mercoledì 17 ottobre 2018

Le revisioni non finiscono mai

É sin troppo noto il pluriennale impegno del Manzoni sul suo libro più famoso per modificarne il testo numerose volte.
Ricordo, a titolo di curiosità letteraria, che anche il poeta Giuseppe Ungaretti ha messo mano alle sue raccolte liriche (già pubblicate) per apportare delle modifiche a distanza di anni, cosicché esistono versioni diverse di certe sue poesie, entrambe "ufficiali" (sia pure appartenenti a epoche diverse della sua vita, quindi lasciando intendere che l'ultima edizione sia quella da considerare definitiva).
Insomma, un testo narrativo o poetico talvolta ha una vita propria che non si esaurisce neppure dopo la prima pubblicazione.
Ancora più mutevole è il suo destino da un punto di vista meramente tipografico. Le edizioni che si susseguono presentano talvolta delle differenze redazionali, ovviamente imputabili all'editore e non all'autore, soprattutto quando quest'ultimo è ormai passato a miglior vita.
Ho potuto constatarlo di persona nei giorni scorsi (anche se nel mio caso sono fortunatamente ancora di questo mondo ;-) quando sono stato contattato da amazon. Come ho già detto in un precedente post, il mio ebook Racconti sensazionali è stato selezionato per il servizio Prime, pertanto è sottoposto a maggiori controlli a livello qualitativo. Nel messaggio ricevuto mi informavano che alcuni lettori avevano segnalato che l'indice digitale era alla fine e non all'inizio del libro, cosa ritenuta alquanto bizzarra. A me è sembrata ancor più bizzarra perché ero certo di non aver inserito alcun indice digitale al testo. In effetti, dopo accurata verifica, è risultato che non si trattava di un indice ma delle note a piè di pagina, che naturalmente devono per forza stare alla fine del libro non potendo comparire prima ancora del testo.
Quindi amazon mi ha informato che il testo era a posto così, non c'era più necessità di modificare nulla. Però questo episodio mi ha fatto riflettere sul fatto che i miei ebook non hanno l'indice digitale. Navigare all'interno di un testo tramite tablet o ereader è estremamente facile, praticamente come sfogliare un cartaceo. Però il lettore che ricorre alle nuove tecnologie vuole magari anche poter disporre di quei requisiti che differenziano l'ebook dal libro stampato.
E quindi, anche se sono opere pubblicate ormai già da diversi anni, ho iniziato a revisionarle per inserire un indice digitale almeno in quelle più vendute. Ho iniziato proprio con Racconti sensazionali (operazione già eseguita da più di una settimana), ho aggiornato l'altro giorno anche Altri racconti sensazionali e nelle prossime settimane spero di poter continuare anche altri miei ebook.
Perché le revisioni al contenuto (e alla forma) di un testo letterario non finiscono mai ;-)

25 commenti:

  1. Beh,di Manzoni rimase famosa quella volta che fece fermare le rotative di una tipografia che stava stampando proprio "I Promessi Sposi" semplicemente per far cambiare la posizione di una virgola.

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  2. Per me le revisioni non finiscono mai, in ogni caso "revisionare" è uno dei grossi vantaggi che offre l'ebook

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    1. Ah beh, sicuramente apportare modifiche a una pubblicazione digitale è una pratica più diffusa proprio perché permette di intervenire in qualsiasi momento senza dover "ritirare dalle librerie" le copie cartacee già esistenti.

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  3. Tutto ciò mi fa venire in mente che dovrei sistemare alcune pagine statiche del blog...

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    1. Bene, sto facendo l'untore della pignoleria testuale :-D

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  4. C'è sempre da migliorarsi.. anche se in questo caso è un dettaglio irrisorio! In ogni caso penso che faccia piacere sapere che ci sono stati lettori così meticolosi da farlo notare!

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    1. Sicuramente meglio un lettore che lo segnala a amazon affinché lo segnali a me, piuttosto che un lettore che metta una recensione a 1 stella con motivazione: "non ha il sommario digitale!"

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  5. Anche Walt Whitman è un esempio di un autore che ha lavorato per l'intera vita a un unico testo, Foglie d'erba, producendone sempre nuove versioni rivedute e ampliate.

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    1. É vero, fu un'autentica ossessione la sua. Però è riuscito nel suo sogno di essere ricordato negli annali della poesia americana pur senza essere un accademico.

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  6. Proprio vero, Ariano, le revisioni non finiscono mai. Ma forse a un certo punto è meglio fare punto a capo, se no si rimane ancorati al passato. Non è il tuo caso, in fondo si tratta solo di un indice e non di modifiche al testo;)

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    1. Sì,nel mio caso la "revisione" è solo formale.
      E in effetti anch'io sono il tipo che a un certo punto decide di lasciarsi le cose alle spalle e ripartire con qualcosa di nuovo.

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  7. Interessante che il lettore abbia segnalato la mancanza dell'indice digitale, in realtà mi è capitato di scaricare eBook mancanti dell'indice ma una volta letto non è che mi interessasse più di tanto che l'indice mancasse. Però meglio che mettere la recensione a una stella per la mancanza dell'indice. In effetti se c'è è meglio. Anch'io ho fatto delle revisioni ai miei eBook, al mio primo romanzo ho corretto tutta la punteggiatura e ho sistemato alcune parole ripetute, con il secondo romanzo ho cambiato tutti i caporali; infine questa estate ho sistemato alcune frasi di Fragile come il silenzio, alcune parole ripetute con sinonimi. È vero le revisioni non finiscono mai!

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    1. Si vede che hai a cuore i tuoi manoscritti, che poi è una caratteristica tipica di noi "scribacchini" ;-)

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  8. Ariano... non mi complicare la vita! Tu sai hce io sono imbranata! ahhahahahaahhahaha
    A me, indice o meno nonn crea problemi.

    Concordo con Rosalia. Ad un certo punto si deve dire basta e dedicarsi a qualcosa di nuovo. Si rischia di continuare a far modifiche peggiorando anzichè migliorando.

    ps ho riletto il commento ma se manca qualche lettera nelle parole fai finta di niente :D) tra gli occhi e le dita...

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    1. Tranquilla, molti dei miei commenti sui blog (scritti al volo e senza rilettura) sarebbero sottolineati di rosso persino dalla mia maestra delle elementari :-D

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  9. Ma nei miei libri l'indice è sempre al fondo!
    Boh, credo siano scelte, ma non lo trovo affatto bizzarro.
    Piuttosto io sono stato ricontattato per il prezzo dell'e-book (ritenuto troppo basso) e per il peso della carta nel cartaceo a favore di una più leggera.

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    1. Insomma, non si può negare che amazon faccia il proprio lavoro: i controlli li eseguono e le segnalazioni dei lettori / clienti vengono effettivamente valutate.

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    2. Non è Amazon, ma Youcanprint, però il principio resta.

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  10. Ho sempre messo l'indice all'inizio anche sul cartaceo, più che altro perché c'è la parte di appendice con il glossario così uno vede subito che, in caso di termini bizzarri, può andare a consultare il glossario.

    Per quanto riguarda le difformità con il testo licenziato dall'autore, mi hai fatto venire in mente un argomento nell'ambito dei miei studi su Storia della Stampa e dell'Editoria, cioè le numerose versioni di "Le ultime lettere di Jacopo Ortis" di Foscolo.

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    1. In effetti sarebbe interessante scrivere un saggio sulle varie versioni editoriali di opere famose...

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  11. Concordo con Patricia arrivati ad un certo punto bisogna mettere la parola fine. L'indice digitale può essere utile.

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    1. Sicuramente utile. E comunque il lettore va sempre agevolato.

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  12. I lavori saranno penosi, ma vale la pena...

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    1. Neppure troppo in realtà. É abbastanza semplice correggere, però bisogna starci sopra per un po' di tempo, e il tempo è sempre poco...

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