PAGINE

giovedì 14 ottobre 2010

Filologo di me stesso

  Come da titolo. Sto "decifrando" questi fogli il cui biancore é quasi scomparso sotto l'inchiostro, operazione comunque non difficile considerato che la mia scrittura so leggerla. Perché questi sono miei manoscritti (nel vero senso della parola) di tantissimi anni fa, quando ancora non usavo il pc.
Ho smesso per ragioni pratiche, prima fra tutte l’inutilità di scrivere a penna ciò che avrei dovuto comunque dattiloscrivere successivamente.
Però posso dire che quando mi veniva la fase giusta e iniziavo a vergare le parole sul foglio, sperimentavo la sensazione che la mano fosse diventata una terminazione diretta della mente. Cadevo in una trance creativa, le frasi formavano una linea quasi continua di scrittura e scavavano solchi nella carta. Mi accanivo sul foglio in modo nervoso, talvolta furioso.
Sicuramente gran parte di quella sensazione era dovuta alla maggiore emotività dell’adolescenza, però garantisco che stando al computer non ho mai provato niente del genere. Pigiare tasti non è la stessa cosa che reggere una penna e farla scorrere sul quadernone in modo febbrile, senza quasi più seguire le righe e non sentendo mai stanchezza nelle dita. Subito dopo aver messo via la penna all’improvviso la mano mi si rattrappiva, era indolenzita. Ma finché scrivevo non mi accorgevo di nulla.
Insomma, per quanto possa sembrare strano provo una certa nostalgia per il foglio protocollo e la biro. E rileggendo questi vecchi racconti in cerca di spunti utili, mi viene voglia di correggerli con la Bic, invece di trasporli su Word…

4 commenti:

  1. E' un discorso fatto e rifatto, anzi forse trito e ritrito, ma resta pur sempre vero: il fascino della 'scrittura', quella vera, quando scrivere significa anche creare con le proprie mani le parole, che nascono arrabbiate, dolci, monotone anche da come le verghi materialmente: arrotondate, uniformi, stizzite, con le 'o' larghe o appuntite, le 'i' invisibili o con un puntino che sembra un sombrero. La 'tua' scrittura in 'quel' momento. Tutto questo una tastiera e un video non te lo danno. Tutto è uniforme, quasi scialbo, e quando rileggi devi quasi ricordare che sentimento provavi quando hai battuto sui tasti.
    Io ho riscoperto matita e gomma. Sarà che più si invecchi e più si torna bambini?
    Temistocle

    RispondiElimina
  2. Hai capito perfettamente quel che intendevo :)

    RispondiElimina
  3. Con carta e penna ancora oggi mi concentro meglio. Però dopo un po' mi stanco perché non ci sono più abituato.
    :-/

    RispondiElimina
  4. Capisco bene la sensazione, ho anche io fogli e fogli, molti scritti di getto... che il "dolore" alla mano lo sentivi solo dopo... :)

    RispondiElimina