa renderti più forte e non lasci scorie troppo pesanti. Quanto al blog, è pur sempre vero che i blog nacquero per essere dei diari online, quindi rappresentare noi stessi. Per cui non importi di soddisfare il lettore, piuttosto, fa ciò che senti dentro di te.

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    1. Se dovessi fare ciò che sento dentro di me... eh!
      Meglio essere pragmatici.

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  3. ..hai ragione, il blog non è esattamente quello che siamo.
    Ci sono persone che ci vomitano qualunque stato d'animo perchè vogliono farlo e altre no.. la scelta sta a noi.

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    1. E io, tutto sommato, non voglio eccedere con l'esposizione dei miei problemi personali. L'ho già fatto abbastanza negli ultimi mesi.

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    2. In qualunque caso spero che le cose si sistemeranno.
      Per quanto possa essere lontano, hai sicuramente l'appoggio di tante persone.. ;)

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  4. È inevitabile che stati d'umore e vita reale finiscano con l'influenzare nostre "estensioni" come può benissimo esserlo un blog.
    Che ha una vena e un'anima personale, perché no (il tuo, poi, più di altri).
    Quindi, tutto nella norma.
    Semmai, mi auguro che le cose migliorino.
    Altrimenti... tutto ciò che non ci uccide, eccetera eccetera. ;)
    Un abbraccio

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    1. É un momento un po' così, speriamo che alla fine si risolva nel modo migliore per me.

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  5. Io ho la mia massima che propino in ogni occasione, lecita e no: il blog è personale e ognuno può e deve scriverci ciò che vuole. Così come può chiuderlo e riaprilo quando vuole. Non ho mai programmato dei post proprio per questo motivo, perché volevo scrivere di ciò che mi stava capitando in quel momento. Perciò le tue scelte sono rispettabilissime e sono sicuro che i tuoi lettori ti seguiranno comunque. E poi magari scrivere (o postare) qualcosa di 'divertente' può aiutare anche te ad affrontare meglio la giornata!

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    1. Infatti, spero solo di non fare il "Ridi pagliaccio col cuore infranto" di lirica memoria...

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  6. E' un ragionamento più che sensato. Però non è sempre facile, perché va bene che il blog non sei tu ma lo fai tu e una parte di te entra inevitabilmente nei post che scrivi. Insomma, non so cosa avrei fatto. Quando mi è successo qualcosa di brutto, ho semplicemente smesso. O postato un paio di articoli poco impegnativi, la stessa cosa che faccio, del resto, quando altri impegni mi sottraggono la produttività. Per cui ti direi di andare avanti se li hai già preparati, in caso contrario... non so, vedi.
    Un saluto.

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    1. Vado avanti. E speriamo che l'ondata invece di travolgermi mi sospinga verso lidi tranquilli.

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    2. Questo, naturalmente, è anche il mio augurio! :)

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  7. I tuoi colleghi bloggheressi e bloggheresse hanno sicuramente più autorevolezza di me su quest' argomento, quindi da semplice fruitrice posso solo dirti cosa piace a me, tralasciando l' ovvio come l' argomento generale del blog e il modo di scrivere, io rimango "fedele" se sono convinta dell' autenticità di ciò che è scritto (e quindi del blogger), burle o argomenti pesanti che siano.
    Temo di essere stata più contorta del solito...

    Prova a scherzare dove non c'è nulla da ridere, secondo me fa un gran bene, magari è un po' cinico ma è questione di sopravvivenza! :)

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    1. Autentico lo sono di sicuro. Non so se sono anche interessante, però ci provo ;-)

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  8. ecco... arrivo tardi e hanno già detto tutto prima di me!!! ^______^
    Aggiungo solo un bacio d'incoraggiamento!!!!
    (e vedrai che prima di migliorare, andra' peggio!!!!! uahahahahah)

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    1. Qualcosa è migliorato (per scaramanzia non dico altro ;-)

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