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martedì 12 gennaio 2010

La giusta misura

... ovvero, in termini letterari: qual é la lunghezza perfetta da dare al proprio scritto?
Già in epoca classica si era discusso sulla giusta "misura" di un'opera letteraria. In termini editoriali il punto di vista può cambiare. Certe collane di romanzi gialli, rosa o di fantascienza escludono a priori testi che non superino almeno i 400.000 caratteri: il lettore paga per avere un intrattenimento, e viene quantificata anche la sua durata.
In questo aspetto sono molto carente. Non é un caso che tra i miei scrittori preferiti ci siano specialisti del racconto come Borges, Chesterton, Poe e Pirandello.
Il racconto é il genere in cui mi trovo più a mio agio proprio perché non c'é il problema della lunghezza minima.
Quest'anno però vorrei provare a superare questi limiti: il mio limite personale a concepire narrazioni lunghe, e il limite editoriale dei 400.000 caratteri.
Qualche idea ce l'ho. Mi mancano solo la sceneggiatura, la documentazione per creare l'ambientazione e il tempo necessario per affrontare un'impresa del genere...

3 commenti:

  1. Si, idee tante. Però sono come un dado, se aggiungo qualcosa per allungarle quasi sempre viene fuori solo un brodino insipido...

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  2. non allungare niente. Quando hai finito metti punto e non badare alla lunghezza.

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