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lunedì 1 ottobre 2018

In un mondo in cui l'intrattenimento è (di fatto) gratuito - 1

Il fenomeno della pirateria è noto, quindi non servono tante parole per spiegarlo. Si può riassumere molto semplicemente affermando che qualunque film, telefilm, cartone animato, canzone, video, logo, immagine, fotografia (e ovviamente libro se è stato digitalizzato, ma ormai è praticamente la norma che esistano sia il cartaceo che l'ebook) sono in qualche modo ottenibili gratuitamente sul web o su supporti di vario genere distribuiti da amici e cugini.
L'ampiezza del fenomeno mi era nota, ma credevo si limitasse ai titoli famosi, quanto meno a quelli che hanno superato una soglia minima di notorietà. Invece ho scoperto in modo casuale che alcuni siti distribuiscono gratuitamente anche ebook del non proprio celebre scribacchino... "Ariano Geta".
Presumo che sia una sorta di automatismo: evidentemente esistono grimaldelli digitali che, semplicemente, estrapolano files completi dalle piattaforme di ebook e li distribuiscono indistintamente, senza distinguere fra pesi massimi e pesi piuma (non vorrei puntare il dito contro nessuno in particolare, ma credo che una certa piattaforma italiana sia abbastanza vulnerabile ad attacchi di questo genere, e comunque persino youtube è piratabile...)
Insomma, viviamo in un mondo in cui è possibile ottenere qualsiasi tipo di prodotto di intrattenimento senza doverlo acquistare. Ciò costringe a qualche riflessione gli artisti della domenica come me, quelli che rivendono on line i frutti della propria voglia di creare perché sanno che la distribuzione via internet è l'unica che gli permette di raggiungere un pubblico potenziale che vada al di là dei propri famigliari e amici stretti.
Ritornare al cartaceo sarebbe complicato, poiché vendere un libro al prezzo previsto dal servizio di print on demand con l'aggiunta dei costi di spedizione significa dover applicare prezzi paragonabili alla prima edizione in formato deluxe del nuovo romanzo di un autore già famoso: uno scribacchino poco noto non può sperare che i lettori siano disposti a spendere per lui la cifra che riservano solo a uno scrittore affermato.
Come comportarsi di fronte a questo fenomeno? Cosa intende fare il qui presente?
... ne parlerò più approfonditamente in un post specifico, nel frattempo mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi.

29 commenti:

  1. Davvero? Ti hanno piratato? Da un lato piccolo e lontano potrebbe essere lusinghiero ma di certo non è per niente bello!

    Piratare la roba online ormai è semplice ma anche col cartaceo lo fanno, basta trovare qualcuno che si prende la briga di trascrivere o fare scansioni..... ti assicuro che ce ne sono tanti.
    Immagina che in alcuni casi mi è stato chiesto di fornire scansioni di manga, libri e addirittura di timbri (-quelli che compro per i miei lavoretti- per poi farli stampare o replicare dai cinesi). Ovviamente ho sempre rifiutato.

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    1. Infatti è questo il punto: ormai la cosa ha assunto dimensioni incontrollabili, restarne fuori è davvero difficile...

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  2. Sinceramente ho sempre visto con estremo fastidio il fenomeno della pirateria, sin dai tempi delle vhs piratate e vendute sottobanco, pensa che opinione potrei avere della pirateria digitale.
    Ciao!

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    1. Sì, in effetti il fenomeno non è nato con il web ma esisteva anche prima in forme diverse...

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  3. Mi spiace. Devo dire che essere piratati è segno di successo, certo che farlo con piccoli autori, o con piccoli autori che si auto pubblicano, è una porcata. Se piratassero me a fronte di una fama acquisita e di vendite stratosferiche... beh, ok, ci starebbe, ma adesso sarebbe una vigliaccata.

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    1. Sì, infatti essere piratati perché si ha avuto successo avrebbe un senso... Così è solo una sorta di automatismo: ogni cosa sul web viene piratata.

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  4. Non so, forse, dico forse, chi entra in contatto col mondo del web immettendovi delle cose proprie, va automaticamente incontro a rischi di questo tipo. Si tratta di materia che sfugge a qualsiasi controllo.
    Sono un po' preoccupata, perché condivido la tua visione riguardo al cartaceo. Far conoscere la propria opera mediante ebook è decisamente un mezzo agevole, per quanto rischioso.

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    1. Leva pure il "forse", purtroppo è così. Una volta messa una cosa sul web, pur con tutte le precauzioni possibili, è di fatto piratabile.

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  5. Non ti nascondo che è da parecchio che ho anch'io questa preoccupazione... ma tanto, che farci?
    Comunque devo dirti che le mie maggiori vendite sono sul cartaceo. Le vendite di e-book per me sono quasi trascurabili. Forse è una questione di target marketing, non so.

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    1. Non so se il target abbia la sua importanza, certamente non piratano saggi sulla filologia germanica...

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  6. Il web purtroppo comporta dei rischi. Mi dispiace davvero, Ariano

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    1. Pazienza, ormai ho capito che bisogna convivere con questa realtà della pirateria inarrestabile.

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  7. La cosa paradossale è che spesso la pirateria è solo desiderio di possesso. Non si cerca intrattenimento, ma solo il piacere di aver fatto una furbata.
    Mi piacerebbe vedere una statistica dove viene detto quanti libri, tra quelli piratati, vengono effettivamente letti... secondo me siamo prossimi allo zero. Il che potrebbe significare che non c'è effettivamente un danno alle vendite, trattandosi di gente che, di fronte ad un esborso anche minimo, si sarebbe tirata indietro.
    Diverso è invece il fenomeno legato ai film... lì effettivamente il download pirata è funzionale all'intrattenimento no-cost.
    Just my 2 cents

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    1. Sì, sono d'accordo: probabilmente per quanto riguarda i libri si pirata "tanto per", spesso senza neppure leggerli, a differenza dei film / telefilm che invece vengono effettivamente visti sul pc per non pagare l'abbonamento al canale televisivo o il biglietto del cinema.

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  8. Ma hai verificato se effettivamente ci sono dei seeds e dei leechers in relazione ai tuoi file o se fai solo "presenza"? Mi resta difficile credere che ci sia qualcuno che scarica opere ignote di autori ignoti così a scatola chiusa, cioè non da siti che offrono a vista copertine, sinossi, anteprime e recensioni che possano invogliare all'acquisto.

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    1. A meno, certo, che uno non cerchi di ottenere gratis le opere di Ariano Geta dopo aver effettivamente constatato sui siti ufficiali che possono essere di suo gusto...

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    2. Non so che dirti, ho potuto constatare che le pagine erano quelle... Forse si tratta di un banale automatismo, di un sito che estrapola qualunque ebook in base al nome che inserisci nel motore di ricerca...
      Se almeno la pirateria avvenisse perché le mie opere piacciono e qualcuno vuole leggerle a ogni costo, beh, per certi aspetti sarebbe quasi una cosa lusinghiera :-D

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  9. Caro Ariano, è un fenomeno molto diffuso. Credo che chiunque abbia pubblicato con amazon, se fa una ricerca online, scrivendo il proprio nome seguito da "pdf" può trovare diverse pagine che promettono download gratuiti. Credo che molti di questi siti siano esche per il phishing. Tempo fa avevo trovato anche le mie edizioni cartacee su ebay, in vendita a prezzi superiori a quelli di amazon. Mi sono rassegnato a considerarlo un ulteriore canale di diffusione dei miei libri, anche se concordo con Obsidian sull'effettivo interesse di eventuali lettori per questo tipo di pirateria, visto anche il prezzo ufficiale irrisorio. In effetti sarei anch'io curioso di sapere se c'è gente che scarica davvero ebook pirati per leggerli.

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    1. In alcuni casi è sicuramente un tentativo di phishing, ma in un caso ho verificato con certezza che erano proprio i miei ebook.
      Dici bene, facciamo conto che serva a diffondere il nostro nome.
      Se davvero scarichino i nostri ebook per leggerli senza pagare l'originale al prezzo di un caffè, beh, effettivamente è una bella domanda...

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  10. Io evito gli e-book e se pubblico lo faccio solo in cartaceo. Se voglio postare qualcosa gratis lo faccio attraverso il mio blog dove io sono l'editore assoluto. Il diritto d'autore va preservato in primis e soprattutto sul piano "morale" ossia sulla salvaguardia della titolarità dell'opera stessa (se un romanzo è tuo uno non può spacciarsi per l'autore ed appropriarsi del merito di averlo scritto) e l'altro patrimoniale. Credo che in rete si vogliano fare limitazioni troppo eccessive ma nel momento in cui si vende un prodotto allora è giusto che ci siano dei proventi anche per l'artista. Fatto questo preambolo, credo che un prezzo per un esordiente debba essere commisurato al fatto che deve farsi conoscere e che se è anche bravissimo deve farsi leggere affinché questa bravura gli venga riconosciuta. Quanto al problema di pirateria non so se sia concreto o meno, come dicevano altri commentatori prima di me, a volte possono essere siti di phishing ma cmq piratare un giovane autore lo trovo anch'io , come ha scritto Massimiliano Riccardi, una vera ed autentica porcata.

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    1. Diciamo che è stata una scoperta che mi aiuterà a ricordarmi l'importanza del rispetto verso il lavoro di chi crea.

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  11. La prima cosa da fare è dare valore al proprio lavoro. Meglio venderne uno bene, che cinquanta a prezzi "stracciati". Purtroppo sul web si cerca tutto o quasi in maniera gratuita e spesso piratata

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    1. Meglio vendere in generale, nel senso essere almeno pagati. Sembra che sia diventata una cosa difficile... :-/

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  12. Anch'io ho scoperto che avevano piratato i miei libri e ci sono rimasta male, però è un fenomeno tanto diffuso che diventa davvero arduo combattere...

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    1. Infatti è proprio una battaglia già persa per certi aspetti... Quindi bisogna capire come adeguarcisi...

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  13. O questa poi! Però hai ragione. I cartacei anche su lulu costano. Chi li compra autori non famosi a quei prezzi?

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    1. Purtroppo è così. Ammetto di trovare più che ragionevole che un lettore non voglia spendere troppo su un cartaceo se l'autore non è noto e affermato.

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  14. Tutte le cose hanno due lati, positivo e negativo, è difficile soppesare quale sia più grande...

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    1. In questo caso infatti è difficile capire quanto sia il danno e quanto il beneficio...

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