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lunedì 12 luglio 2010

Vita (a)sociale

Vita (a)sociale – Al lavoro
Quando il mio attuale datore di lavoro mi ha mostrato l'ufficio dove avrei prestato servizio sembrava quasi volersi scusare. Gli si leggeva negli occhi la frase:
‘Sono spiacente che tu debba stare in questa micro-stanza di due metri quadri, per di più completamente da solo perché c’è spazio per una persona e basta’.
Nei miei occhi invece c’era scritto:
‘Wow! Che figata!’
Sì, anche al lavoro preferisco starmene appartato. Intanto perché è un ottimo sistema per navigare su internet e postare sul proprio blog durante l’orario lavorativo senza che nessuno se ne accorga… E poi i colleghi tendono ad avere delle diverse percezioni sensoriali riguardo il clima.
Io sono un freddoloso, lo ammetto. Verso la metà di ottobre, quando c’è ancora gente che va sulla spiaggia, io comincio a mettere la camicia a maniche lunghe. Perciò mi da abbastanza fastidio il collega di turno che arriva dicendo: “Che caldo oggi, metto l’aria condizionata”. Gli chiedo di non esagerare col freddo, e lui: “Tranquillo, una cosa ragionevole: 18 gradi, ok?”
Dopo qualche minuto ho l’impressione che siano effettivamente 18 gradi, però sotto zero… Dicono che l’ibernazione sia ormai alla nostra portata, ma onestamente non ci tengo a fare da cavia, perciò mi tengo il mio mini-ufficio personale dove sono signore e padrone di tutto, compreso il condizionatore.
Senza contare che - stando completamente da solo - non devo ascoltare il collega chiacchierone che adora parlare di qualunque argomento, purché sia correlato al suo meraviglioso ego, alle sue innumerevoli avventure con donne bellissime e arrapanti, agli acquisti di costosissimi gadget con pochi soldi grazie al suo innato talento per gli affari e alle sue straordinarie giocate nell’ultima partita di calcetto...
Ogni tanto lui ci prova ad affacciarsi nel mio ufficio per vedere se può attaccare bottone, ma io sono un loner professionista, e conosco ogni trucco per troncare una conversazione sul nascere. Uno dei miei preferiti è far partire una chiamata dal cellulare verso il telefono fisso del mio ufficio.
“Ops, squilla il telefono! Scusami, rispondo un attimo!”
“Vabbé, ripasso dopo”.
E vai!
ASOCIALE           1
CHIACCHIERONE   0

7 commenti:

  1. Domanda sciocca: quanto c'è di autobiografico? Non dico nelle situazioni specifiche, bensì nella filosofia di fondo.
    Te lo chiedo perché in fondo mi sento un loner anch'io, e certe tue riflessioni le condivido parecchio ^_^

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  2. C'è abbastanza di mio nella filosofia di fondo.
    Ovviamente qui vado un po' sopra le righe, la esaspero per essere più ironico (si capisce no?), però il punto nodale è che non sono molto portato per la socialità.
    Sono sempre stato molto selettivo nel fare amicizia. Nei contesti in cui il "gruppo" è inevitabile (tipo a scuola, all'università, al lavoro) anche se non necessariamente sono rimasto un lupo solitario, però ho sempre percepito una difficoltà di fondo nel far parte del "gruppo" con la stessa spontaneità degli altri.
    Poi, per carità, la solitudine è brutta, soprattutto se forzata. Quando parlo di asocialità mi riferisco soprattutto al fatto di non sentire la necessità di stare in mezzo agli altri "ad ogni costo", preferendo invece selezionare e - se necessario - starmene per fatti miei per qualche tempo, magari tempi più lunghi rispetto alla media delle altre persone.
    Ovviamente questo mio atteggiamento implica dei difetti caratteriali per i quali farò pubblica ammenda (e auto-ironia) in altri post su questo argomento... ;-)

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  3. Non ho mai sofferto di solitudine per fortuna. Infatti anch'io lavoro da solo, ma proprio da solo (per adesso).
    Come programmatore/sistemista ecc. preferisco la solitudine per concentrarmi. Quando sono a casa a volte mi chiudo a chiave addirittura.

    Per quanto riguarda te spera che non ti filtrino facebook o i blog

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  4. Meglio soli che eccetera eccetera ;D

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  5. I colleghi, come i parenti, non si possono scegliere... e ti può anche dire male, molto male.
    I peggiori sono i chiacchieroni: che poi siano sottogenere depressi, sboroni, tifosi, lagnosi è uguale. Non capiscono mai quando è ora di tacere.
    Spesso nei posti di lavoro è tutto un castello di carte di compromessi di ogni tipo... e restarsene da soli, seppur in un ufficetto poco illuminato, può non essere affatto il peggiore dei mondi possibili. ;)

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  6. Sul lavoro sono decisamente loner pure io! E oltretutto lavoro da sola, quindi il problema dei colleghi chiaccheroni non mi si pone nemmeno!! :))

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