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venerdì 26 novembre 2010

Prometeo e la guerra - 1935 di Alessandro Girola

Solo in questi ultimi giorni ho letto “1935”, inizio della trilogia ucronica di Alex, e sono talmente in ritardo rispetto alla sua uscita che, mentre io finivo questo primo libro, contemporaneamente sta prendendo forma (e dovrebbe essere disponibile a breve) il terzo.
Io non scrivo mai recensioni in senso stretto, anche per una questione di principio che magari un giorno spiegherò in modo più dettagliato, ma mi limito a esprimere le mie impressioni da lettore/scribacchino che sono ovviamente opinabili.

se l’avessi scritto io: l’atmosfera plumbea con cui parte il romanzo cede il passo a uno stile più pacato, soprattutto in certi capitoli dove effettivamente non è necessario mantenere un clima di inquietudine, salvo poi riprendere man mano che inizia il climax finale in cui si susseguono una serie di colpi di scena. Personalmente avrei mantenuto una certa tensione anche nella parte centrale.
io non ne sarei stato capace: la ricostruzione ucronica è perfetta. Già dall’antefatto (di cui non cambierei una virgola) il lettore viene immerso in questa storia alternativa dove il mostro di Frankestein (o meglio: tantissimi suoi simili “assemblati”) esiste davvero ed è un’arma militare al servizio degli Asburgo. L’infodump per spiegare i dettagli di questa Europa "dieselpunk" (copyright A. Girola) è molto discreto ma esauriente, non annoia, non crea complicazioni al lettore che può comunque documentarsi separatamente tramite una ricca appendice, ed è tracciato in modo verosimile. La scrittura è scorrevole ma non banale, e il romanzo si lascia leggere sino all’ultima pagina senza tempi morti.

Resta l’annotazione più importante: si tratta di una trilogia, e il libro si chiude con un finale che non è un finale, ma solo il prologo al secondo volume della trilogia (che cercherò di leggere quanto prima possibile ;-)

2 commenti:

  1. Non posso che ringraziarti infinitamente per aver letto e apprezzato il mio romanzo.
    Ricostruire il giusto climax e una credibile ucronia (pur inficiata dall'elemento fantastico) era il mio obiettivo primario, ancor più dell'intreccio di trama. E, a quanto pare, non ho lavorato poi così male ;-)
    Grazie ancora!

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  2. Figurati Alex, ho solo espresso un giudizio su un tuo lavoro. Molti dei tuoi lavori sono incentrati sull'horror, che non é il mio genere e sul quale non ho la competenza per esprimermi, ma quando si parla di storia e delle sue possibili derive ucroniche, mi inviti a nozze ;-)

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