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giovedì 30 dicembre 2010

Medaglia d'argento

E così sono arrivato secondo nel concorso organizzato da Ferruccio. Complimenti alla vincitrice Michela che ha indubbiamente scritto il raccontino più bello, ma anche tutti gli altri partecipanti si sono ben difesi.
Riguardo il mio scritto dedicato a Borges, volevo fare una precisazione. A prima vista sembra quanto di più lontano possibile ci sia dalla sua letteratura: una partita di calcio, una folla di tifosi, un giocatore che ha appena fallito un rigore... sembra più adatto a celebrare un altro grande scrittore argentino, Osvaldo Soriano.
Però chi ha letto Borges sa bene che uno dei temi che spesso compare nelle sue opere è la passionalità furiosa e irrazionale degli argentini, che egli ammirava senza riuscire a condividere. Mezzo inglese, svizzero di adozione, la sua "argentinità" gli causava quasi vergogna proprio perchè era privo del coraggio guerriero dei suoi antenati e della tempra focosa dei gauchos della Pampa. Il racconto "El sur", o le sue poesie dedicate al nonno combattente e a un noto maneggiatore di coltelli della periferia di Buenos Aires testimoniano proprio questa sua particolare ammirazione per chi è privo di intellettualismo ma ha nel sangue il fuoco dell'azione.
E poi un altro tema tipico di Borges è l' "infamia". Il più celebre dei traditori, Giuda, viene quasi riabilitato dal racconto "Tre versioni di Giuda", e più in generale è una tematica che compare spesso nelle sue opere, a partire dalla "Storia universale dell'infamia". Colui che se ne rende colpevole deve in qualche modo redimersi, anche nella maniera più bizzarra o estrema.
Alla luce di queste precisazioni, vi invito a giudicare il raccontino in questione:

Un brivido oscuro raggelò Garcìa  e si propagò sulle tribune.
I tifosi del River Plate gremivano lo stadio invocando il gol risolutore che sbloccasse lo snervante 0-0 imposto dal Quilmes, in campo con un portiere, tre terzini, sei macellai, e un invisibile santo protettore che aveva eretto un muro davanti alla loro rete.
Invece Garcìa, pazzo per il River sin da bambino, aveva appena fallito un calcio di rigore.
Era il 92°, ormai sarebbe finita col pareggio e lo scudetto volava sulle maglie dell’odiato Boca Juniors.
Si sentiva perduto. Ma quando capì che la vita lo stava lasciando, sorrise. La morte per crepacuore avrebbe eternato il suo immenso amore per il club, salvandolo dalla vergogna.

4 commenti:

  1. Borges è un grande. Nel tuo racconto si respira un'aria estremamente argentina, in fondo il Boca e il River sono il top calcistico di quella nazione o sbaglio?
    A me è piaciuto questo racconto...
    ah i "corti" ti arriveranno... ma le festività richiedono pazienza:-)

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  2. Congratulazioni per il tuo secondo posto.
    Io, considerando che erano almeno dieci anni che non scrivevo niente,il mio quinto su dieci, mi sembra una cosa bellissima.
    Ancora complimenti.

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  3. @ Ferruccio: tranquillo, take it easy ;-) E riguardo River e Boca sì, sono le due squadre più importanti in Argentina.
    @ Nick: grazie mille e benvenuto nel blog :-)

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  4. Ma lo sai che mi hai fatto venire la curiosità di provare a leggere Borges?

    Non so perché ma nutrivo un po' di diffidenza nei suoi confronti... le tue chiavi di lettura sono assolutamente interessanti :)

    Complimenti a te, il tuo racconto mi piace tantissimo! :)

    Te lo dico qui per non sporcarti il post del Survival Blog: BUON ANNO! :)

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