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giovedì 16 agosto 2018

Cartasia (e l'antico e il moderno)

La visita (peraltro casuale) alla mostra Cartasia organizzata per la Biennale d'Arte di Lucca mi ha ispirato questo post post-ferragostano (gioco di parole penoso, avete ragione ;-)
Le opere, interamente fatte di carta e cartone, sono esposte in vari punti della città ma in particolare in due luoghi chiusi: il mercato del Carmine e il Palazzo Ducale.
Nel primo caso di tratta di un vecchio mercato in disuso, una struttura quasi post-industriale che si presta perfettamente per esporre arte moderna.


Particolarmente suggestivo questo torso ottenuto mettendo in fila, appese decine e decine di lastre di carta forata e ritagliata con metodo.


Per quanto riguarda le opere esposte a Palazzo Ducale si crea invece un contrasto tra l'antico dei saloni storici (deliziosamente settecenteschi) e i manufatti contemporanei.


Chi mi conosce sa che preferisco il classico al moderno. Tuttavia ammetto di essere rimasto affascinato da questa fusione tra estetiche di secoli diversi...


Questo pensatore cavo e quindi pressoché trasparente lascia intravedere l'architettura del XVIII secolo attraverso il proprio corpo (e anche alcuni visitatori della mostra in effetti ;-)
Ha un certo impatto visuale, no?


Per fare una controprova basta scattargli una foto col flash (era permesso eh! Lo giuro!) in modo da esaltare la struttura di carta e mettere in ombra la sala ducale. In quale dei due scatti l'opera moderna colpisce maggiormente l'attenzione?


Insomma, ho scoperto da molti anni che l'allestimento ha un'importanza fondamentale per una mostra d'arte. Però per la prima volta mi sono chiesto se accostare antico e moderno sia davvero un contrasto o piuttosto un arricchimento reciproco per i secoli coinvolti. Voi che ne dite?


14 commenti:

  1. Alcuni accostamenti tra antico e moderno mi hanno colpito per il suo fascino. Per esempio la piazza delle tre culture a Città del Messico, che armonizza con successo al suo interno un edificio moderno, un palazzo dell'età coloniale spagnola e alcuni resti monumentali della civiltà azteca. Oppure una singolare via di Stoccolma, di cui adesso non ricordo il nome, che da un lato ospita una fila di edifici moderni e dall'altro una fila di edifici più antichi.

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    1. In effetti conta la riuscita. Per dire, la piramide di vetro al Louvre non riesco proprio a digerirla...

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    2. A noi, a Firenze, per un periodo è andata anche peggio, con la famosa "cagata" di Piazza Signoria ;-D

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  2. Infatti il contrasto tra il moderno e l'antico è suggestivo!

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    1. A me non sempre colpisce, però stavolta mi è piaciuto.

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  3. Dalle tue foto il contrasto tra antico e moderno sembra molto suggestivo, di solito se ben accostati il risultato è apprezzabile, a me di solito non dispiace. Non sempre accade però.

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    1. Infatti è quello il limite: che a volte il risultato non è per niente apprezzabile.

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  4. Una mostra affascinante, il pensatore mi piace si più con il flash. Accostare il classico al moderno talvolta è una scelta elegante, come in questo caso, ma non sempre,

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    1. Eh già, alla fine conta molto la bravura di chi prepara l'allestimento.

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  5. Belle foto come sempre. Un bel rischio mischiare il classico al moderno. Qui non cozza. Bentornato!

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  6. Anche io preferisco il classico... il moderno non mi emoziona (non voglio fare di tutta l'erba un fascio ma nella maggioranza dei casi è così).

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    1. Diciamo che certe opere moderne sono decisamente criptiche ;-)

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