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venerdì 28 settembre 2012

Stop al marketing

Sarà un caso, sarà per la mancanza di un brand realmente accattivante, sarà per la crisi, sarà quel che sarà, fatto sta che il marketing dei giorni scorsi sta avendo, paradossalmente, effetti negativi sulle vendite.
La decisione conseguente, frutto di ponderata riflessione analisi logica scaramanzia, è la sospensione della campagna pubblicitaria. Non ammorberò più il web rammentando i miei libercoli.
Anzi, da oggi in po seguirò la politica opposta: gli e-book usciranno direttamente su amazon senza alcuna comunicazione sul blog.
Che ne dite, funzionerà meglio così?

martedì 25 settembre 2012

Di padre in figlia


La maggior parte delle passioni e dei talenti non si ereditano dai propri genitori, ma dall’esperienza diretta della vita. Tuttavia è innegabile che alcune inclinazioni derivano dal patrimonio genetico che ci portiamo appresso. Mio padre non ama i libri, ma suo padre (ovviamente mio nonno) componeva poesie, e scrisse anche un paio di romanzi. Il fratello di mio nonno era maestro di musica, però i suoi figli e nipoti hanno mostrato poco interesse in questo settore, ma alcuni nipoti di suo fratello (sempre mio nonno) suonano nella banda musicale cittadina. Insomma, qualcosa si trasmette. Magari saltando una generazione o confluendo in un ramo parallelo della discendenza.
Qualche volta aiuto mia figlia coi compiti. In una di queste occasioni la maestra aveva chiesto ai bambini di disegnare un giardino.
La mia principessina mi ha chiesto se potevo fornirle delle illustrazioni da copiare, e per sua fortuna avevo proprio un libro sull’argomento: giardini italiani in stile rinascimentale, giardini alla francese con ampie geometrie, giardini all’inglese dall’aspetto quasi selvaggio, giardini zen giapponesi… 
“Mi piace il giardino zen” ha deciso lei in un millesimo di secondo senza nessun tipo di incoraggiamento da parte mia, giuro. Siccome doveva anche scrivere un pensierino per descriverlo, ha voluto che gliene spiegassi le caratteristiche.
È ancora una bambina, quindi ho cercato di semplificare al massimo i concetti. Questi che seguono sono i risultati.

Mentre lei svolgeva il compito io la osservavo. Mi sentivo compiaciuto come… un papà che si rivede bambino nei gesti e nei gusti di sua figlia :-)

venerdì 21 settembre 2012

Credibile o inverosimile

Nel corso degli anni mi sono convinto che una narrazione letteraria non è verosimile solo perché è realistica, ma piuttosto perché l’autore riesce a renderla convincente (non necessariamente realistica).
Faccio un esempio pratico con un romanzo che non è né fantasy né surreale, ovvero “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello. Riassumo rapidamente la trama:

Mattia Pascal, infelice per la sua vita, tenta il suicidio ma viene fermato all’ultimo secondo da un suo conoscente. Si assenta – casualmente – per alcuni giorni, e tornando al suo paese legge sui giornali che Mattia Pascal si è tolto la vita. Qualcuno che – casualmente – gli assomigliava si è gettato nello stesso fosso in cui si stava gettando lui, e la persona che lo aveva fermato in precedenza ha supposto che ci avesse riprovato, stavolta con successo. Essendo ufficialmente morto, Mattia Pascal rimonta in treno e va verso il nord, fino a una nota località balneare con un celebre casinò. Casualmente decide di entrare e, sempre casualmente, vince un sacco di soldi (e pensare che non aveva mai giocato in vita sua). A quel punto si reca a Roma e…

Vabbé, inutile che lo spoilero completamente (magari qualcuno si è incuriosito e ora vuole leggerlo senza però sapere cosa succederà dopo ;-) ma già da questa premessa posso chiedere legittimamente: quanto vi sembra credibile?
La risposta è: da uno a dieci, zero. In effetti è assolutamente inverosimile. Eppure Pirandello riesce a raccontarla in modo convincente. É come se lui prevedesse in anticipo le obiezioni del lettore e gli fornisse, a ogni pagina, delle spiegazioni per l’apparente impossibilità nella concatenazione degli eventi. Le espone con cotanta dettagliata logica e psicologia che si finisce con l’accettarle o quanto meno col diventare possibilisti.
Per contro, una narrazione dove i fatti sono realistici ma troppo automatici, privi di premesse e motivazioni quanto meno accennate, rischia di lasciare perplesso il lettore. Un romanzo in cui tutto accade senza una struttura che sorregga gli eventi e dia un senso alle scelte dei personaggi, beh, quello sì che sembra strano… “Perché Tizio ha lasciato Caia?” (non c’è niente di anomalo in una rottura sentimentale, ma se accade senza che si percepisca una motivazione, allora la storia diventa zoppa e non credibile).
Ovviamente la credibilità di un romanzo è strettamente correlata al livello di credulità che il lettore assume. Se al lettore sta bene immaginare che una ragazza vergine, terrorizzata dal sesso e piuttosto scialba venga prescelta da un miliardario per diventare la sua nuova amante trasformandosi in poco tempo in una ninfomane pervertita (ogni riferimento a un best seller di queste ultime settimane è puramente casuale) beh, evidentemente il lettore trova la cosa convincente. E in fondo ne ha il diritto.

martedì 18 settembre 2012

Un po' di marketing - 3



E rieccomi qui col mio banchetto da piazzista di libri fatti in casa…

SHAKESPEARE NOIR – Il libro si compone di quattro racconti, tutti liberamente tratti da tragedie del grande drammaturgo inglese. “Amleto” diventa una storia ambientata nel mondo della mafia italo-americana, “Tito Andronico” si svolge in una favela di Rio de Janeiro dominata da una spietata gang, “Macbeth” è una crime story che sconvolge il mondo dorato dell’alta finanza in California, e “Re Lear” si trasforma in un boss della yakuza la cui vicenda viene narrata da un giovane infermo di mente che la espone dal suo deviatissimo punto di vista.
Le vicende hanno subìto delle modifiche parziali e talvolta sostanziali, ma gli elementi centrali delle tragedie originali rimangono. Ho cercato di dare un taglio psicologico alla narrazione e di scavare il più possibile nella mente dei personaggi e nelle motivazioni delle loro azioni, ma al tempo stesso è presente tantissima violenza materiale (però sempre funzionale alla vicenda, almeno nelle mie intenzioni). Ho scelto di usare un linguaggio diretto, crudo, con contenuti espliciti. Da questo punto di vista la lettura è inadatta ai bambini e ai lettori sensibili.
Consigliato a: chi ama il noir, chi apprezza la letteratura introspettiva, e chi vuole scoprire il pulp che si annida nelle opere di Shakespeare.



(continua)

lunedì 17 settembre 2012

ME.ME. update

La saga del meme continua poiché sono stato nominato anche da Lucrezia. E ovviamente non posso sottrarmi all'invito di una donna...
Rispondo ordunque alle sue domande:

1. Quale canzone ti costringe a cantare ad occhi chiusi e con sentimento qualsiasi cosa accada attorno a te?
"Secretly" degli Skunk Anansie (la voce di Skin è meravigliosa)

2. Cheesecake o Pizza?
Pizza, possibilmente la classica margherita.

3. Se ti pagassero 10.000 euro lo mangeresti un piatto di scarafaggi vivi?
No, neppure per una cifra più alta.

4. In quale famosa rock band anni 70 suoneresti tornando indietro nel tempo?
We don’t need no education
We don’t need no thought control
No dark sarcasm in the class room
Teachers leave those kids alone
Hey, teachers! Leave those kids alone!
All in all, it's just
Another brick in the wall


5. Un oggetto che conservi dai tempi del liceo?
Il mio piumino Ciesse.

6. Una cosa di te stesso/A che non ti piace?
Eccessivamente prudente :-(

8. L'indumento più ridicolo che hai?
Una paio di jeans verdi.

9. Nel film sulla tua vita chi sarebbe te stesso?
Attore? Boh, sicuramente uno poco appariscente.

10.Dovendo essere una creatura della notte/horror, cosa saresti?
Un vampiro. Possibilmente con un bel maniero in stile fin-de-siècle.

11.Devi vestirti per carnevale. Quale superoe scegli?
Spiderman. 

venerdì 14 settembre 2012

Parlo di ME.MEdesimo...

E così Nick mi ha scelto per un altro meme, il Liebster Award, che comporta 11 rivelazioni, 11 risposte, 11 domande e 11 coinvolgimenti… Mi ricorda qualcosa... ;-)
Ma voglio essere della partita. A Nick non potrei mai dire di no. Cominciamo con le 11 rivelazioni su di me.


1-Tendo a scoraggiarmi facilmente e a provare sfiducia.
2-Non mi rado tutti i giorni. Spesso ho la barba da uomo “trascurato”.
3-Nonostante ciò, a detta di chi mi conosce sembra che io dimostri meno anni di quelli che realmente ho.
4-Mi è quasi sempre mancato il coraggio di fare ciò che avrei voluto realmente fare.
5-Ho sbagliato quasi tutte le scelte della mia vita :-(
6-Mangio quantità industriali di gelato.
7-Sono molto puntuale, e spesso arrivo in anticipo agli appuntamenti (a meno che non debba andarci insieme a mia moglie, nel qual caso il ritardo è garantito…)
8-Il peccato capitale nel quale cado più spesso è l’accidia.
9-Ascolto spesso musica, ma sempre con le cuffiette.
10-Sono attratto dalle persone solitarie e problematiche, anche se sono consapevole che con loro è una battaglia persa in partenza.
11-Odio i luoghi comuni e l’ipocrisia di certi presunti perbenisti che guardano la pagliuzza nell’occhio altrui ma non la trave nel proprio (citazione evangelica di cui non sono assolutamente degno, ma era solo per far capire il concetto. E comunque io non sono una persona perbene e pertanto non potrei mai essere un perbenista).

Vado avanti rispondendo alle domande di Nick.

1. Ti offrono il lavoro dei tuoi sogni alle condizioni economiche che desideri, solo che in cambio dovresti trasferirti in un altro stato entro 24 ore lasciando tutto: moglie / marito e figli senza poterli vedere per mesi. Accetteresti?
-In questo momento penso di no. Voglio troppo bene alla mia principessina e non potrei stare tanti mesi senza vederla.

2. C'è una persona che ti piace molto, solo che al primo appuntamento scopri la persona in questione è altamente razzista. Come ti regoli?
-Cerco di capire da cosa nasce questo razzismo e fargli vedere le cose da una prospettiva diversa. Se però rimane convinto del fatto suo, peccato, un’amicizia troncata sul nascere.

3. Un parente (diciamo il lontano cugino che si è sempre comportato come se tu non fossi nemmeno degno di guardarlo in muso) che non senti da anni si fa vivo all'improvviso e ti chiede se puoi ospitarlo per qualche settimana finché non trova un lavoro.
Come reagisci?
-“Spiacente, stiamo già stretti. Posso darti l’indirizzo di una pensione economica”.

4.La scusa migliore che hai mai trovato per non fare una cosa.
-Sono così poco diplomatico che se non faccio qualcosa dico esplicitamente “Non mi va di farlo perché non ne ho voglia”.

5.Meglio la sincerità sempre e comunque o di tanto in tanto una bugia ci può stare? E in quali occasioni?
-Una bugia ogni tanto ci può stare. Le occasioni migliori sono quelle in cui le persone rifiutano la cruda verità e preferiscono credere a una pittoresca bugia. Perché deluderle?

6. l'Italia è....(continua la frase)
-Una repubblica fondata sulle chiacchiere.

7. L'Italia non è...(come sopra, continua la frase)
-Un paese credibile.

8.Quale personaggio  famoso ti piacerebbe essere anche solo per un giorno.
-Una rockstar americana a caso.

9. In Tv cambi canale quando vedi apparire....
-Non l’accendo per niente e faccio prima ;-)

10. I Maya avevano ragione! Come passeresti gli  ultimi giorni prima dell'"evento"?
-Prenoterei subito il viaggio a Kyoto che ho sempre sognato ma non ho ancora fatto.

11. I Maya avevano torto! Il 21/12/2012 non succede niente. Qual è la prima cosa che fai il giorno dopo?
-Il 21 dicembre cade di venerdì, quindi… vado al lavoro :-)

Ed ecco le mie domande:

1 – Tra i sette peccati capitali, quali sono i tre ai quali cedi più facilmente?
2 – E se parliamo di virtù, quali sono le tre che ti riescono meglio?
3 – Il/la tuo/tua partner ti propone di sottoporvi entrambi a chirurgia plastica per diventare esteticamente (e reciprocamente) più attraenti. Come reagisci?
4 – Che suoneria hai impostato sul tuo cellulare per le chiamate in entrata?
5 – Mediamente quanti libri leggi in un anno?
6 – E quanti film guardi (sommando cinema e tv)?
7 – Hai qualche rimpianto?
8 – Sei più prudente, coraggioso o incosciente?
9 – Ti capita spesso di litigare con gli altri o tendi a stare in buoni rapporti con tutti?
10 – Qualcuno che credevi un amico tradisce la tua fiducia. Un giorno lo perdonerai oppure rompi definitivamente con lui senza possibilità di appello?
11 – Mi dici un ricordo piacevole della tua infanzia?

Infine dovrei coinvolgere altri 11 bloggers… E qui preferisco adottare la saggezza orientale di Titti e invitare tutti gli amici di questo blog a partecipare al meme (se ne hanno voglia ovviamente).

martedì 11 settembre 2012

Un po' di marketing - 2

Continuo con i miei consigli per gli acquisti…

RACCONTI VENETI SOGNATI – Il libro in effetti era nato come “Trilogia veneta sognata”, una fantasia letteraria in cui la spensieratezza del 1700, la leggenda di Venezia capitale della Serenissima Repubblica e l’amore salvifico tra uomo e donna si sviluppano in tre racconti surreali.

La storia principale della trilogia era “Iperbole”, che purtroppo non si presta a essere pubblicata in formato mobi o epub e quindi non compare nella versione digitale su amazon. Per la cronaca, "Iperbole" è un racconto a metà strada fra Jorge Luis Borges e Michael Ende, e la particolare disposizione dei caratteri tipografici sul foglio rende obbligatoria la pubblicazione su carta, oppure in formato pdf.
Pertanto nei “Racconti veneti sognati” ci sono solo due storie tratte dalla trilogia: “Commedia reale” e “Vi racconto la mia storia”, alle quali ho aggiunto un terzo racconto dalle tematiche assai simili, “Avventura”. Venezia, XVIII secolo, leggerezza, qualche citazione erudita, elementi meta-letterari… (Da notare la stupenda copertina, creata dal nostro Cyberluke).
Consigliato a: chi cerca il romance e un po’ di fuga dalla realtà. Peraltro le pedanterie intellettualistiche sono ben nascoste, quasi invisibili, quindi non dovrebbero appesantire la lettura ;-)

Qui trovate la 
VERSIONE DIGITALE SUL KINDLE STORE (include "Avventura" ma non "Iperbole")

e qui la
VERSIONE CARTACEA (include “Iperbole” ma non “Avventura”)

(continua)

venerdì 7 settembre 2012

Scrivere in un'altra lingua

Normalmente si scrive nella propria madrelingua, ma può capitare di cimentarsi con una lingua acquisita per varie ragioni.
Giacomo Casanova scrisse le proprie memorie in francese poiché era la lingua più diffusa dell’epoca, e lui (viva la sincerità) voleva raggiungere quanti più lettori possibile.
Invece Joseph Conrad, polacco, dopo anni trascorsi in Inghilterra scelse l’inglese quando decise di tentare la via della letteratura. Nel suo caso si trattò probabilmente anche di una scelta simbolica visto che aveva perso i contatti col proprio paese di origine.
In tempi più recenti il francese è stato eletto lingua letteraria dal rumeno Eugene Ionesco – che aveva comunque trascorso gran parte della sua vita a Parigi sin da bambino – e dall’irlandese Samuel Beckett, probabilmente più per motivi personali che ‘commerciali’. Anche Kundera, dopo anni di soggiorno in Francia, ha scritto alcuni libri direttamente in francese anziché in ceco.
Per parecchi intellettuali di ex colonie francesi e inglesi la scelta di queste due lingue è quasi inevitabile: un romanzo scritto in dialetto yoruba (Nigeria) o in tamil (Ceylon) avrebbe una diffusione limitatissima, mentre in francese o in inglese diventa leggibile in tutto il mondo. Autori come Anita Desai e Cyprian Ekwensi hanno raggiunto notorietà proprio grazie alla loro scelta della lingua inglese.

martedì 4 settembre 2012

Un po' di marketing

Le idee per nuovi post scarseggiano, la spropositata presunzione del mio ego incombe, perciò ho deciso di fondere le due cose preparando un messaggio in cui pubblicizzo per la …esima volta i miei libriccini.
Per differenziarmi un po’ rispetto ai precedenti, cercherò di definire un target per ognuno di essi (quando uso questi vocaboli fighi mi sento sempre un po’ ridicolo, chissà perché…)

RACCONTI SENSAZIONALI DI HIROSHI MIURA – Sono quattro racconti ambientati in Giappone in varie epoche storiche, tutti caratterizzati da elementi soprannaturali ambigui e situazioni grottesche tendenti all’umoristico. Hanno lo stile di certi manga, con protagonisti piuttosto sfigati, personaggi ossessivi, ambientazioni volutamente cliché che talvolta diventano la parodia di se stesse, e – in un paio di storie – accenni a forme di erotismo parossistico. Il racconto principale, “Romanzo sensazionale”, racchiude tutti queste caratteristiche.
Consigliato a: nipponofili in primo luogo, specialmente quelli che apprezzano i manga; ma anche a chi è affascinato da una percezione onirica della realtà.

ALTRI RACCONTI SENSAZIONALI DI HIROSHI MIURA – Vale quanto detto sopra, precisando però che qui le atmosfere sono più cupe e c’è meno spazio per l’umorismo, con la notevole eccezione de “La voce dello spirito”, assai leggero rispetto agli altri tre racconti.

Qui potete trovare la

e qui invece la

(continua)