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lunedì 18 gennaio 2010

Lunedì : - (

... meglio stare sul semplice e continuare il compendio sui centri commerciali.

NEVROSI
I centri commerciali dovrebbero essere luoghi di relax, ma considerato che vi transitano quotidianamente milioni di persone e c’é una densità umana superiore a quella di una metropoli, possono dare origine a nevrosi tipiche della grande città.
Basta andare nei parcheggi. Certe famiglie hanno sviluppato tecniche da guerriglia urbana per accaparrarsi mezzo posteggio ancora disponibile, magari mettendo carrelli da spesa in mezzo alle rampe per ostacolare i nemici. Oppure inviando le mogli e i figli di 12 anni a pedinare ogni persona che da l'impressione di tornare alla sua macchina e liberare il posteggio, e in caso positivo si sdraiano poi sull'asfalto tipo sessantottini per impedire ad ogni altro automezzo di occupare il posto, aggiungendo dei minacciosi "NUN CE PROVA'!" a chi transita nei paraggi... C’è anche gente che, dopo il ventesimo giro a vuoto, comincia a imprecare contro i disabili: “Non è giusto che gli riservino tutti questi posti e che li tolgano a noi povera gente senza handicap!”…
Anche all’interno del centro le nevrosi da frenesia metropolitana abbondano. Prova, ad esempio, ad avvicinarti ad un bambino sul suo passeggino e dirgli cose carine tipo: “Che bel pupattolino, quanto sei grazioso!”. Un attimo dopo i genitori lo portano via a tutta velocità, e intanto si voltano a guardarti schifati borbottando: “Pedofili di merda, la pena di morte gli dovrebbero dare!”…
Anche dentro gli ipermercati non si sfugge allo stress nervoso. Magari capita che il tizio A prende una confezione di supermerendine XYZ, l’ultima rimasta, e il tizio B se ne accorge…
B: Scusi, ma non è educazione fare così! Doveva lasciarne almeno una!
A: Ce ne era rimasta una soltanto! Come facevo a lasciarne un’altra?
B: Non la prendeva, e la lasciava lì per educazione.
A: Certo, per farla prenderla a lei!
B: No, io non l’avrei presa subito! Sarei andato alla direzione e gli avrei chiesto di fare un annuncio con l’altoparlante tipo: ‘Si avvisano i signori clienti che è rimasta una sola confezione di supermerendine XYZ, se nessuno ha niente in contrario la comprerà il signor B’…
(la conversazione in genere continua in un’escalation sempre più surreale, con il tizio A che medita di chiamare la Croce Rossa per sottoporre B ad un approfondito controllo psichiatrico, e il tizio B che minaccia convocare i giornali e le televisioni per denunciare pubblicamente il comportamento incivile di A…)
Il momento più critico però é quando - al momento del pagamento - un cliente blocca la fila perché guardando lo scontrino si accorge che i cavolfiori sono stati registrati a 1,53 € / kg anziché 1,50 € / kg come era scritto sul banco delle verdure. Dopo dieci estenuanti minuti di verifiche, controverifiche e contestazioni, guardate attentamente tutte le persone in fila: se qualcuno fa delle strane smorfie con la bocca e sibila la parola "Beretta", allontanatevi a tutta velocità. Sicuramente si riferisce al salame, ma c'é il rischio che intenda la pistola...

3 commenti:

  1. Accetti un consiglio?
    Fai come me: frequenta questi luoghi in orari bizzarri.
    Tipo, il martedì sera dopo le 21.
    Farai quello che devi fare senza congestioni, limitando i contatti al minimo con una certa umanità nevrotizzata e avrai la sensazione di stare in un film di Romero.

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  2. Il problema é la dolce metà, che preferisce orari più convenzionali e atmosfere da film di Carlo Verdone...

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  3. Immagino che rissa dopo l'annuncio: tutti che vogliono quell'unica confezione di merendine che poi, tutto sommato, non volevano
    :D

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