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mercoledì 26 maggio 2010

Gil Elvgren

Le immagini delle Pin-up si sono ormai ritagliate un loro spazio specifico nell’universo degli illustratori, anche se hanno subito una trasformazione notevole rispetto agli anni ’40 e ’50. La società è meno puritana, e anche le pin-up sono diventate più aggressive, talvolta con esiti interessanti come nei disegni di Hajime Sorayama e Lorenzo Sperlonga.
Ma i disegni che preferisco sono quelli più autenticamente “anni ‘50”, e tra i tanti artisti di quel periodo d’oro per le pin-up ho una predilezione per Gil Elvgren.
Le sue figure femminili riescono a trasmettere perfettamente quel misto di candore (magari ipocrita, ma solo in parte) e involontaria (?) malizia di quegli anni in cui si voleva solo sorridere e dimenticare gli orrori della guerra. Niente fatalone hollywoodiane stile anni ’30, nessun accenno a Mae West, Greta Garbo o Marlene Dietrich. Le ragazze di Elvgren ricordano piuttosto la commessa del supermercato o la figlia maggiorenne del vicino di casa: belle ma non snob, sexy ma rassicuranti.
Basta vedere le due stampe che ho inserito nel messaggio: una fa subito venire in mente la sequenza di un film celebre di quegli anni, con una Marylin Monroe ingenua e inconsapevolmente provocante. L’altra – continuando coi riferimenti cinematografici – fa invece pensare a una Doris Day tanto pasticciona quanto irresistibilmente attraente.
Immagini che ormai sono icone di un’epoca.


4 commenti:

  1. Hanno un loro fascino. Ma all'epoca erano scandalosi?
    Quell'espressione con la bocca chiusa a mo' di bacio è tornata di moda tra le ragazzine

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  2. Proprio scandalose no, ma neppure innocue come ci sembrano oggi.
    L'espressione-bacio sulle fotografie la vedo fare spesso, è vero. Beata gioventù :-)

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