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sabato 5 febbraio 2011

Ariano's side of Survival - ULTIMO POST

AVVISO: questo post non rientra nella normale routine del mio blog, ma appartiene al progetto Survival Blog


Un giorno uguale a tutti gli altri

I giorni ormai sono tutti uguali. Avevo scritto un racconto tanti anni fa, Esistenza postuma, e proprio Alex l’aveva apprezzato e addirittura recensito sul suo blog. Parlava di un uomo che, dopo essere morto, continuava a percepire il mondo attorno a lui, ma senza essere a sua volta percepito. Come se fosse prigioniero in un’invisibile sfera di cristallo che lo isolava dalla vita, dagli altri esseri umani e dalla natura. Un incubo.
Ho l’impressione di viverlo. Sento la voce della gente attorno a me, percepisco colori e sensazioni, ma è come se io fossi assente. Sono già morto senza saperlo?
In effetti lo sono. Morto come quei leoni depressi che sonnecchiano dentro la loro gabbia, indifferente verso i bambini felici per la loro prima visita allo zoo.
Un giorno arriveranno i gialli intelligenti. Espugneranno il Belcolle e massacreranno tutti i miliziani. Io invece sarò risparmiato. Mi lasceranno qui sul letto, legato, come un esemplare raro da ammirare con curiosità. Una volta morto mi impaglieranno.
Fine del gioco. Il mondo stava migliorando, retrocedeva eppure progrediva, più o meno come una febbre che per spegnersi deve diminuire di intensità fino a scomparire. La malattia dell’intelligenza era sul punto di estinguersi, e invece eccola ripresentarsi sotto una nuova forma. Un virus troppo forte per essere debellato.
Non ci sarà mai la fine del mondo e della razza umana. Il batterio dell’intelligenza vuole a ogni costo sopravvivere, e per farlo necessità di un portatore in cui deporre le proprie uova per svilupparsi e riprodursi. Quindi l’homo sapiens non può sparire. La sua funzione è ospitare un parassita che lui crede essere il proprio marchio di fabbrica, l’elemento che lo rende diverso dagli altri animali. Invece è solo una marionetta. Il supporto fisico utilizzato dal virus intelligenza per diffondersi, nutrirsi e prosperare.
L’evoluzione c’è stata, ma non quella giusta. Stiamo passando all’homo vampirus sapiens, ma sempre troppo sapiens per i miei gusti.
Come finiva quel libro di Svevo?
… un’arma inimmaginabile cancellerà tutto e distruggerà la Terra, che ricomincerà a circolare nello spazio sotto forma di nebulosa senza più parassiti e malattie…
Sì, una cosa del genere. Ma Svevo si sbagliava. Il parassita chiamato intelligenza non permetterà mai che questo avvenga. Ha bisogno dell’uomo, il suo incubatore naturale, e del pianeta in cui egli vive, il pascolo ideale per crescere e prosperare anche nel bel bezzo dell’apocalis

Le batterie sono scariche. Spegnimento del sistema in corso.

8 commenti:

  1. (off): oggi giorno di chiusura di molti SB. Il tuo non l'ho commentato molto spesso, ma come forse ho già detto è stato, insieme a quello di Eduardo, uno dei più originali. Bello questo finale, richiude le fila delle tematiche che avevi cucito sulle righe degli altri post, soprattutto con l'immagine del leone allo zoo e dell'intelligenza vista come un virus che fa di tutto per non farsi estirpare, come un'erbaccia infestante. Good!

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  2. Finale 'a sorpresa', nel senso che, secondo me, si differenzia dagli altri perché il personaggio non muore né non scappa per ricominciare; semplicemente 'aspetta'. E quoto anche Gianluca quando sottolinea come hai saputo tirare in poche righe le fila di tutto il tuo lavoro narrativo nel SB. Ottimo.
    Temistocle

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  3. Be' che dire, coinvolgente... filosofico? un pochino, molto umano e sofferto con quel presupposto dell'intelligenza alla base di tutto...
    bravo, avrei desiderato venirti in aiuto, ma ho perso addirittura il computer... sono uno sfigato:-)

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  4. Sono contento che sia piaciuto. Sono stato me stesso, nel senso che non sono portato per le narrazioni dinamiche, perciò ho scritto seguendo il mio stile. Temevo potesse risultare noioso, ma per fortuna forse l'ho evitato.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Ho letto, bravo scrivi bene.
    Vieni a trovarmi quando hai voglia, magari ci scambiamo qualche parere.

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  7. Il Tempo passa ma, nelle mie periodiche 'ricadute'-apocalittiche, ho la fortuna di pescare ancora qualche gioiellino che mi era sfuggito.
    Questo tuo contributo al Survival Blog è assolutamente nella mia Top5: punto di vista, espressione.. tutto. Complimenti vivissimi (ops 😉). Pietro "handyTrike"

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