PAGINE

lunedì 28 novembre 2016

Luoghi da... fotografare

Con questo post inauguro una serie di altri analoghi che seguiranno in modo discontinuo.
L'argomento è assai originale, anzi direi originalissimissimo e, soprattutto, mai sfruttato da altri bloggers: pubblicare foto di luoghi che mi hanno colpito.
... e in fondo lo sapete che sono a corto di idee ;-)
Comunque, lo scopo è sicuramente insistere in questa mia nuova svolta fotografica del blog, che non si limiterà solo a luoghi ma sarà anche più creativa (almeno nelle intenzioni).
I primi scatti che propongo sono di un borgo vicino Pescara, Silvi Alta, che onestamente non conoscevo, non è il tipo di luogo di cui si parla sulle guide Touring eppure mi ha incantato. Ha contribuito molto anche la splendida giornata - metereologicamente parlando - e i colori vivaci di alcune case:



Si trova in cima a un colle - la mia principessa ha detto che gli ricordava le scenografie del videogioco Gravity Rush - e naturalmente ha un belvedere con una veduta spettacolare:


Il borgo è davvero piccolissimo, si percorre per intero facendo pochi passi. Naturalmente c'è la classica chiesa di paese e la fontana...



... però c'è anche un murale, che non stona affatto nel contesto:


Insomma, un luogo che vale una piccola deviazione dalla strada principale.
E ogni tanto di queste deviazioni dalla strada principale c'è bisogno, ce ne è davvero bisogno, credetemi...

sabato 12 novembre 2016

Troppo singolare per puntare alla pluralità?

Ai tempi dell'università lessi una definizione interessante per indicare gli scrittori i cui romanzi si rivelano dei best seller pur non avendo i canoni tipici dei libri in voga in quel determinato momento storico. Non ricordo le parole precise, ma il concetto era più o meno che lo scrittore che riesce a cogliere lo spirito del tempo in cui vive innesca una sorta di identificazione collettiva fra coloro che lo avevano percepito ma non erano riusciti a definirlo. Lo scrittore offre ai lettori (almeno a quelli dotati della sensibilità necessaria per avvertire le inquietudini e le prospettive del momento presente) la definizione dettagliata di tale spirito fondamentalmente divergente rispetto all'immaginario sociale creato dalle opere letterarie (e anche cinematografiche e televisive) degli ultimi anni e genera un punto di rottura. Propone pertanto un nuovo modello che poi probabilmente verrà imitato e copiato da altri fino a essere a sua volta scardinato dal successivo romanzo in grado di cogliere il sempiterno spirito del tempo presente perennemente in evoluzione.
Partendo da questa considerazione così ampia nelle sue implicazioni e riflessioni che potrebbero derivarne, assai grettamente io la applico alla mia miserabile persona ponendomi una domanda: se uno che - come il qui presente - ha la tendenza a risultare sempre singolare rispetto all'opinione media della massa, possa essere mai in grado di concepire il sopracitato libro capace di innescare l'identificazione collettiva.
Sarà un caso, ma da sempre - e negli ultimi anni in modo particolare - mi sento sempre spiazzato rispetto alle collettività di cui faccio parte. Che si tratti dei colleghi di lavoro o dei condomini, o delle classiche discussioni che sorgono quando parenti e amici sono riuniti attorno a un tavolo, o quando i genitori dei bambini di una certa classe in cui c'è anche la tua si incontrano ai colloqui coi professori, beh, è una costante: sono sempre in minoranza.
Questa situazione si ripete con tale frequenza che mi sono persino chiesto se non si tratti di una mia tendenza inconscia a volermi a ogni costo distinguere dalla pluralità.
E quindi sorge la domanda: se non riesco a essere in sintonia con la pluralità, potrò mai cogliere l'immaginario collettivo e lo spirito del tempo presente necessari per creare il libro in grado di generare empatia con la massa dei lettori?

lunedì 7 novembre 2016

Autunno

La trasferta lucchese mi è stata utile anche perché nel corso del lungo weekend fra fine ottobre e inizio novembre ho potuto spostarmi lungo l'appennino toscano e umbro e ho avuto la possibilità di ammirare l'autunno.
Abitando in una città di mare in genere non lo vivo per niente: gli alberi sono quasi tutti sempreverdi imperterriti quali pini, lecci e palme, non ci sono castagni né colline ricoperte di vigneti e, conseguentemente, neppure il ribollir de' tini e l'aspro odor dei vini che va l'anime a rallegrar. Dove lavoro io aleggia sempre la solita, costante, insopportabile puzza di pesce.
Perciò ammetto che l'autunno dell'entroterra mi affascina. Sono consapevole che ha i suoi lati negativi per chi lo vive quotidianamente: vedere una vallata in cui, alle dieci di mattina, nonostante il sole ormai alto ancora ristagna la nebbia, può essere deprimente.



Ma è affascinante vedere che quanto più il sole scompare nel cielo grigio, tanto più i suoi colori sembrano voler rivivere nelle piante che iniziano a perdere fogliame. La desolazione del verde che si dirada viene mitigata dalle sfumature di rosso, giallo e arancione sui rami degli alberi.


Le foglie assumono il loro tipico colorito rosso e giallo e per me diventano magiche, probabilmente perché non sono una visione tanto usuale per uno che vive sulla costa.





Il giallo intenso delle foglie contro l'azzurro intenso del cielo in una giornata serena formano un contrasto cromatico incantevole.
Le foglie cadono e si accumulano, vengono trasportate dal vento, diventano così numerose da ricoprire il terreno. La mia principessina ha scoperto quanto sia divertente correrci in mezzo, sentire il loro scricchiolio sotto i piedi, farle volare via.


Non sono più un ragazzino ma sono stato tentato di cimentarmici anch'io... magari in un momento in cui non passava nessuno, di nascosto, fare una corsetta e sollevare mulinelli di foglie gialle...
Ma alla fine ho deciso di limitarmi a un giro in bicicletta sopra il loro proverbiale tappeto che ricopre il prato e la strada. Buon autunno a tutti :-)

mercoledì 2 novembre 2016

La mia giornata a Lucca

Alla fine sono riuscito a fare solo la metà delle cose che avrei voluto, d'altronde un solo giorno è evidentemente troppo poco.
Comunque me lo sono goduto ugualmente.
Lucca è una città che adoro e che non ho scoperto - a differenza della maggior parte delle persone - per il festival dei fumetti: la conoscevo bene già da anni, ho percorso le mura in bicicletta decine di volte, ho visitato i monumenti e le chiese più importanti, ma solo dal 2015 ho iniziato a frequentare la kermesse del Comics & Games.
É questo il pregio speciale della manifestazione: non si svolge in un anonimo hangar, come ad esempio il Romics, ma disponde di uno scenario spettacolare, ovvero il centro storico di una meravigliosa città toscana. Si ottiene così la somma di due bellezze. Le mostre con le tavole originali di artisti come Zerocalcare e Kamimura ne sono un ottimo esempio: l'eleganza dei disegni esposti si unisce alla spettacolarità delle sale del Palazzo Ducale:


Anche la mostra dedicata ad Attack on Titan in un locale vicino Japantown (Piazza San Francesco) era particolarmente suggestiva:

Ma è evidente che i veri protagonisti sono sempre loro, i cosplayers. Si può davvero rivivere la propria infanzia grazie a colui che ha deciso di mascherarsi come il mitico Dick Dastardly (ve le ricordate le folli gare delle Wacky Races?)

E Arale non l'avete dimenticata, vero? Un applauso speciale a questa cosplayer che è stata simpaticissima e si è fatta scattare una foto anche se glielo ho assai inopportunamente richiesto mentre si era appena accomodata su una panchina a mangiare...
 

Foto di gruppo per aficionados della Disney: 

Non ho mai giocato a Pokemon Go, ma sono riuscito a beccare Mewtwo:

I personaggi dei manga sono quelli più gettonati, sia quelli di oggi che quelli di qualche annetto fa...
Complimenti a questi Joker & Harley Quinn che se ne fregano dell'onda lunga di Suicide Squad e preferiscono sfoggiare un look vintage:

I crossover sono la normalità, alcuni particolarmente improbabili...

Spicca tra i cosplayers l'assenza del fumetto italiano, al quale sono però stati eretti dei veri e propri monumenti. Strameritato quello per le leggendarie Sturmtruppen:

Avrei potuto fare di più, ma per quest'anno è andata così. Per fortuna Sua Santità Deadpool I mi offre una benedizione urbi et orbi che condivido con tutti i partecipanti al Lucca Comics ;-)