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giovedì 9 settembre 2010

Segreti (manoscritti) inconfessabili

Nel corso degli anni ho accumulato numerosi tentativi di scrittura.
Su questo blog ho messo on line alcuni dei miei racconti, rendendoli pubblici per chiunque voglia leggerli.
Però, nascosti in un cassetto chiuso a chiave (o secretati da una password di accesso sul pc), conservo anche delle cose che non mostrerei a nessuno.
Ad esempio alcune poesie di mooooooolti anni fa, che rappresentano i miei primi approcci alla 'letteratura'. Prescindendo dal loro scarso valore formale, non le farei leggere neppure sotto tortura perchè espongono senza nessuna difesa il mio lato più fragile. Mi denudano praticamente. E nel corso degli anni la mia coscienza ha sviluppato una sorta di senso del pudore.
Altri scritti che rimarranno nascosti agli sguardi altrui sono dei racconti sperimentali (leggi: demenziali) sempre risalenti alla beata gioventù, quando non avevo minimamente capito il principio fondamentale esposto da Primo Levi: per scrivere bisogna avere qualcosa da scrivere...
Infine, l'elenco dei miei lavori top-secret include anche un romanzo semi-autobiografico che letterariamente parlando ha forse una sua dignità, ma che se per caso venisse letto dai co-protagonisti (ovviamente persone in carne e ossa in grado di identificarsi coi rispettivi personaggi) mi potrebbe costare veramente caro, sotto ogni punto di vista…
E voi, avete da parte dei manoscritti che - per vari motivi - preferireste bruciare prima di farli leggere a qualcuno?

6 commenti:

  1. Io l'ho già fatto qualche tempo fa. Ho buttato due quaderni di poesie (ah ah ah!) e un paio di esperimenti talmente maldestri (erano altri tempi) che persino il cestino dei rifiuti non voleva prenderli. Però peccato, perché se fra qualche decennio dovessi diventare famoso, magari mi avrebbero pubblicato pure quelli e ci avrei fatto dei soldi! Quando c'è 'il nome' gli editori ti pubblicano pure l'elenco degli invitati al 18° compleanno!
    Temistocle

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  2. No, nel mio caso si parla di cose che rifiuterei persino di pubblicare (e detto da uno che ancora non ha mai pubblicato nulla, ti fa capire quanto io reputi "imbarazzanti" questi scritti...)

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  3. Ho conservato quasi tutto, ma non perché ha valore, per capire se sto migliorando o peggiorando :)

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  4. Ci sarebbero dei vecchi diari... che mi hanno aiutato, probabilmente, ad affinare il mio (parola grossa) stile negli anni.
    Ad essi sono, ovviamente, emotivamente legato, ma dubito interesserebbero mai qualcuno.
    Quando avevo diciotto/venti anni, poi, mi imbarcai nella stesura di un corposissimo romanzo di fantascienza, diviso in episodi come un serial TV.
    Un misto di Star Trek, Spazio 1999 e Tre Uomini In Barca. Dattiloscritto faticosamente sulla vecchia Olivetti di papà e illustrato da me medesimo.
    Poi, vediamo... un racconto lungo sulla Formula Uno (di cui ero fan negli anni ottanta), un altro abbozzo di romanzo di spionaggio risalente alle scuole medie (il protagonista era, udite udite, l'agente 008, non aggiungo altro).
    Tutta questa roba è sotto chiave in una busta con un biglietto che impone di distruggerla in caso di mia dipartita. Non ci sperate.

    ps poesie non ci ho manco mai provato. Sono assolutamente negato. ;)

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  5. anche io ho delle "poesie",una ventina di diari personali e un inizio di romanzo autobiografico che preferirei morire piuttosto che farlo leggere! (costerebbe caro pure a me...) :))

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  6. Una marea. Ma, anch'io, piuttosto che farli leggere a qualcuno, preferirei darmi fuoco con essi!

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