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domenica 29 marzo 2015

La mia inevitabilmente controversa Pasqua

La ricorrenza della Pasqua è sempre piuttosto particolare per me. Non è un caso se riesce sempre a ispirarmi post sofferti (vedi quello del 2014 , quello del 2013 , quello del 2011 o quello più coinciso ma in fondo turbato del 2010)
Mi definisco spesso un eretico, con riferimento al mio nickname che sta a indicare un seguace dell'eresia di Ario (e non, come un utente attaccabrighe di anobii ha malignato, la razza eletta proclamata dall'imbianchino paranoico).
Ma non lo sono nel senso letterale del termine. Un eretico in genere crede profondamente in Dio, giungendo al punto di entrare in contrasto coi canoni ufficiali della sua religione proprio perché ritiene straordinariamente importante che essa venga insegnata nel modo corretto e mette in dubbio che tale fondamentale ortodossia dottrinaria sia correttamente applicata dal clero che la celebra.
Insomma, alla base c'è una fede estrema.
Ma io ce l'ho questa fede estrema?
Direi proprio di no.
Io sono un credente cristiano, e sono anche un razionalista, e sono anche un eretico a volte, certo, ma anche un peccatore consapevole (e quando uno si sente "peccatore" significa che il suo grado di ortodossia è più elevato di quanto lui stesso non vorrebbe).
Insomma, sono lacerato fra orientamenti discordanti che pure mi appartengono tutti.
Lo stesso fulcro centrale della Pasqua (la Resurrezione di Cristo che implica per i cristiani la speranza di una vita dopo la morte fisica del corpo) mi suscita dubbi più che certezze. Riesco a concepire Dio ma non l'immortalità dell'anima.
Come posso definire questo atteggiamento?
Scettico no, perché c'è di mezzo comunque una fede.
Eretico, beh, direi di sì.
O forse è solo un peccato di superbia?...
Dubbi, incertezze, contraddizioni. Come dicevo, la Pasqua mi costringe a ponderare il mio mai ben risolto rapporto con la religione cristiana.
Auguro a tutti voi una profonda serenità interiore che vi permetta di affrontare la Settimana Santa nel miglior modo, rinascendo alla vita come la natura che fiorisce di primavera proprio in questi giorni.
Il blog resterà fermo a riflettere qualche giorno in più dei soliti cinque, il prossimo post verrà pubblicato dopo le festività, e forse anche qualcosina in più.
Buona Pasqua a tutti :-)

20 commenti:

  1. Intanto io pensavo ti chiamassi Ariano veramente e questo mi sconvolge già abbastanza! :°D

    Per il resto, io credo che tu sia una persona che cerca sempre di vedere una luce nonostante sia consapevole del buio che ha intorno, che forse ha ancora un po' bisogno se non di vedere quanto di credere che quella luce ci sia, lo si vede dalla tua scrittura ed il tuo rapporto con la religione lo sottolinea, almeno secondo me. Ed hai tutto il diritto di farlo e di vivere a modo tuo questo rapporto, anche se eretico o contrastato.

    Tutte le eresie nascevano da una difformità rispetto ad un canone che per altro essendo fondato su qualcosa di inconoscibile razionalmente mi chiedo anche io come abbiano fatto a stipularlo (se poi mettiamo che qualche anno fa hanno deciso di eliminare il limbo... povero Dante, se finisce nella selva oscura non lo aspetterà pi nessun Virgilio ç_ç), quindi essenzialmente non dovrebbe esistere nemmeno la parola eresia od il suo concetto ed ognuno dovrebbe essere libero di credere o non credere ciò che vuole e come vuole!

    Scusa se sono stata invasiva! ^^
    Buona domenica anche a te!

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    1. Ma che invasiva, scherzi? É bello invece confrontare le proprie posizioni con quelle altrui.
      Il mio problema è che sono giunto al punto in cui non riesco più a dire "vabbé, poi ci penserò", e ovviamente cerco disperatamente quella che tu hai chiamato "luce".
      Poiché non è materialmente visibile, spero di trovare la strada giusta per avere fede nella sua reale presenza.

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  2. Io sapevo che Ariano era uno pseudonimo, ma non sapevo ancora che lo avevi scelto in riferimento ad Ario. Non si finisce mai di scoprire cose su che si pensa di conoscere abbastanza. Del resto non sapevo neppure nulla del tuo rapporto con il cristianesimo.
    Per quanto mi riguarda ho avuto un'educazione rigorosamente atea, e quando poi da grande ho smesso di credere nell'ateismo (che mi sembra la più infondata di tutte le religioni), ho percorso strade abbastanza lontane dal cristianesimo. La Pasqua quindi, così come il Natale, non ha mai avuto per me nessun significato religioso.
    Buona domenica :)

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    1. Posso chiederti quali sono le strade "abbastanza lontane dal cristianesimo" che hai percorso?

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    2. Ho portato avanti per un periodo molto lungo un percorso di sciamanesimo, accompagnato anche, dal 1987 al 2000, dalla pratica delle arti marziali.

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  3. Io non mi pongo ilproblema dell'eresia, perché parto da ciò in cui credo io non da quello che delle mie credenze... credono gli altri. Il rapporto con Dio, quando è vero, è anche sincero, quindi penso che ognuno se la veda con Lui personalmente e se ritiene che una cosa sia vera (o falsa) per lui è così. La 'religione', lo status 'ufficiale' di cristiano (o buddista, o mussulmano... ) è qualcosa che sta fuori dall'uomo e almassimo può servire come fondo da cui attingere notizie, esperienze di altri. Non credo molto nel concetto della chiesa come 'corpo di Cristo mistico', per cui e se non ne fai parte non sei vero cristiano. Con queste premesse penso di averti detto che il concetto di 'eretico' per me è molto secondario e aleatorio. Caso mai sono gli altri che sono 'eretici' rispetto a ciò che credo! Buona Pasqua!

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    1. Anch'io penso che il rapporto col divino prescinda dall'appartenere a una chiesa o una setta, tuttavia non può neppure essere troppo individualistico, altrimenti ognuno si creerebbe la propria immagine di Dio in base alle proprie esigenze.
      Buona Pasqua anche a te :-)

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  4. Non credo molto nelle feste comandate, o meglio non credo molto nella motivazione ufficiale che ne viene data. Per me le festività si dividono in due categorie: quelle create per motivi commerciali come San Valentino (se due persone si amano ogni giorno dovrebbe essere valido per ricordarselo, no?) e quelle che ci danno la possibilità di tirare il fiato, godersi gli affetti e stare tranquilli (e Natale e Pasqua fanno parte di questa seconda categoria)

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    1. Proverò anch'io a viverla con questo spirito, ma già so che difficilmente ci riuscirò.

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  5. Ti porto la mia esperienza, anche se forse non è quello che vorresti sentirti dire: io sono stata cattolica praticante fino ai 19 anni, credevo in Dio, ma più pensavo e più mi sorgevano domande. Venendo da una famiglia molto credente, cercavo di ascoltare ciò che dicevano i preti, ma mi trovavo sempre più in disaccordo.
    Alla fine, mi sono distaccata dalla Chiesa e ora seguo un pensiero molto più razionalista, che in realtà non è diversissimo da quello di prima, con la differenza che ora non devo scendere a mille compromessi concettuali per accordare le mie credenze con quelle proposte dalla Chiesa. Non so nemmeno se credere in un Dio e formalmente mi definisco agnostica.
    Il punto è che, è un po' brutto da dire, ma per me è stato come una specie di sollievo da una costrizione mentale. Non ho niente contro le persone religiose, solo non era uno stile di pensiero che sentivo adatto a me.

    Spero che anche tu riesca a trovare pace nelle tue continue riflessioni, perché capisco la sensazione di inquietudine e non è bella. Ovviamente non ti posso suggerire come, perché il mio percorso è diverso dal tuo e probabilmente non ci porterà allo stesso risultato, ma te lo auguro!

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    1. Ognuno ha la sua strada ma è sempre utile condividerla con gli altri. Grazie per la tua testimonianza :-)

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  6. Potrei quotare, almeno in parte, il commento sopra il mio, quello di Elisa Elena... la famiglia (in senso allargato) molto religiosa e catechismo, pre/post comunione, pre/post cresima, gruppo parrocchiale giovanile, ritiri spirituali, funzioni, cantare nel coro a messa, ecc. sono tutte cose che mi hanno "naturalmente" fatto essere estremamente religiosa sino a quando non ho iniziato a cercare e farmi domande anche al di là delle parole, quando ho notato la differenza tra il dire e il fare, quando ho visto che essere apparentemente buoni cristiani non corrisponde necessariamente con l'esserlo.
    Proprio a 19 anni, ho iniziato a fare un sacco di riflessioni e ricordo ancora una cosa che scrissi durante un ritiro spirituale, il cui succo era "Gesù era una persona stupenda e avrei tanto voluto conoscerla. Però non credo in coloro che lo rappresentano in terra" e fu l'ultimo ritiro cui partecipai.
    Da allora, il mio comandamento è più o meno "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te" dove per altri, io intendo tutti gli esseri viventi... eccetto gli scarafaggi e il punteruolo del grano! :D

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  7. Ho dimenticato una cosa... immortalità dell'anima. Ecco, io a questa cosa non posso dire che ci credo, perché la mia razionalità non mi permette di esserne certa, ma è una cosa che vorrei con tutte le mie forze. Spero che esista una dimensione diversa, in cui le anime dei defunti si raccolgono e "vivono", stando magari sempre in mezzo a noi. Mannifestandosi occasionalmente, sotto forma di strani accadimenti o sogni o chissà che...
    Buona Pasqua!

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    1. Anch'io vengo da una famiglia religiosa, però non sono mai stato troppo forzato (per dire: non ho mai partecipato a gruppi di preghiera, ritiri spirituali e cose del genere).
      Una qualche forma di sopravvivenza dopo la morte piacerebbe anche a me, ma non riesco a figurarmela razionalmente e in qualche modo questo mi blocca e mette in discussione tutto il mio rapporto col cristianesimo, visto che l'immortalità dell'anima è uno dei suoi dogmi principali.
      Grazie per gli auguri, buona pasqua anche a te :-)

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  8. Da piccolo ne aveva di significati, ora no
    Buona Pasqua

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  9. Non ho pensato mai del rapporto tra me e le religioni... Comunque tanti auguri di una Bona Pasqua anche se in ritardo...

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