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mercoledì 2 dicembre 2009

Il dado é tratto...

Ho iniziato ad inviare ad alcuni editori il romanzo sul quale ho lavorato negli ultimi tempi.
Considerato che passeranno parecchi mesi prima che venga ufficialmente respinto, come trascorrerò il tempo nell'attesa di ricevere le varie risposte di rifiuto?
Mi sembra ovvio: scrivendo.
Negli ultimi mesi ho fatto quasi esclusivamente editing, per questo manoscritto e per gli altri libri visibili sul blog (più un altro già citato per il quale sono in attesa di pubblicazione da parte di Boopen). L'editing é fondamentale per sottoporre al lettore un testo decente almeno dal punta di vista grammaticale e sintattico, che si tratti del redattore di una casa editrice o di mio cugino. Però é un lavoro pesante, soprattutto dovendolo fare nei ritagli di tempo.
Scrivere in first draft é un'altra cosa. E' un piacere. E' il momento in cui le parole procedono in libertà, le idee fermentano, il testo avanza senza troppi problemi. La gioia di scrivere allo stato puro. Ecco, per i prossimi mesi mi dedicherò a questo tipo di attività. Se poi verrà fuori qualcosa che potrebbe essere interessante, lo riprenderò in mano con più calma e ricomincerò la lenta, paziente, ossessiva opera di correzione. Ma per qualche tempo la voglio lasciare da parte.
Ho voglia di scrivere tanto per scrivere.

2 commenti:

  1. Fare editing è noioso e pesante, ma necessario. Finirlo è come togliersi un dente. E non vedi l'ora di ricominciare :)

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  2. Si, la prima stesura é il momento più bello, in cui non mi pongo troppi problemi pensando "correggerò dopo". E' in questa fase che nascono le migliori idee e la scrittura procede come un piacere e non come un peso.

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