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venerdì 29 aprile 2011

Ulteriore caduta di stile

Stamattina ho ricevuto questa e-mail pubblicitaria:











Io sono un utilizzatore di ilmiolibro e lo avevo scelto perchè onestamente buono come servizio di print-on-demand, con un ottimo rapporto qualità/prezzo e soprattutto perchè non assegna alcun codice isbn: chi sceglie questo servizio non si ritrova automaticamente sui cataloghi on line dei circuiti librari, niente "furbate", nessun modo di aggirare la selezione editoriale.
Sono rimasto perciò perplesso quando, mesi fa, venne proposta (dietro pagamento) la possibilità di far ordinare i propri libri presso le librerie Feltrinelli. Una paraculata di gran classe: che senso ha che il mio romanzo creato col print-on-demand (quindi privo di alcun controllo) possa essere ordinato alla Feltrinelli di Largo Torre Argentina a Roma? Servirebbe solo per darmi delle arie, come il tizio che si vanta di aver sedotto una bella donna senza specificare che l'ha pagata per portarsela a letto...
Adesso, un ulteriore salto di qualità nella caduta di stile: si può mettere un annuncio sul quotidiano La Repubblica (sempre a pagamento, beninteso) per comunicare al mondo fremente la notizia dell'uscita del tuo nuovo capolavoro letterario di print-on-demand...
Non ho usufruito dell'opzione precedente e non intendo utilizzare neppure questa. In compenso sto valutando se sia il caso di mantenere i miei scritti stampabili su "ilmiolibro" o se forse non sia giunta l'ora di cambiare fornitore...

11 commenti:

  1. Penso che sia un'ulteriore riprova del detto che: la pubblicità è l'anima del commercio. A questa gente non interessa cosa tu stai pubblicizzando, ma che questa cosa gli frutti pecunia e, come si dice ancora, pecunia non olet. Il loro obiettivo non è valorizzare un'opera o uno scrittore, ma fare soldi e stai sicuro che troveranno decine e decine di persone pronte a strombazzare al mondo intero che 'ha scritto un libro'. E questo non farebbe sicuramente bene alla scrittura quando qualcuno acquistando qualcosa perché 'l'ha pubblicizzato Repubblica', si trovasse ad avere in mano una schifezza.
    Temistocle

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  2. Infatti è proprio questo il punto: se uno mi dice "i miei libri sono venduti alla Feltrinelli!", io per prima cosa gli chiedo chi è l'editore, e se mi risponde "ilmiolibro" mi faccio una risata.
    Ma uno non addentrato in queste cose può pensare "Azz, hai capito Tizio, vende i suoi libri alla Feltrinelli!" e credere che abbia fatto il salto di qualità. Che poi, è proprio il servizio che vendono: come far credere ai tuoi amici sprovveduti che sei diventato uno scrittore affermato...

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  3. Il tuo parallelo donna-libro mi ha fatto venire i brividi.

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  4. Ovviamente mi atteggiavo come l'ipotetico fruitore di questo servizio: uno che pensa che tutto si possa comprare e sfoggiare come un trofeo.

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  5. che c'è di male in fondo? Il problema del POD è proprio la pubblicità e la visibilità. Il passaparola non è sufficiente. Se uno proprio ci crede nel proprio libro... Cosa dovrebbe fare Repubblica, controllare la qualità del libro? La Rai controlla la qualità dei prodotti che pubblicizza? no, controlla soltanto se è arrivato il bonifico.
    Il problema di fondo è che tutto questo dovrebbero farlo le case editrici.

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  6. Più che altro hanno intuito che il self-publishing si sta ampliando a macchia d'olio. Non giudico chi sceglierà di pagare per pubblicizzarsi, e ho comunque timore che questa sia solo la prima di molte altre iniziative in questo senso...

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  7. Ma scusate, mi spiace che proprio un autore self giudichi questa iniziativa una caduta di stile.
    L'autore self è quello che ha deciso di fare da solo, quindi anche la parte promozionale e pubblicitaria.
    Il libro è un prodotto e l'autore lo pubblicizza e paga per lo spazio pubblicitario.
    Secondo voi, alla Vodafon ( o altri produttori)fanno la pubblicità di merito? Essa paga la pubblicità. E così deve essere anche per l'autore self (chi se lo può permettere ovviamente).
    Io credo che se si lascia il vecchio sistema dell'editoria per un nuovo sistema, poi non dobbiamo continuare a ragionare alla vecchia maniera.

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  8. Anche alcuni noti portali che vendono ebook inseriscono in automatico i suddetti libri digitali nei cataloghi Feltrinelli, IBS etc.
    Non è per offrire allo scrittore la possibilità di darsi le arie, bensì per aumentare il bacino di vendita, visto che loro si pigliano il 35-40% degli incassi. E scusa se è poco!
    Non la vedo una cosa tanto negativa, anche se poi sicuramente molti scribacchini prenderanno spunto di questo dettaglio per dire ad amici e parenti "il mio libro si trova anche il Feltrinelli! Prova a ordinarlo, se non ci credi (gne gne gne)".
    Ovviamente sono dei poveri mentecatti visto che, come dici tu, se si viene a scoprire che si tratta di autoproduzioni, c'è solo da farsi quattro risate.

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  9. @ Elisa : benvenuta. Per carità, l'autopubblicazione può usufruire di pubblicità come qualunque prodotto. La mia perplessità riguarda il fatto che questa iniziativa mi sembra solo un modo per cercare di scucire soldi.
    @ Enzo : è quella la mia paura...
    @ Alex : ma sì, è ovvio che non siamo tutti uguali. E' solo che ho l'impressione che il "target" di questa promozione siano i soggetti del secondo genere che tu hai citato...

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  10. Ariano, mi fai venire dubbi. Ho sempre creduto che il fatto che venisse assegnato un codice ISBN fosse un dato positivo, una sorta di legittimazione: il tuo libro esiste, eccolo qua, si può ordinare e vendere, sappiamo di cosa si parla in modo ufficiale.
    Ora tu mi dici che hai scelto Ilmiolibro perché, fra le altre cose, non assegna l'ISBN.
    Come mai preferisci così?

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  11. @ Michela : il mio principio è la l'isbn bisogna meritarselo passando attraverso una vera selezione editoriale.
    L'autopubblicazione è una cosa diversa, e voglio che sia chiaro che di autopubblicazione si tratti proprio rinunciando al codice isbn (comunque ilmiolibro, lulu e amazon offrono ugualmente alcune garanzie a livello di copyright).
    L'isbn spero di averlo il giorno in cui un mio manoscritto verrà selezionato da un vero editore per la pubblicazione, senza usare scorciatoie.

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