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sabato 15 gennaio 2011

Ariano's side of Survival - 6

AVVISO: questo post non rientra nella normale routine del mio blog, ma appartiene al progetto Survival Blog


Un giorno qualsiasi

All’inizio sono rimasto sorpreso. Adesso sono incazzato. Domani sarò… boh, chissà. Mi sento preso per il culo.
Dopo un giorno di comoda prigionia si sono fatti vivi due tizi armati. Uno aveva i capelli lunghi e pareva proprio il babbo natale che mi ha fregato le scorte di cibo.
Si è presentato come “portavoce” della milizia territoriale che garantisce l’ordine pubblico e la continuità (ha usato proprio questa parola) della repubblica italiana e delle sue leggi. Ha sostenuto che riceve ordini dal comandante Piersanti, ex ufficiale dell’esercito, e che i suoi uomini hanno preso il controllo della situazione nel territorio compreso fra le province di Terni e Viterbo. Il loro obiettivo è sconcertante: mantenere l’ordine, nel rispetto delle leggi del paese.
Voi sentite la necessità di mantenere l’ordine? Ma vi siete accorti di quello che è successo negli ultimi mesi?
L’ho pensato, e glielo ho anche detto.
Il capellone ha sproloquiato un bel trattato di retorica sul tema patria-dovere-onore-Italia. Prima che mi addormentassi, mi ha fatto notare che ero ufficialmente accusato di omicidio plurimo e strage di civili, e mi ha comunque garantito che avrei avuto un avvocato d’ufficio e probabilmente un controllo medico per verificare il mio stato di salute mentale (non immediato perché il dottor Gobbi è impegnato al Belcolle di Viterbo dove ci sono civili e miliziani che necessitano di interventi chirurgici urgenti, questioni molto più rilevanti rispetto alla mia).
Ma che cazzo stai dicendo?
Ho risposto così, ma non intendevo negare le accuse. Il senso della domanda era “In questo mondo dove i gialli pranzano con tua madre, tu ti preoccupi di farmi un processo con tanto di accertamento per l’eventuale seminfermità mentale?”
Lui però non ha capito, e mi ha risposto elencando le argomentazioni dell’accusa, ovvero:
-confessione spontanea dell’imputato a mezzo blog (fanculo a me e a quando ho raccontato online la storia delle due famiglie di Mugnano e degli agguati ai miliziani);
-rinvenimento dei cadaveri nelle modalità e nei luoghi descritti dall’imputato a mezzo blog;
-presunto cannibalismo nei confronti dei propri famigliari (“presunto” perché su questo fatto dispongono solo della mia millanteria via internet, ma non hanno riscontri materiali. Lo ha ammesso con fastidio, come se alleggerisse enormemente la mia posizione).
Insomma, nel bel mezzo della nuova era in cui l’uomo torna a essere animale e io avevo scelto di adeguarmi ai cambiamenti, è bastato dubitare per un attimo e voltarsi indietro, e subito il passato della civiltà ibrida mi ha trascinato in un incubo anacronistico. Legge, ordine, codici, processo penale…
Sarebbe divertente se le pecore processassero il lupo per assassinio e cannibalismo, non trovi?
Il capellone non ha risposto. O meglio: ha ribadito che appena possibile il dottor Gobbi accerterà il mio stato di salute mentale.
Ha aggiunto che in questo momento io sto conducendo una vita molto più comoda della maggior parte delle persone non contagiate, quindi mi devo ritenere fortunato.
Già, fortunato come un animale recluso. Canarino in gabbia. O forse cane rabbioso in procinto di essere soppresso.
“Sarai sottoposto a un regolare processo”, ha ripetuto.
E chi sarà il giudice? Tu?
Nessuna risposta. La porta si è richiusa, e io continuo a essere inscatolato in questa gabbia a tre stelle (beh, facciamo due: il frigo bar non c’è, e la televisione è rotta).
Sono passati diversi giorni ormai. Tutte le mattine, alle sei, mi infilano un piatto sotto la porta con fagioli in scatola, probabilmente provenienti dalla mia scorta, quella che mi hanno fregato il giorno di natale.
Aspetto.
“Sarai sottoposto a un regolare processo”.
Dico io, non potevano spararmi un colpo in testa o buttarmi in una fossa piena di gialli? Questa farsa delle leggi e della civiltà e della morale… è una cosa che mi fa incazzare.
Avrei già tentato la fuga se non fossi ammanettato mani e piedi…

5 commenti:

  1. L'uomo, quando si trova in mano uno straccio di potere (proprio o delegato) tira fuori sempre il peggio di se. Non la vedo bene per te e, mi dispiace dirtelo, penso proprio che aspettino solo che il tempo si rimetta e finisca la nebbia per portati fuori e metterti con le spalle al muro. Auguri, spero di risentirti.
    Temistocle

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  2. (Personaggio On).
    Non condivido le tue scelte morali e neanche il tuo modo di sopravvivere però non invidio il tuo destino.
    (personaggio Off)
    Mi sa che avrai sorprese,per il resto non dico altro.;)
    Ah ,ricordati che ogni parola sarà solo per la caratterizzazione dei personaggi. :)

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  3. @ Tim : non so che dirti, se avessero voluto fucilarmi potevano farlo subito, perchè aspettare? Io credo che vogliano VERAMENTE processarmi secondo le leggi dello stato, e queste non prevedono la pena di morte...
    @ Nick : (personaggio off) su quale blog devo sintonizzarmi oltre a quelli di Alex e Ferruccio?

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  4. Questa gente non sta più fuori di quanto non lo fosse prima.
    È il contesto che ha liberato definitivamente le bestie che ci portiamo dentro, come suggerisce Temistocle.
    Ducetti da due soldi, dittatori da strapazzo, comandanti delle proprie scorregge, giudici a cui non affiderei la sorte di un gatto morto.
    Forse li incuriosisci, forse è qualcos'altro.
    Ma, non appena ne hai l'occasione, scappa.
    Sfrutta l'effetto sorpresa: è vecchio, ma funziona sempre.
    China il capo, fai finta di rassegnarti al tuo destino, anzi, accoglilo come una liberazione.
    E poi fai ciò che devi.
    Ci si vede, uomo.

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