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venerdì 5 agosto 2011

Miguel Tio

Il pittore dominicano Miguel Tio è un esploratore del mistero della vita e della morte, che costituisce il perno centrale della sua arte unitamente alla bellezza e alla sensualità.
Le sue immagini sono chiaramente ispirate alla spiritualità della tradizione occidentale.

Il quadro sulla destra, "Mia madre e i suoi invisibili aiutanti", esprime con estrema ingenuità (che rammenta quella dei murales di Diego Rivera) l'idea di una dimensione ultraterrena che comincia a manifestarsi già in questo mondo.


Le sue tele possono essere facilmente stroncate o ridicolizzate da commenti negativi proprio a causa del loro eccessivo candore e l'assenza di spazio per l'immaginazione dell'osservatore.
Personalmente riesco a cogliere il messaggio positivo di cui - almeno in questo periodo - sento un'estrema necessità.

5 commenti:

  1. Devo essere sincero che sembrano più vignette di comics che quadri artistici. Ma in effetti, qual'è la differenza? ;)

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  2. ehi... tutto ok? a me piacciono queste immagini, soprattutto quella della madre con i suoi aiutanti.

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  3. Ariano, il vantaggio dell'ingenuità e del candore di questi quadri è che persone come me, con poco o nullo gusto artistico e capacità di comprensione, li guardano e capiscono cosa hanno davanti (almeno in parte). Dal momento che credo che siamo in tanti, dal mio personale punto di vista si tratta più di un pregio che di un difetto :)

    In merito alla madre e ai suoi aiutanti, io in verità ci trovo più di inquietnante che di rasserenante. La madre ha cuciti o ricamati i simboli del sacrificio (la croce), di Dio che vede tutto (l'occhio) e la rosa dei venti, a forma di cuore. Questo mi fa pensare a quei discorsi che fanno sentie tremendamente in colpa i figli quando la madre vuole ridurli all'obbedienza, cioè "tu stai sprecando tutta la sofferenza che ho investito su di te, io vedo tutto e nulla mi sfugge, ti leggo dentro, io detto le regole e tu devi seguirle".
    Gli aiutanti che solo lei vede, ma che hanno la fronte iluminata da una luce, mi fanno pensare a un potere che da una parte legittima questa autorità (lei li vede e altri no, evidentemente ne ha il diritto), dall'altra che la rafforza con la sua benevolenza. Inoltre quella luce mi dà l'idea della saggezza, "il lume dell'intelletto", che la pone al di sopra del resto del mondo.
    E trovo motlo inquietante anche l'allacciatura della camicia, che mi fa pensare al petto che sia stato aperto e richiuso, ma qui non mi addentro che sono già ben oltre i miei soliti sentieri :)
    Pensi che queste cose siano sensate?

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  4. @ Michela: ognuno percepisce in modo soggettivo, è questo il bello. Io vedo una madre dolce ma ormai vecchia e debole che tuttavia viene sostenuta da qualcosa di sovrannaturale (le persone care che non ci sono più, il tunnel di luce di cui si parla nelle esperienze liminali). Non esiste una percezione "giusta" o "sbagliata", ognuno ha la propria ;-)

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