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lunedì 21 giugno 2010

Troppo arduo per me

Vi sono alcune opere letterarie e artistiche che sono troppo difficili da capire per me, lo ammetto.
Poiché l’erudizione mi appassiona, quando mi trovo di fronte a opere ardue e complesse cerco di approfondire, di leggere le opinioni dei critici per riuscire a cogliere quel qualcosa che mi sfugge. E in certi casi mi si schiude davanti agli occhi una nuova visione della creatività umana.
Altre volte però questo sforzo cognitivo si conclude con un rassegnato “Mi arrendo”.
Mi è capitato con questa poesia di Andrea Zanzotto, celebrata dalla critica e presente nella mia antologia scolastica di letteratura italiana moderna e contemporanea:

OLTRANZA OLTRAGGIO
Salti saltabecchi friggendo puro-pura
nel vuoto spinto outrè
ti fai più in là
intangibile-tutto sommato-
tutto sommato
tutto
sei più in là
ti vedo nel fondo della mia serachiusascura
ti identifico tra i non i sic i sigh
ti disidentifico
solo no solo sì solo
piena di punte immite frigida
ti fai più in là
e sprofondi e strafai in te e sempre più in te
fotti il campo
decedi verso
nel tuo sprofondi
brilli feroce inconsutile nonnulla
l'esplodente l'eclatante e non si sente
nulla non si sente
no sei saltata più in là
ricca saltabeccante là
L'oltraggio

Ho letto attentamente tutto l’apparato critico, ma continua a sembrarmi un’espressione talmente soggettiva dell’autore da risultare esageratamente oscura per il lettore (o meglio: per questo povero lettore frastornato chiamato Ariano Geta).

Qualcosa di simile mi accade coi quadri di Jackson Pollock, pittore astrattista americano molto celebrato da certi esperti d’arte. Io faccio del mio meglio, ma le sue opere non mi trasmettono nulla...


Evidentemente è sin troppo vero il detto latino per cui de gustibus non est disputandum.
Non bisogna mai fermarsi al primo impatto e occorre sempre provare a capire meglio, certo. Però alla fine una cosa piace o non piace a causa del proprio innato, personale, soggettivo, discutibile ma inevitabilmente connaturato senso estetico. Non si può ingannare il proprio istinto, neppure con anni e anni di letture, studi e approfondimenti accademici.

2 commenti:

  1. Zanzotto a me piace molto, ma è troppo ermetico in effetti. E' l'ultimo grande poeta che mi ha appassionato.
    Anche Pollock mi piace. Non tanto per l'astrattismo, quanto per tutto quello che di gestuale c'è nella sua creazione. Quando vedo un suo quadro immagino lui che lo crea.

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  2. Se ti può consolare, quella poesia non appassiona nemmeno me! :)

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