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domenica 8 gennaio 2012

Rarità in italiano

In attesa di idee migliori, provo a creare un nuovo tag senza scadenze fisse dedicato alle rarità letterarie, ovvero agli scritti apparentemente mai tradotti in italiano. Ovviamente posso sbagliare, e spacciare per "mai tradotto" qualcosa di già pubblicato nella nostra lingua, ma garantisco che non si tratterà mai di millanteria, bensì di banale incompetenza del sottoscritto, una qualità che non ho mai negato di possedere.
Vorrei cominciare con Senryu Karai (1718-1790) poeta giapponese creatore degli haiku satirici. Gli haiku tradizionali sono componimenti lirici e hanno come riferimento le stagioni e la natura. Senryu Karai invece utilizzò la struttura metrica di queste tipiche poesie giapponesi per dare forma ai suoi guizzi ironici, in una maniera che per certi aspetti rammenta gli epigrammi della tradizione classica occidentale. Questo tipo di composizione viene ancora oggi chiamato senryu in suo onore, e si distingue dagli haiku. Per quanto ne so, non esistono traduzioni italiane dei suoi componimenti. Ne propongo alcuni, tratti però da una versione inglese (direttamente dal giapponese purtroppo mi è impossibile…)

“Presto ci sarà
un’affascinante vedova” – è il pettegolezzo
che gira fra i medici.

Mentre va al lavoro
il ladro fa alla moglie:
“Chiudi a chiave prima di andare a dormire!”

Il lavandaio:
un uomo che mangia
grazie al sudiciume dei vicini.

Qualunque cosa lui riferisca
chi lo ascolta
deve applicarci uno sconto del 50%.

A giudicare dalle immagini
l’inferno sembra
più eccitante che qui.

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