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giovedì 4 settembre 2014

I libri più strani della mia biblioteca

Questo post è ispirato a un’idea di Ferruccio di qualche giorno fa e parte da una domanda abbastanza semplice: quali sono i libri più strani presenti nella tua biblioteca personale? La mia si compone di alcune centinaia di volumi, e per la maggior parte è costituita da opere di narrativa. C’è anche una discreta rappresentanza di monografie di artisti a me graditi, raccolte di poesie, saggi storici, libri illustrati e vari dizionari ed enciclopedie.
Uno dei libri più strani (almeno secondo il mio obiettabile punto di visto) che possiedo è legato a un regalo che ricevetti anni fa. Sapete, tanta gente è convinta che un lettore abituale sia felice di ricevere in regalo un libro molto pubblicizzato, uno di quelli presentati in televisione da Fabio Fazio e recensiti positivamente da “TV Sorrisi & Canzoni”… Così, un conoscente ha pensato bene di regalarmi “Il cane di terracotta” di Andrea Camilleri pensando di farmi chissà quale gradito omaggio… Ma non è il romanzo in questione il libro che io considero strano. Non è il mio genere, però è inoppugnabilmente un testo narrativo e come tale può figurare in qualunque biblioteca. In questo che mi hanno regalato, però, c’era allegato un libriccino più piccolino: una guida alla lettura de “Il cane di terracotta”, neanche fosse una tragedia di Shakespeare o un poema di Leopardi…


Un altro testo strano è legato ai miei anni universitari e all’esame di Linguistica Generale, ovvero lo studio metodologico del linguaggio da un punto di vista strutturale, sonoro, semiotico... È una materia ampia che si interseca con altre discipline, e la trovai particolarmente interessante.

L’esame andò benissimo, ma ancora oggi non riesco a immaginare cosa diamine avrò risposto alle domande riguardanti uno dei testi da studiare che, a distanza di vent’anni, mi provoca ancora il mal di mare anche solo sfogliando qualche pagina…





Infine, un altro testo curioso della mia biblioteca è un frasario da viaggio gentilmente offerto ai propri clienti dal noto marchio di abbigliamento Diesel.


Frasari di tal genere sono abbastanza diffusi, ma questo è pregno della provocatoria ironia che caratterizza l’immagine del marchio sopracitato. Così, ad esempio, nelle frasi da utilizzare per socializzare potete trovare:
[italiano] Come si dice “fuori dalle palle, coglione”?
[english] How do you say, ‘piss off you cunt’?
[deutsch] Wie sagt man: “Hau ab du Arsch”?
mentre tra le espressioni utili quando si va a mangiare in un ristorante spiccano “E questo lo chiamerebbe fresco?” (english: Call this fresh?) o “Perché siete così dannatamente lenti?” (deutsch: Warum sind sie so verdammt langsam?)

… Che ne dite, si possono davvero definire libri strani?

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