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domenica 2 marzo 2014

Nomi di battesimo letterari

(Questo post è stato parzialmente ispirato da un'idea di Ferruccio).
I letterati dispongono di una grande inventiva, spesso utilizzata per coniare nomi di personaggi.
Alcuni nomi indimenticabili hanno generato addirittura aggettivi, come pantagruelico derivato da Pantagruel di François Rabelais, o amletico che prende origine dal celebre principe danese (nome storico e non creato da Shakespeare, al quale però deve il significato di "irresoluto, incerto").
Nelle allegorie medievali i personaggi simboleggiavano concetti e categorie, così poteva capitare che il signor Uomoqualunque ricevesse un invito assai sgradito dalla signora Morte e si rivolgesse al signor Amicizia e alla signora FedeinDio per chiedere chi dei due volesse accompagnarlo...
Nomi metaforicamente buffoneschi furono molto in uso anche nei secoli successivi. Nel teatro inglese gli esempi potrebbero essere tantissimi, ma mi limiterò a citare un personaggio della commedia "The roaring girl" di Thomas Middleton e Thomas Dekker: un damerino piuttosto stupido che non a caso porta il nome Greenwit (Ingegnoverde, ossia Ingegnoacerbo).
Nel romanzo filosofico di Voltaire "Candide", la vicenda inizia in Germania presso il castello del barone Thunder-ten-tronckh, cognome inventato che imita parodisticamente le sonorità aspre della lingua tedesca. Sempre nello stesso libro, un apatico nobile veneziano (citato nella colonna destra di questo blog) si chiama, significativamente, Pococurante.
Ma lasciando da parte questi guizzi di fantasia che avevano lo scopo di caratterizzare un personaggio a partire dal nome, è capitato anche che alcuni battesimi letterari abbiano a tal punto colpito l'immaginario collettivo da trasferirsi nella vita reale.
Uno degli esempi più antichi è Miranda, protagonista della commedia "La tempesta". Shakespeare coniò il nome basandosi sul latino "mirandus", ovvero "ammirabile", quindi con il già citato scopo allegorico di caratterizzare il personaggio. Col tempo è fuoriuscito dal testo letterario ed è diventato un nome di battesimo femminile, diffuso soprattutto in Italia e Spagna, e negli ultimi due secoli anche nei paesi di lingua inglese.
Totalmente privo di significati nascosti è invece Vanessa, nome di fantasia inventato da Jonathan Swift, l'autore de "I viaggi di Gulliver". Lo creò per nominare la protagonista femminile di una sua opera meno nota, il poemetto amoroso "Cadenus and Vanessa". Credo che ben pochi genitori al mondo abbiano mai avuto la tentazione di battezzare il proprio figlio maschio Cadenus, mentre tantissimi (compreso il sottoscritto ;-) hanno deciso di chiamare Vanessa la figlia femmina.
Un caso più recente è il francese Mireille, da cui deriva il nostro Mirella. Il poeta Frédéric Mistral aveva composto un poema in dialetto provenzale dedicato a una donna che veniva chiamata "Miréio" (storpiatura del nome Miriam). Successivamente decise di tradurlo in francese per permetterne la lettura anche al di fuori della Provenza, e francesizzò Miréio in Mireille. Il successo fu enorme, ispirò anche un'opera teatrale che ebbe a sua volta una grande risonanza, e nel giro di pochi anni in ogni parte della Francia ci furono neonate che vennero battezzate Mireille. In un'intervista rilasciata nel 1913 al quotidiano Le Figaro il poeta rievocò scherzosamente l'iniziale sorpresa causata da questo strano nome, rammentando che molti sacerdoti e impiegati dell'Ufficio Anagrafe rifiutavano di annotarlo sui registri parrocchiali e comunali perché lo consideravano "inusitato".
E voi, conoscete altri esempi di nomi creati da letterati e poi diventati di uso comune?

14 commenti:

  1. Ciao Ariano! Uno di questi nomi è Pamela, a cui ha dedicato un articolo di recente proprio Ferruccio.
    Poi conosco una coppia nella mia città che ha chiamato la propria figlia Ororo, da Tempesta degli X-men... chissà che con il tempo non si diffonda anche questo!
    Per quanto riguarda infine Amleto, già l'originale eroe islandese da cui deriva aveva le caratteristiche del personaggio shakespeariano.

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    1. Oddio, massimo rispetto per qualunque scelta, ma Ororo non mi piace punto ;-)

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  2. Stavo proprio pensando a Pamela, grazie a tutti e due

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  3. Quando penso al nome Vanessa mi viene in mente una farfalla, non sapevo avesse un'origine letteraria. Invece so che il nipote di una mia amica si chiama Lemuel come Gulliver, per restare in tema, e lo trovo carino.

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    1. Sicuramente un nome particolare. Ma un'amica italiana o inglese?

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  4. Non sapevo questa cosa.. non credevo che i nomi si inventassero.. pensavo fantasiosamente che tutti avessero una particolare origine! ^^

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    1. In genere è così. La maggior parte dei nomi deriva da qualche antico nome latino / ebraico / germanico, il suo significato è X, etc.
      Però capita anche - raramente - che un nome non nasca dalle evoluzioni linguistiche e culturali di un popolo ma dalla fantasia di una singola persona.

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  5. Non sapevo l'origine di questi nomi, ma è molto interessante...

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  6. Interessante!
    Purtroppo di esempi non tanto apprezzabili di genitori ne ho un paio… una coppia ha chimato i propri figli Luke e Leila (giuro!) -.- e il gatto Anakin… cioè, nemmeno io, pur adorando alcuni nomi di personaggi di fantasia che adoro, e magari bellissimi, avrei il coraggio di darli ai miei figli!

    Una mia amica invece ha chiamato la propria figlia Morgana, ispirata dalla saga arturiana :-)

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    1. Beh, anzi, tutto sommato sono salvabili. Io conosco uno che si chiama Kempes perché suo padre era un tifoso del centravanti argentino omonimo (piccola precisazione: Kempes era il cognome, non il nome del giocatore...)

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  7. Mi viene in mente Arcangelo, è un nome preso dai testi religiosi? Non da un libro, per sorridere mi viene in mente Il figlio di un conoscente l'hanno chiamato Axel dal film Beverly Hills Cop. ^_^

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    1. Arcangelo non nasce da un testo letterario, quindi direi che non conta.
      Axel? Beh, gli è andata bene. Sempre meglio che Kevin (ne conosco uno, ai genitori piaceva Kevin Costner).

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