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venerdì 15 gennaio 2010

A proposito di carta

Parlando di ebook, si fa spesso riferimento al vantaggio che ne deriverebbe all'ambiente per il minor consumo di carta.
Personalmente amo i libri anche come oggetto fisico: afferrarli, sfogliarli, leggerli e poi rimetterli nel loro scaffale fino alla prossima consultazione. Così come amo il mobile biblioteca, con tutta la fila multicolore dei dorsi ben visibili. Un ebook reader non potrà mai dare questa sensazione.
Però il discorso del risparmio della carta e del conseguente minor disboscamento é qualcosa di troppo importante per poter essere ignorato. Avanzo pertanto una proposta in merito, ovviamente non disinteressata (anzi, diciamo pure sfacciatamente di parte): eliminiamo la carta altrove.
Primo esempio: tutti i mesi io, i condomini del mio palazzo e altre trenta milioni di famiglie italiane trovano nella loro cassetta delle lettere un romanzo formato economico (in genere 15 x 23) intitolato: "Catalogo aggiornato (aggiungere il nome di un noto mobilificio)". Purtroppo l'italiano medio legge poco, e infatti dopo circa mezz'ora tutti questi romanzi tascabili si ritrovano riuniti in un unico posto: il cestino dell'immondizia nell'atrio del condominio.
Inoltre ricevo (riceviamo) con cadenza quindicinale i fascicoli dell'enciclopedia "Sconti e offerte da (aggiungere un supermarcato a scelta)". Non mi sono mai dato la pena di conservarli e rilegarli a fine anno, ma posso immaginare che ne verrebbero fuori un paio di volumi tipo quelli della Treccani.
Si cominci col mettere fuori legge questo tipo di "pubblicità" inutile, e in dodici mesi si salveranno carta (e alberi) equivalenti a cento milioni di libri.
Aggiungerei anche i numerosi quotidiani, riviste, settimanali etc. di estrazione politica che non legge nessuno e che vengono stampati senza neppure essere distribuiti (talvolta neanche disimballati) solo per poter ricorrere ai famigerati finanziamenti pubblici. Farei una legge in merito: "Vista e considerata l'impossibilità di impedire a partitucoli e partitini di prendersi la loro fetta di soldi pubblici tramite i rimborsi agli inutili quotidiani da essi prodotti ad uso e consumo di 4 o 5 lettori, viene fatto obbligo di ricorrere a internet. I partitini in questione dovranno creare il loro quotidiano solo in versione online, senza uso di carta, prendendo a modello il blog di Ariano Geta (tanto il numero di lettori é più o meno lo stesso). Prima che ai vari segretari dei partitucoli gli venga un collasso, si precisa che il rimborso pubblico e il finanziamento rimarranno inalterati, e ciò dovrebbe tranquillizzarli visto che é l'unica cosa che davvero gli interessa".
Ecco, queste sono le mie idee (per niente imparziali) per aiutare l'ambiente senza far sparire i libri cartacei...

5 commenti:

  1. Parlare di ebook e risparmi di carta è veramente superficiale! Cominciassero smaltendo la burocrazia e lo spreco nell'amministrazione pubblica. Altro che libri.

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  2. Perché poi i libri dovrebbero sparire? Questa non la capisco proprio. Chi l'ha detto? Il "tizio" di Amazon? Quello che vuole un Kindle per tutti? Mpf!

    Sta tranquillo che i libri non spariranno. Così come non sono scomparsi i CD nonostante gli mp3 e gli ipod... anzi, se ci pensi, stanno tornando pure i vinile.

    Per cui i libri non scompariranno.
    Però non condanniamo gli ebook... io li adoro, occupano poco spazio nel taschino e nelle mie escursioni posso portarmi dietro tanti bei libri in pochi cm quadri. Ecco... gli ebook potrebbero far scomparire dal mercato gli zaini piccolini!!
    :D

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  3. Per carità, nessuna condanna degli ebook e dei relativi reader (kindle o altro che sia). Anzi, li vedo ottimi, ad esempio, per ricevere tutti i giorni il quotidiano senza passare in edicola sotto la pioggia, o magari a scuola per evitare agli studenti di dover pagare a cifre assurde i pleonastici e ridondanti testi scolastici.
    Quello che contestavo é il vero spreco di carta, che secondo me si annida altrove e non nelle librerie.

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  4. @Gloutchov: il vinile lo stanno rispingendo (disperatamente) per combattere la pirateria, cercando di convincerci che nel 1980 mentivano tutti dicendoci che il CD era meglio. ;)
    @Ariano: ma sai che l'idea di rilegare in volume i cataloghi dei supermarket non è malaccio? Pensa ad averlo fatto, che so, da vent'anni o trenta a questa parte: ne verrebbe fuori un interessante racconto della società dei consumi di quell'epoca.
    Per il resto, condivido ogni tua parola.

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