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giovedì 22 dicembre 2011

Pausa non solo festiva

L'inverno è un periodo che detesto. Il freddo congela la mia voglia di fare, mi costringe a un letargo mentale e talvolta anche fisico. Inoltre in questo periodo mi sono capitate alcune situazioni che hanno avuto l'effetto di demoralizzarmi, e così sono demotivato a scrivere, leggere, aggiornare il blog e tante altre cose che evito di elencare.
Perciò colgo l'occasione delle festività per prendermi un periodo di pausa mentale. In questi giorni non sarò molto presente, né qui né sui blog che normalmente seguo con interesse.
Ci vediamo l'anno prossimo. Auguri a tutti :-)

domenica 18 dicembre 2011

La mia letterina natalizia

Egregio Signor
B. Natale
00001 – Polo Nord

OGGETTO: ULTIMO AVVISO

La presente per ribadire ancora una volta che NON intendo avvalermi dei Suoi servizi, e pertanto La diffido fermamente dal ricontattarmi.
Lei sa fin troppo bene che io ho rescisso il contratto in essere tra le ns. parti nell’ormai lontano 1995, e nonostante ciò Lei continua a mantenere il mio nominativo nell’elenco dei clienti potenziali. Nel corso della settimana appena trascorsa sono stato contattato da un tale Sig. Folletto che, dichiarandosi Suo emissario, ha nuovamente provato a propinarmi il pacchetto Merry Xmas. Ignoro se detto Sig. Folletto sia un Suo dipendente diretto o appaltatore esterno di nuovi contratti, tuttavia devo segnalare che ha avuto un atteggiamento a dir poco seccante, giungendo persino a far partire l’odiosa registrazione automatica “Accetta lei l’abbonamento annuale ai nostri servizi consistente in un intervento specialistico da eseguirsi entro le ore 23.00 e le ore 04.00 del 24 dicembre prossimo venturo bla bla bla…” tentando perciò di ottenere fraudolentemente la mia approvazione all’attivazione.
A causa di tale intollerabile atteggiamento dei Suoi sottoposti e/o collaboratori esterni addetti al marketing, Le confermo per l’ennesima volta il mio totale disinteresse per il Suo prodotto. Nel caso in cui dovessi ricevere ulteriori messaggi pubblicitari da parte della Sua organizzazione, mi vedrò costretto a procedere legalmente nei Suoi confronti.
Distinti saluti.

giovedì 15 dicembre 2011

Indulgenza plenaria


I prodotti della creatività umana sono l’espressione di emozioni, idee, sensazioni, fantasia. È questa la loro straordinarietà. Però il loro sfruttamento commerciale ha causato un fenomeno piuttosto complesso legato alla cosiddetta “industria dell’intrattenimento”. Non è così facile tracciare dei confini precisi, ma in tutti i settori creativi (musica, letteratura, cinema) esistono prodotti costruiti a tavolino con il solo scopo di essere venduti. Nessun vero messaggio da trasmettere, solo retorica qualunquista e banale, nessuna sincerità da parte di chi lo “assembla”.
Discorso complesso e – come dicevo – con dei confini piuttosto problematici da stabilire. Soprattutto la sincerità è difficile da giudicare malgrado le apparenze, specialmente una volta che si rimane coinvolti nel meccanismo dello showbiz e del marketing.
Comunque, lo scopo di questo post non è scagliare un’invettiva contro gli artisti venduti, ma l’esatto contrario: concedere un’indulgenza.
Mi spiego meglio: ci sono certi cantanti (o anche singole canzoni), film, romanzi, fumetti, etc. che sono fin troppo easy per non lasciare il dubbio che siano stati costruiti allo scopo di compiacere il l’utente medio e il suo portafoglio. E tuttavia…
… e tuttavia si fanno apprezzare. Del tipo: “ecco la svolta buonista, ti pareva”; del tipo: “senti che ritornello orecchiabile, sembra un jingle pubblicitario”; del tipo: “e ti pareva che non veniva fuori una scappatoia all’ultimo secondo così tutti vissero felici e contenti?”…
… e tuttavia sfugge un sorriso. E tuttavia pensi: “Beh, però è simpatico, dai!”
Insomma, offro a tutti la possibilità di impartire un’indulgenza plenaria alla canzone, al romanzo, al film o quant’altro che pur appartenendo al genere sopracitato, vi sentite di perdonare.
Io confesso di non saper resistere ai film di Tom Shadyac, sebbene siano piuttosto commerciali. Non importa, concedo l’indulgenza.
Anche diverse canzoni degli Eels sono sospette… ma fa niente, ego te absolvo.
Per le letture, beh, triste da ammettere ma persino alcuni grandi autori – che evito di citare perché ormai non sono più di questo mondo – hanno scritto saggi e romanzi che probabilmente servivano solo a onorare il contratto con l’editore e a garantire un certo numero di copie vendute… Indulgenza plenaria anche per loro.
E voi, chi volete beneficiare?

lunedì 12 dicembre 2011

7 links anche per me

Ero un po' preoccupato perché nessuno mi aveva ancora chiesto di partecipare al post virale "7 links" e stavo quasi per "imbucarmi" senza il biglietto... Ma fortunatamente Angelo mi ha fornito le credenziali per accedere dall'ingresso principale.
Ed ecco i miei magnifici sette...

IL POST IL CUI SUCCESSO MI HA STUPITO
Più che un post specifico, ho notato un certo interesse per i miei divertissments. Mi ha sorpreso l’interesse per la serie dedicata alla vita (a)sociale

IL POST PIÙ POPOLARE
Senza dubbio quello dedicato a Maurits Cornelis Escher. Pazzesco il numero di contatti sul blog solo a causa di questo post.

IL POST PIÙ CONTROVERSO
Direi nessuno in particolare. Probabilmente ho uno stile troppo “vecchia zia” per creare polemiche ;-)

IL POST PIÙ UTILE
Forse la guida a Mobipocket, che con l’avvento del Kindle anche qui in Italia può avere la sua utilità.

IL POST CHE NON HA RICEVUTO L'ATTENZIONE CHE MERITAVA
I tre post con la mia traduzione in italiano del primo racconto della serie di Arsène Lupin, il ladro gentiluomo creato dallo scrittore francese Maurice Leblanc. È passato quasi inosservato.

IL POST PIÙ BELLO
Sicuramente il primo :-) Quanto meno perché esprime nel modo più elementare quel che rappresentano per me i libri.

IL POST DI CUI VADO PIÙ FIERO
Sono due post (questo e quest'altro) con i quali esprimo il mio atteggiamento riguardo l’approccio coi libri, l’arte e tutto il resto. Dichiaro i miei limiti e applico lo stesso principio anche verso gli altri. Per quanto mi riguarda, se qualcuno dice “Questo romanzo/quadro/fumetto/film non mi piace” rispetto il suo gusto. Gli atteggiamenti tipo “questo libro è un capolavoro e se a te non piace si vede che sei un coglione e non capisci un cazzo” non mi appartengono.

Dovrei invitare altri sette bloggers, ma tutti quelli che conosco hanno già dato o comunque hanno ricevuto l'invito da altri webnauti, perciò io passo la palla a… chiunque voglia imbucarsi come stavo per fare io ;-)

giovedì 8 dicembre 2011

Un pasto letterario

Vista la giornata e il ponte festivo di cui molti approfitteranno per concedersi qualche specialità gastronomica, faccio la mia proposta in tal senso, ovviamente a sfondo letterario.

Premetto che per mangiare è sempre meglio affidarsi a uno chef piuttosto che a uno scrittore ;-) Comunque sia, di pasti letterari ne esistono molti, e tutti proposti da autori celebri.
Per colazione bisogna assolutamente provare l’infuso di tiglio, nel quale va inzuppata una madeleine (tipico dolcetto francese). La combinazione di questi sapori fa rammentare l’infanzia al protagonista de “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust, e risveglia una serie di ricordi che daranno vita al lunghissimo romanzo.
A pranzo propongo qualcosa di sostanzioso a base di carne. Potrei essere pulp e suggerire un pasticcio fatto con le teste e il sangue di Chirone e Demetrio, ovvero il piatto che Tito Andronico, protagonista dell’omonima tragedia di Shakespeare, serve a Tamora (la madre di Chirone e Demetrio…) Ma siamo a dicembre, quindi viro verso il buonismo di Charles Dickens e il rassicurante tacchino che Ebenezer Scrooge decide di gustare coi suoi parenti dopo la lunga notte trascorsa in compagnia degli spiriti in “Canto di natale”.
Oppure potrebbe andar bene anche lo stufato di coniglio alle erbe aromatiche che Sam cucina per Frodo e Gollum in un capitolo del  “Signore degli anelli” incentrato proprio su questo pasto improvvisato.
Per cena qualcosa di leggero, ad esempio il pesce che Henry David Thoreau pescava nei laghetti del bosco di Walden e di cui parla diffusamente nel libro omonimo. Magari innaffiato con vino Amontillado fornito dal suo connazionale e contemporaneo Edgar Allan Poe, che accompagnerà personalmente i commensali in un oscuro sotterraneo dove un certo Montresor ne conserva una botte…

lunedì 5 dicembre 2011

Scheda riassuntiva dei miei scritti

Non credo che interessi a molti, tuttavia ho aggiunto una pagina statica al blog con l'elenco dei miei scritti (in fase di aggiornamento) indicando per ognuno le varie versioni esistenti, sia dal punto di vista del formato che della gratuità o meno (rammento sempre che le versioni digitali a pagamento hanno qualche bonus rispetto a quelle gratuite, in genere uno o più racconti inediti). Per quanto riguarda le cartacee, si pagano solo la stampa e il corriere coi prezzi imposti dal servizio di print-on-demand che utilizzo.
Il link è in basso alla colonna di destra, sotto le citazioni letterarie.

P.S.: ne approfitto anche per segnalare una recensione di Enzo Milano del mio "Shakespeare Noir", e ovviamente lo ringrazio per averlo letto :-)

giovedì 1 dicembre 2011

Immaginazione applicata alla scienza

Qualche sera fa ho visto un servizio interessante sul canale internazionale giapponese NHK. Si parlava dello scrittore di fantascienza Sakyo Komatsu (1931-2011), autore fra l'altro di un romanzo apocalittico, "Il Giappone affonda" (1973) in cui ipotizzava che l'intero arcipelago sprofondasse in mare a seguito di eventi sismici la cui potenza devastatrice superava le previsioni dei geologi.
Komatsu non era un improvvisatore. Gli occorsero nove anni per scrivere questo romanzo perché volle documentarsi accuratamente sugli elementi scientifici di un disastro del genere anziché lasciarli nel vago. Il risultato fu un'ipotesi di sommovimenti tettonici tecnicamente plausibile, ma decisamente improbabile poiché veniva ipotizzata una violenza nelle scosse telluriche sin troppo superiore a quelle più alte mai registrate. Ma in fondo era solo un esercizio di immaginazione applicata alla geologia, e Komatsu, da bravo scrittore, voleva solo provare a immaginare, non sostituirsi agli scienziati.
Ebbene, il servizio giornalistico riportava notizie e testimonianze degli ultimi anni di vita di questo autore, sottolineando come egli fosse rimasto sconvolto dal devastante terremoto del 1995 nella prefettura di Hyogo che causò oltre seimila morti. Per un paese come il Giappone, da mezzo secolo all'avanguardia nell'architettura antisismica, era un dato abnorme. Per ritrovare un terremoto con esiti tanto drammatici in termini di vite umane perdute bisognava riandare addirittura al 1948, in un contesto assai diverso in cui il paese si stava ancora risollevando dal disastro della Seconda Guerra Mondiale.
Komatsu, abituato a consultarsi con geologi e studiosi, chiese come fosse stato possibile. La risposta degli scienziati fu che, semplicemente, il terremoto era stato più forte di quelli precedenti, di intensità superiore ai dati conosciuti, e pertanto "non gestibile" dagli esperti.
Il recente tsunami che ha devastato la prefettura di Miyagi è stato un ulteriore shock per Komatsu, che in un romanzo aveva ipotizzato un disastro nucleare. Anche in questo caso si è verificato un evento "superiore" ai dati noti, come nelle dinamiche de "Il Giappone affonda". Lo scrittore, ormai ottantenne ed emotivamente disorientato, è morto il 26 luglio. In uno dei suoi ultimi messaggi pubblici, un articolo su una rivista, scriveva: "Pensavo che ogni giorno mi andasse bene per morire, ma ora mi piacerebbe poter vivere ancora un po' di tempo per vedere come il Giappone andrà avanti".
La sua immaginazione aveva parzialmente preso forma, e lui si chiedeva "cosa succederà adesso?"
Il potere immaginativo di taluni scrittori è uno dei talenti più straordinari della mente umana. La fantasia che talvolta supera i dati scientifici, li anticipa, li sconvolge. Gli esempi potrebbero essere tanti: Jules Verne è il più significativo, ma non l'unico. Peraltro occorre considerare il contesto storico: il giorno in cui dovessero creare la macchina del tempo, Wells diventerebbe a sua volta un anticipatore letterario del progresso tecnologico.
Per quanto possa sembrare pazzesco, credo che una maggiore cooperazione tra razionalità scientifica e immaginazione potrebbe produrre risultati migliori sul piano del progresso.