lunedì 18 novembre 2013

Yoshitoshi


Yoshitoshi Tsukioka (1839-1892) è stato uno dei più grandi artisti giapponesi nel campo delle stampe tradizionali, le ukyio-e (letteralmente: “immagini del mondo fluttuante”).
Se Hokusai e Hiroshige sono celebri per i loro poetici paesaggi e Utamaro per i raffinati ritratti di donna, Yoshitoshi è invece il visionario, l’eccentrico, colui che da vita agli incubi, come lui stesso si diverte a sottolineare nella stampa in alto in cui raffigura se stesso spaventato da uno spirito creato dal proprio disegno…
I suoi temi prediletti sono le storie di fantasmi, che illustrò con tavole grottesche nelle quali è possibile scorgere l’embrione della futura arte fumettistica di Go Nagai.






Un altro tema presente nella sua opera è la rappresentazione della violenza, da lui raccontata con immagini estremamente esplicite. Una sua famosa serie di stampe illustra crimini celebri con compiaciuto, sadico realismo. Anche in questo caso è possibile vedere in Yoshitoshi il precursore di un artista moderno quale Suheiro Maruo.





Comunque è doveroso sottolineare che l’enorme produzione grafica di Yoshitoshi comprende anche altre tematiche meno inquietanti, come i classici ritratti di donna (bijin-ga) e di attori del teatro kabuki (yakusha-e). D’altronde, il discorso della varietà è valido per quasi tutti i creatori di ukyio-e: Hokusai, come già ricordato, è noto per i suoi paesaggi, ma tra le sue stampe si possono ammirare anche raffigurazioni erotiche (shunga) e storie di fantasmi.
Nel caso di Yoshitoshi tuttavia anche i ritratti di donna talvolta sono un po’ devianti rispetto allo stile tradizionale…


Nel complesso un artista capace di dare forma anche a immagini convenzionali, ma con un’evidente predilezione per l’eccesso, la morbosità, il sogno e l’incubo.

14 commenti:

  1. Dalla prima simpatica e divertente.. all'ultima mostruosamente inquietante! *_*

    RispondiElimina
  2. Hai ragione, ci sono molti elementi ripresi da famosi mangaka nelle sue illustrazioni.
    Non immaginavo che conoscessi Shueiro Maruo.
    Hai mai letto Il Vampiro che Ride?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, non l'ho letto. Maruo, quantunque sicuramente talentuoso, é veramente "disturbante" per me. Da un lato ne sono attratto e dall'altro ne ho "paura" per così dire.

      Elimina
  3. Molto belle! Poi a me piacciono queste illustrazioni che strizzano l'occhio al pauroso e al macabro :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, di Yoshitoshi ne trovi parecchie. L'ho usato due volte per copertine di miei ebook proprio per l'impatto della sua fantasia creativa.

      Elimina
  4. Che meraviglia! Ci sarebbe da farsi un poster da ciascuna di queste illustrazioni. L'unico problemuccio è il non avere a casa abbastanza pareti libere. Grazie per averle condivise. Corro subito a cercarne altre in rete!

    RispondiElimina
  5. Ho visto sia la mostra del Mondo Fluttuante che Shunga a Palazzo Reale a Milano. E anche un'altra con opere dello stesso periodo, ma ora non ne ricordo il titolo.
    L'ultima immagine è la più inquietante in assoluto; la prima mi diverte invece (e mi ricorda l'arte ninja del personaggio di Sai di Naruto :-P)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le ukiyo-e sono un mondo di creatività vasto quanto i manga.

      Elimina
  6. Ma tu hai mai notato che i titoli (originali) di molte serie animate giapopnesi sono degli Haiku?
    Di quelli che ricordo direi Ken Shiro, Naruto e anche Glass No Kamen (Il grande sogno di Maya).
    Sicuramente anche altri ma non so quali.
    Non so perché mi sia venuto in mente questo OT

    RispondiElimina
  7. Beh, gli haiku sono molto popolari, sono una parte integrante della cultura giapponese, quindi sono anche un riferimento che molti sono in grado di capire, un po' come da noi certe citazioni dai Promessi Sposi o dalla Divina Commedia.

    RispondiElimina
  8. Non lo sapevo, ma alcune opere, mi pare di averle viste da qualche parte...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, non è celebre come Hiroshihe, Hokusai e Utamaro, però sicuramente alcune sue opere sono esposte in qualche museo.

      Elimina