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lunedì 25 novembre 2013

Scontri fra letterati

È abbastanza frequente che sorgano dispute fra letterati e che volino parole offensive fra l'uno e l'altro (ne avevo parlato in un vecchio post).
Ma oggi voglio rammentare alcuni casi in cui lo scontro non si è fermato al livello verbale, sia pure per motivi non letterari.
L'episodio più celebre e sicuramente più traumatico riguarda i poeti francesi Paul Verlaine e Arthur Rimbaud. Verlaine aveva rinunciato alla moglie e alla sua reputazione sociale per amore del giovanissimo Rimbaud, andando a vivere con lui (un gesto che non era solo scandaloso ma anche illegale poiché a quei tempi, purtroppo, l'omosessualità era considerata reato). Nel 1873, nel momento in cui Rimbaud pareva intenzionato a interrompere la relazione, il celestiale poeta Verlaine reagì come il più banale dei mariti abbandonati e gli sparò due colpi di pistola, ferendolo non gravemente. Venne condannato a due anni di carcere, e comunque venne poi perdonato da Rimbaud col quale si incontrò brevemente un'ultima volta prima che il giovane iniziasse un lungo e solitario vagabondaggio da un lato all'altro del globo.
Il rischio di uno scontro a colpi di pistola capitò anche a due grandi letterati russi, Lev Tolstoy e Ivan Turgenev.
Nel 1861, nel corso di un incontro fra intellettuali, Tolstoy criticò Turgenev per la sua non encomiabile condotta morale, e questi reagì con parole piuttosto pesanti. La discussione degenerò, e quella sera stessa Tolstoy inviò una lettera a Turgenev con la quale lo sfidava a duello. Ma la singolar tenzone non ebbe mai luogo, e l'unica cosa che rimase ferita fu la loro amicizia. È opportuno ricordare che fra i gentiluomini della Russia zarista il ricorso al giudizio delle armi era piuttosto frequente, tanto è vero che un altro celebre letterato, il poeta Aleksandr Puskin, morì a causa delle pallottole ricevute durante lo scontro a fuoco con un aristocratico.
L'ultimo caso è più recente. Risale al 1976 e coinvolge due giganti della letteratura sudamericana, Mario Vargas Llosa e Gabriel Garcìa Marquéz. Si parte da un antefatto ufficioso e mai confermato secondo il quale Marquéz aveva rivelato alla moglie di Llosa l'esistenza di una relazione amorosa del marito con un'altra donna e si era addirittura spinto a consigliarle il divorzio. Poco tempo dopo (e stavolta si parla di un evento documentato) lo scrittore peruviano incontrò l'autore di "Cent'anni solitudine" nel Palazzo delle Belle Arti di Città del Messico, gli si avvicinò a passi veloci e anziché salutarlo gli sferrò un pugno in piena faccia, tra lo stupore dei presenti.
Pare che Llosa continui a portare rancore a Marquéz per i presunti pettegolezzi sulla sua fedeltà coniugale, dimostrando che anche un raffinato scrittore può avere il sangue caldo (anzi, la sangre caliente).
Qualcuno conosce altri casi del genere?


EDIT n. 1 - Aggiungo un episodio fondamentale segnalatomi da Solomon Xeno, ovvero la rissa fra i readattori della rivista "La Voce" (fra i quali spiccavano letterati come Ardengo Soffici e Giuseppe Prezzolini) e un gruppo di futuristi, in cui a dire il vero erano i pittori a essere in maggioranza. Questa è la descrizione che ne fa lo storico Giordano Bruno Guerri:
“Oltre sei mesi prima Ardengo Soffici aveva recensito la mostra veneziana di Boccioni definendolo sprezzantemente “un saggissimo pittorello”, che con le sue opere tradiva la sua fama “d’incendiario, anarchico e ultraviolento”. Il giudizio non era cambiato dopo le prime opere davvero futuriste di Boccioni. Quindi quel 29 giugno, Effettì (Marinetti n.d.R.), Umberto Carrà e Russolo partirono per una spedizione punitiva, lo scontro fisico dei due gruppi intellettuali più nuovi e dinamitardi d’Italia. La sera stessa, alle Giubbe Rosse, ritrovo degli intellettuali fiorentini, Boccioni chiede di indicargli Soffici e gli si para davanti in tutto il suo metro e mezzo di statura: “Lei è Soffici?” “Sì, sono io”. “ E io sono Boccioni”, seguito da un manrovescio tale da far cadere il pur robusto Soffici. Ne nacque una gigantesca zuffa fra vociani, futuristi e altri volenterosi, mentre Palazzeschi (fiorentino e pauroso) si nascondeva dentro il caffè. Forse per rimediare alla brutta figura, Palazzeschi rivelò al gruppo futurista che gli avversari avevano preparato un agguato alla stazione, la mattina seguente. “Se non reagiamo subito”, aveva argomentato il mite Prezzolini, “tutti crederanno di poterci pisciare addosso”. Detto fatto, sotto la pensilina lo stesso Prezzolini attaccò Marinetti, cercando anche di morderlo alla testa. Boccioni si difese bene dal temuto bastone di Soffici, un artista anche con quello strumento, ma alla fine tutti quanti si ritrovarono al posto di polizia”.

EDIT n. 2 - Nell'agosto del 1926 il poeta Giuseppe Ungaretti rimase ferito in un duello con... lo scrittore Massimo Bontempelli. Per fortuna nessuno dei due perse la vita, e la discussione che aveva portato allo scontro venne chiarita e i due si riappacificarono.  

14 commenti:

  1. Ahahahah.. chi l'avrebbe mai immaginato.. è un mondo di pazzi!

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    1. Sarebbe interessante scoprire se anche fra mangaka esistono polemiche, liti e... scazzottate.

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    2. Potrebbe essere.. ma è difficile scoprire certi altarini giapponesi! :p

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  2. Casi di violenza fisica tra scrittori non me ne sovvengono altri al momento, di schermaglie verbali invece si: ad esempio Monti quando tradusse Omero lo fece "adattando" delle traduzioni precedenti dal momento che non conosceva il greco, cosa che i rivali letterari fecero notare in giro: ci fu Alfieri che in una sua satira lo appellò come "gran traduttor dei traduttori di Omero".
    Insomma, dispettucci da comari....

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  3. Com'è che si dice? Ne colpisce più la penna che la spada! Solo che in questo caso avviene in senso letterale! ^_^

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  4. Mi viene in mente il celebre scontro fra i futuristi milanesi e quelli fiorentini al Caffè delle Giubbe Rosse.
    Forse "rissa" è la parola adeguata.

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  5. @ Nick: conosco l'aneddoto, ma qui si parla di scontri assai più materiali ;-)
    @ Glauco: decisamente sì!
    @ Salomon Xeno: ottima citazione! La inserisco subito nel post.

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  6. Tra Mangaka non ne conosco… però i nipponici non sono di indole "rissosa"… magari si son cimentati in uno scontro in vignette o in Haiku! ;-)

    Però son morta dal ridere sul fatto di "morderlo" alla testa ^^"

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  7. Interessante... io non conosco altre liti tra letterati...

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