lunedì 29 maggio 2023

Haiku boy #43

 


Striscia scritta senza intenti provocatorii, ma solo per evidenziare in modo paradossale il contrasto fra una madre "fatalista" e un figlio "salutista". Sarà che nella mia famiglia (come d'altronde penso in tutte) c'è stato uno zio che a fronte dei rimbrotti dei figli sul fatto che continuava a fumare e a bere alcolici e non gli faceva bene alla salute, rispondeva: "E vorrà dì che morirò, però mòro soddisfatto!"

30 commenti:

  1. A seconda delle situazione e dei contesti, la risposta potrebbe essere la prima o la seconda.

    Se uno sta male e soffre e non ci sono speranze, beh il vero atto d'amore è lasciarlo andare e quindi sarebbe l'eutanasia. Se si tratta di un figlio che cresce anche qui poi ad un certo punto è giusto che costruisca per conto proprio la sua vita ed il suo futuro.

    Dall'altro lato ci possono essere momenti di vita dove vuoi, e desiderarlo è umano e non egoistico, avere certe persone sempre vicino a te dalla donna che ami ai tuoi altri affetti più importanti a cui si è legati. Un momento felice come la laurea, uno triste come un funerale, uno importante per. te e magari solo per te, ecc....

    Quindi non penso esista alla tua difficilissima domanda un'unica risposta valida sempre e cmq ma che si debba valutare caso per caso il da farsi.

    Chiudo il mio commento con una nota meno seria e cioè la sensazione che a Fujiwara abbia fatto un'ottima impressione la mamma di Issei e che le sia risultata tosta e simpatica. Sbaglio?

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  2. Del resto se Issue sta sopportando la nuova vita nella peggior città del mondo, i comportamenti poco salutisti della madre diventano gocce nel mare.. ;)

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  3. Caspiterina! Ora la madre diviene l'eroina del club di poesia!
    Ora capisco meglio perché lei abbia scelto tale posto in cui vivere, le si addice perfettamente. Mi dispiace tanto per Issei. È difficile lottare in un luogo simile con simili elementi. 😉
    Ciao Ariano!

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    1. In realtà non lo ha scelto, le è toccato andarci perché lì ha trovato lavoro, però diciamo che si adatta alle situazioni con molto fatalismo e una visione disillusa della vita per cui "una cosa vale l'altra".

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  4. Mio padre diceva: “Voglio morire col bicchiere in una mano e la sigaretta nell’altra”...!
    Mia madre, invece, non so proprio cosa farò quando morirà, abbiamo un legame fortissimo da cui non sono mai riuscito a scappare...!

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    1. Tutti abbiamo un legame forte con la mamma, in fondo è colei che ci ha messo al mondo.

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  5. Queste due si capiscono fra loro... ahahahahah! Bella tragedia!

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  6. A me viene sempre in mente la frase di una canzone di Sergio Caputo: "Ma perchè non vai dal medico? E che ci vado a fare? Non voglio mica smettere di bere e di fumare."
    Che è un po' il mio motto X°°D
    (anche se non bevo e non fumo, nel mio caso è più una questione di dieta)

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    1. Io non ho particolari vizi, però quei piccoli piaceri che dovrei evitare (tipo il caffè, qualche alcolico ogni tanto, certi alimenti non molto salutari) me li tengo stretti perché se dovessi rinunciare pure a quelli sarei troppo demoralizzato.

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  7. É il dubbio amletico perenne, vivere sempre controllati rinunciando a ogni vizio (ma forse perdendo anche il gusto della vita) oppure lasciarsi andare ai piccoli vizi e al rischio che il vizio comporta?
    Come sempre nel mezzo c’è la giusta misura...forse

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    1. Il problema è sempre stabilire quale sia l'esatta dimensione della giusta misura :-D

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  8. Penso che avresti apprezzato (più o meno...) una trasmissione su La7 (ok, forse apprezzare no...), dove c'erano dei medici che spiegavano che l'alcol è un carcinogeno primario, quindi non c'è correlazione tra quantità e probabilità di sviluppare determinati tipi di tumore. Il contraddittorio: Luca Telese e Nunzia di Girolamo (anche produttrice di vino, vedi un po' tu), che hanno regalato perle come "mio nonno beveva come un turco, è morto a 90 anni" e "il bicchiere di vino al giorno è tutta salute" (ci credo, tu lo vendi). Per completezza sono andato a vedermi i commenti su youtube e non sono rimasto deluso dalla fiera delle ovvietà tipo i commenti sopra che ci ho trovato.

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    1. Ovviamente c'è anche chi sostiene che non facciano male per interesse proprio (in America c'è addirittura la lobby dei tabacchi che sostiene non ci siano prove sufficienti per correlare il fumo e il cancro ai polmoni...)

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  9. Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire! Ma del resto, la vita è di chi la vive e di fronte a un’ostinazione su determinate scelte personali ci si può solo rassegnare.
    Marina

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  10. Secondo me la mamma farà di testa sua. Non so perché ma mi sembra che abbia già deciso.

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  11. Spero che la madre di Issei non si sia già adattata alla città 🤣… ad ogni modo non ha tutti i torti, anche se darsi un limite è fondamentale.

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    1. Più che adattata alla città, adattata alla fatalità: non pensa di ricevere più nulla dalla vita, se non la sigaretta quotidiana e la visione della sua sitcom preferita.

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  12. La mamma ha sempre ragione. Mai dimenticarlo.

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    1. Però Issei è un figlio premuroso e si preoccupa ugualmente...

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  13. Visto che la città è così inquinata, qualche sigaretta è la classica goccia nell'oceano...

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    1. Nel caso specifico c'è anche questo aspetto in effetti.

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  14. Risposte
    1. Da bambino il suo discorso mi suonava strano, ma crescendo ho capito il suo punto di vista e ora lo condivido anch'io.

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