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giovedì 23 novembre 2017

I miei anni '90

Buon ultimo, mi aggrego a coloro che hanno già partecipato a questo me.me. Proprio in quanto ultimo non credo di poter aggiungere granché a quanto già detto da tutti quelli che mi hanno preceduto, però magari qualcosa di nuovo potrebbe scapparci, chi lo sa ;-)

RICORDI
Come avevo anticipato nel topic dedicato a un fatto per ogni anno della mia vita, il decennio '90 è stato quello del passaggio dalla gioventù alla maturità età adulta ... insomma, l'ho iniziato come matricola all'università e l'ho concluso col matrimonio e un lavoro (pardon: con una collaborazione coordinata e continuativa).
I ricordi più belli sono legati ai viaggi in Inghilterra per migliorare l'inglese, è stata la scoperta di un altro mondo per me, dalle abitudini ai gusti culinari passando per la moda.
Avevo già la passione per il tè, e nei tea shops per la prima volta trovavo negozi con qualità di ogni genere e accessori che in Italia probabilmente non avrei mai reperito (non c'era ancora amazon a quei tempi... ;-) Ho ancora un filtro a forma di cucchiaio e diverse confezioni di metallo comprate in terra d'Albione che tengo in uno sportello con tutta la mia collezione di scatole da tè.
Ho frequentato anche i pubs, ma giuro che non sono mai andato oltre una pinta di birra ogni sera, sono sempre rimasto sobrio.

TELEVISIONE

Oltre alle serie tv arcinote tipo il cartone "I Simpson" e il telefilm "X Files" (che seguivo assiduamente) mi piace ricordare due cartoni animati che mi sembra nessuno abbia citato e che io invece vedevo con molto piacere.
Agli inizi della decade mi ero appassionato a Maison Ikkoku (trasmesso in Italia col titolo Cara dolce Kyoko) perché anche se non sembra - e d'altronde faccio del mio meglio per nasconderlo - sotto sotto un po' di sentimentalismo ce l'ho anch'io ;-)
Alla fine del decennio ho invece apprezzato Daria e il suo sarcasmo nerd su MTV. Peccato che non lo abbiano più replicato.

FUMETTI
E che ve lo dico a fare? Dylan Dog è stato un must per tutti noi di quella generazione, un fumetto molto innovativo per certi aspetti.
Ma in quel periodo hanno iniziato a circolare in Italia le prime riviste dedicate ai manga. Io leggevo dapprima Mangazine e poi Kappa Magazine sul quale ho letto la prima versione di Ghost in the Shell (col titolo di Squadra Speciale Ghost). Non chiedetemi cosa penso della recente della trasposizione cinematografica...
Altre primizie di quel tempo tipo Aa! Megamisama! (Oh mia dea) penso che sopravvivano solo nella memoria mia e di pochi altri.

MUSICA
Quando si parla di anni '90 per me la parola "musica" diventa sinonimo di grunge. I Nirvana naturalmente, ma anche i Soundgarden, i Bush, i Deftones... E poi il nu metal dei Korn.
Musicalmente parlando mi sono fermato a quel decennio in un certo senso, non riesco ad apprezzare allo stesso modo quel che è seguito.
Anzi, mi riesce più facile andare a ritroso, riscoprire il prog rock dei primi anni '70. Forse perché sto invecchiando ;-)

CINEMA
Per quanto riguarda il cinema posso dire solo banalità, ho amato film talmente noti che di sicuro tutti conoscono: il monumentale poliziesco Heat, i thriller Seven e I soliti sospetti, i visionari Trainspotting e L'esercito delle 12 scimmie, l'epico Braveheart.
Come pellicola meno nota posso citare solo Buon compleanno Mr. Grapes, quando Johnny Depp ancora non giocava a fare il divo

18 commenti:

  1. Pensa che io che era esistito il grunge l'ho scoperto solo alla morte di Cobain. E ancora oggi non ho ascoltato nulla di quel genere. Hai un brano particolarmente rappresentativo da consigliarmi?

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    1. Beh, i più noti si sanno: "Smells like teen spirit" dei Nirvana, "Black hole sun" dei Soundgarden, anche "Heart-shaped box" sempre dei Nirvana.
      Se ti scatta la scintilla te ne consiglio altri ;-)

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    2. Ascoltando i pezzi mi sono accorto che qualcosa mi era giunto all'orecchio in passato... magari frammenti di pochi secondi ascoltati di passaggio fuori casa o in tv. Ti ringrazio per avermi segnalato i pezzi, Ariano, ma concludo qui la mia esperienza di fruitore... è musica agli antipodi di quella, tra l'altro pochissima, che ascolto adesso ;-)

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    3. In un certo senso sei fortunato: in genere chi apprezza il grunge ha addosso una "allegra disperazione di vivere", evidentemente tu non sei un disperato ;-)

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  2. Anch'io ho amato tutti i film da te citati, compreso Buon compleanno Mister Grapes, invece il Grunge...ehm sono un po' come Ivano. Ho visitato Londra dopo gli anni novanta e mi è piaciuta moltissimo, io la preferisco di gran lunga a Parigi...

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    1. Io non ci sono più tornato, comunque ora sono più attratto dalle città di medie dimensioni, le grandi metropoli ormai mi disorientano.

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  3. Oltre ai Nirvana, ho visto anch'io il cartone di Daria e concordo con te era davvero bello, intelligente, ironico, sarcastico, Daria era una "finta" cinica poi alla fine, soltanto nauseata dal piattume e dalla banalità e superficialità delle persone che aveva intorno a parte la sua migliore amica.

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    1. Sì, un cartone molto sottovalutato che avrebbe meritato maggiore interesse.

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  4. Beh, sulla musica, ormai, ci siamo confrontati in altre occasioni e ci siamo. 😉
    Anche i film che citi tutti visti e un plauso particolare per la scelta di buon compleanno, Mr Grapes, un film che ho molto amato, tra l’altro con un Leonardo Di Caprio straordinario in quei panni.

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    1. É vero, anche Di Caprio recita un ruolo inusuale per lui e lo fa benissimo.

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  5. Buongiorno! Simpaticissimo questo post degli anni 90 con vari ricordi, un vero salto al passato! Piacere di conoscerti a presto!

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  6. Essendo un po’ più vecch... ehm, maturo, certe esperienze le ho vissute alla metà degli anni ’80, compresi un paio di viaggi a Londra, in uno dei quali andai in un negozio di dischi, si chiamava Vinyl Solution, lo ricordo ancora, dove scelsi un paio di 45 giri, uno dei Three Jones (chi erano costoro?) e uno degli Sugarcubes, il primo gruppo di Bjork. C’erano due commessi, ad uno consegnai le copertine vuote dei dischi, all’altro 3,98 pounds. Il primo andò nel retrobottega, mentre l’altro, incassati i soldi, rimase impassibile ad osservarmi per un paio di minuti, alla fine dei quali mi chiese: “What are you waiting for?”. “My records!” Risposi, con la sicumera e l’ingenuità dei miei vent’anni. La sua risposta mi lasciò basito: “We don’t sell records, we only take the money.” La mia silenziosa, stupefatta e imbarazzante ricerca di qualche bell’insulto in inglese fu interrotta dal ritorno del suo collega che, consegnandomi i 45 giri, mi disse: “No fear, no fear, it’s only a joke.”. Nel corso di quelle permanenze a Londra vidi suonare i Lords of the New Church (a ri-chi erano costoro?) al Marquee, i My Bloody Valentine (come sopra) e tanti altri misconosciuti gruppi dell’epoca, misconosciuti per i più, ma non per me, che ero un cultore della musica underground anglosassone. Il grunge l’ho vissuto con più distacco, anche se i Nirvana, i Soundgarden, i Pearl Jam, gli Alice in Chains, gli Stone Temple Pilots…

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    1. I londinesi, come tutti gli abitanti delle grandi città, hanno spesso questo modo di fare un po' "bastard" nei confronti di chi ha chiaramente l'aria di essere un turista o uno studente straniero. Me ne sono accorto più di una volta chiedendo informazioni: a Londra spesso neppure rispondevano, mentre a Windsor, che è un piccolo paesino, la gente era decisamente più affabile.
      Negli anni '80 leggevo la rivista "Rockstar" e i Lords of the new Church ricordo di averli letti qualche volta... ma temo mai ascoltati :-D

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  7. La cara vecchia Inghilterra! All'epoca era davvero un mondo a parte, io ci sono stata la prima volta negli anni Ottanta e poi per lavoro. Durante mia prima esperienza presso una famiglia per migliorare l'inglese, ero talmente disperata per il giro che ero arrivata ad apprezzare le famigerate jelly, delle gelatine tremolanti con una tonnellata di coloranti. Le avevo persino comprate e portate in Italia, salvo a gettarle via. Però ho tenuto lo stampo a forma di coniglio sdraiato sull'erba per i budini! :)
    "Buon compleanno Mr. Grapes" me lo ricordo bene, Leonardo DiCaprio era giovanissimo.

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    1. Verissimo, la prima volta che ci andai ebbi anch'io l'impressione di stare in un altro mondo, un effetto che Francia e Spagna ovviamente non mi hanno mai fatto.

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