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sabato 12 luglio 2014

Self-made man 2

E oggi parliamo del distributore di bevande e merendine.
È un self-service che si diffonde sempre di più, e ha i suoi pro e i suoi contro.
È disponibile ventiquattro ore al giorno.
Però non è in grado di fornire prodotti freschi appena sfornati (ma d’altronde anche molti bar e pasticcerie non ne hanno, quantunque sostengano spudoratamente il contrario mentre tentano di rifilarvi un cornetto in procinto di festeggiare il suo decimo giorno di vita).
Non dovete perdere dieci minuti ad aspettare i comodi del barman e potete regolare voi il grado di calore per caffè e cappuccino.
Ma il sapore non è esattamente quello di un caffè, tanto meno quello di un cappuccino.
L’acqua è sempre gelata di frigo.
Purtroppo anche la brioche confezionata, tanto è vero che sembra di mangiare un ghiacciolo al gusto croissant.
Il latte che utilizza per il cappuccino non è mai acido, tanto meno scaduto.
Però in effetti non è latte, è acqua calda mischiata a latte in polvere.
La data di scadenza sul prodotto è sempre ben visibile.
Eppure, anche se non è affatto scaduto, talvolta qualche dubbio viene lo stesso, soprattutto dopo il primo morso.
Il tè è sicuramente ben zuccherato.
Se vi piace il tè amaro sono cavoli vostri, perché anche se mettete l’intensità dello zucchero a zero ve lo eroga ugualmente dolce smielato.

Concludendo, è un self-service utile ma solo parzialmente in grado di competere con gli antiquati baristi in carne ed ossa. Promosso col minimo dei voti.

20 commenti:

  1. La cosa dello zucchero è veraaaa.. non mi è MAI capitato in vita mia di trovare una macchinetta che per davvero non mi metta lo zucchero.. una cosa allucinante.
    Spesso prendo il cioccolato.. oddio, la bevanda al gusto di cioccolato.. che è già dolce di suo, quindi non voglio altro zucchero ma puntualmente cade lo stesso.. idem per il cappuccino che spesso preferisco amaro e invece zucchero a volontà.. vabè..

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  2. Ma che razza di macchinette trovate!! Quella vicino a dove abito io, che utilizzo quando termino le cialde della mia macchina espresso casalinga, fa degli espressi con 60 centesimi che sono migliori di quelli del bar. E io prendo sempre il caffè rigorosamente amaro.

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  3. Come saprai, qui a Roma i baristi non brillano per gentilezza o disponibilità. Ti servono come se ti stessero facendo un piacere enorme anziché venderti un servizio che paghi alla consegna e a volte pur prima.
    A fronte di ciò, i distributori automatici dovrebbero fare quasi simpatia, ma sono solo macchine rozze progettate da umani scazzati come i baristi di cui sopra.
    Con le conseguenze che descrivi nel tuo post.
    E quindi?
    Quindi, un volta di più, se vuoi un cappuccino fatto bene te lo devi fare da solo.
    O, se sei fortunato, da tua madre.

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    1. A volte me lo faccio da solo, ma non è la stessa cosa. Non sono bravo a farlo, e neppure mia madre a essere onesti (che però è bravissima a cucinare tante altre cose).
      No, purtroppo c'è ancora l'ineluttabile necessità di piegarsi agli scontrosi baristi di Roma e provincia...

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  4. Nella mia vecchia facoltà c'erano una macchinetta ed un bar che facevano a gara fra chi era più capace di servire petrolio :°D
    Io, a casa, ho la moka: di più... nin zò! :°D

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    1. La vecchia moka è ottima per il caffé, però devo ancora trovare un buon apparato per fare una schiuma di latte quanto meno accettabile (quelli che ho provato erano tutti deludenti).

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  5. Le merendine e l'acqua fredda mi piacciono (specie le merendine, odio quando sono mollacciose dal caldo) ma il tè delle macchinette è una roba che sa di chimica (so che non vuol dire una cippa questa frase ma non sa di vero tè, poche storie). A me non piace il caffè, per cui, quando capita che qualche collega mi riesca ad acchiappare per una pausa caffè prendo sempre quello (normalmente faccio l'asociale e cerco di evitare, che al terzo tè chimico della giornata mi viene male) >__<

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    1. Chimico, sì. Acqua calda versata su granuli di tè liofilizzato, non è forse chimica?

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  6. Ecco, no. Questo proprio no.
    Intanto non metto comunque mai piede nei bar: non bevo caffé, non mangio dolci (rioche e affini), il cappuccino (che uno a casa generalmente non si fa) mi fa cagare e non mi piace il latte (eccetto quello di capra).
    Le macchinette hanno le "bevande al gusto di", come dici tu, non sono vero thé o cioccolata o caffé. Ogni tanto al liceo prendevo quella sottospecie di thé per scaldarmi, xké là faceva freddo, e ti assicuro che mi rimaneva sempre sullo stomaco…
    Inoltre mi fa schiflo lo zucchero e consumo tutto "nature"…
    In Giappone era fantastico, le macchinette distributrici di bibite (in bottiglia) compreso il thé, generalmente verde, fornivano tutte le bevande ZENZA zucchero… *_*

    Comunque, guai a chi mi tocca il mio rito del thé mattutino prima di andare al lavoro… in santa pace, leggendo un libro o guardando l'episodio di un anime (al momento sto riguardando Gundam, doppiaggio nuovo). :-P

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    1. Anch'io avevo l'abitudine al tè verde (anch'io senza zucchero) che purtroppo ho dovuto limitare.
      Una mezz'ora al bar ogni tanto ci può stare, giusto per "staccare" ;-)

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  7. Ah... questo lo conosco sì! Per anni, sono stata un'utente costante di queste macchinette (adesso non lo sono più da un po', se hai letto i miei ultimi post sul mio nuovo regime alimentare "sano", immagini perché!).
    Sull'igiene ho qualche dubbio... una volta, in trasparenza, si vedevano volare insetti dentro la macchinetta... mi viene un lieve voltastomaco ancora adesso, solo a pensarci!

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    1. Ma dai, non hai capito? Erano uno dei prodotti offerti! Se guardavi bene tra i bottoni c'era anche "spremuta di insetti amazzonica FRESCHISSIMA" ;-P

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  8. Anch'io preferisco il barista vivente...

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