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lunedì 13 marzo 2017

I cazzari del web

Vado un po' in controtendenza rispetto al recente dibattito incentrato sul timore che il controllo sulle cosiddette fake news possa trasformarsi in limitazione della libertà di espressione su internet.
Premesso che dubito fortemente che si vada al di là delle solite italiche chiacchiere, personalmente sarei disposto persino ad accettare dei controlli più stretti sui miei contenuti se questo servisse a togliere di mezzo i cazzari del web, una delle categorie che più detesto.
I social networks sono una realtà comunicativa parallela e speculare al mondo reale, e così come c'è sempre il tuttologo da bar che diffonde notizie totalmente false o travisate, c'è pure il cazzaro del web. Con la ragguardevole differenza che in rete si assiste a falsificazioni di notizie e diffusione di concetti erronei con una metodologia mirata: si citano su facebook improbabili fatti fornendo il link a siti informativi che spesso sono gestiti da una sola persona coincidente col propagatore di falsità; tali siti hanno nomi e layout che li fanno assomigliare ingannevolmente a siti più autorevoli; si aggiungono prime pagine ritoccate di siti informativi ufficiali, si photoshoppano fotografie relative a eventi del passato e le si usano per corredare la bufala, si aggiungono anche link a video su youtube girati da sedicenti freelance...
Ci sono spesso gruppuscoli politicizzati dietro questo fenomeno, ma anche, assai più banalmente, cacciatori di clic, gente che per un "mi piace" su facebook o un follower su twitter è disposta a tutto, anche a inventarsi notizione inesistenti con il relativo titolo sensazionale appositamente studiato per suscitare l'attenzione altrui.
Ecco, se dipendesse da me questi propagandisti di fuffa dovrebbero essere espulsi dal web. É una punizione ovviamente impossibile da attuare, ma se almeno fossero obbligati e rispondere legalmente delle falsità che divulgano per vanagloria o incoscienza sarebbe un bel risultato. Da vecchia zia quale sono, l'ottocentesco castigo che riterrei opportuno sarebbe assestargli una decina di bacchettate sulle unghie, ideale per rendere dolorosa la digitazione sulla tastiera almeno per qualche giorno e farli riflettere sull'opportunità di riprovarci.
Naturalmente non sarà mai così, la diffusione di bufale continuerà imperterrita anche grazie al contributo di organi ufficiali tecnicamente autorevoli (se ogni tanto date un'occhiata alle nius di certi quotidiani, canali televisivi e agenzie di stampa capirete cosa intendo...) e i cazzari del web continueranno indisturbati la loro attività.
D'altronde siamo un paese dove le chiacchiere dal barbiere e i pettegolezzi sul pianerottolo del condominio sono ancora considerate la principale fonte di informazione...

26 commenti:

  1. Hai ragione Ariano.
    Come quelli che postano foto di bambini sofferenti e vogliono preghiere e candele accese.... e poi magari su clicchi sul link in fondo in fondo al post c'è pure una postepay :))
    Diciamo che al cattivo gusto non c'è limite.

    Io sinceramente mi sono schierata contro questa nuova asinata italiana per un semplice motivo. Perchè i primi propalatori di notizie false sono esclusi dalle eventuali punizioni.
    I vari giornalistucoli che non sanno scrivere un articolo, non hanno idee e allora sparano ca**ate a tutto spiano sono protetti. Siamo eventualmente noi piccoli a prendersi le randellate.
    Tu sai che io non parlo di politica ma se a quelli gira storto qualunque cosa può essere travisata, anhe un racconto.
    Il mio L'uomo col loden, ad esempio, non ti fa pensare a qualcuno di particolare??? :)

    Solo il titolo intendo eh...

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    1. Beh, distinguere fra raccomandati e non raccomandati è tipicamente italico purtroppo...

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  2. Oramai è tutto un proliferare di cazzari, guru, sedicenti esperti, detentori di verità, professori autonominati di estetica, filosofia, letteratura. Ci vorrebbe una cattedra universitaria di tuttologia, così, tanto per accreditare la mediocrità. Vorrei conoscere singolarmente questi maestri di vita virtuale, vedere un po' cosa cavolo combinano nella vita di tutti i giorni. In merito all'informazione e alla politica... vale tutto e vale niente. Squadrette di "ho ragione io", "sono tutti stronzi, gli altri". Denigrazione, dileggio, diffamazione, dissimulazione, queste cose sembrano essere le metodologie più in auge. Amarezza.

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    1. Infatti ovviamente questo metodo è mirato per portare - fraudolentemente - acqua al proprio mulino.

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  3. La cosa triste e ingiusta è che in mezzo a tante boiate c'è una cosa vera e tu non te ne accorgi nemmeno perché si confonde, è soffocata dalle bugie, dalle notizie costruite a tavolino. Questo è un mondo confuso, vive nel caos e genera caos.
    Si salvi chi può!

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    1. Eh già, troppe notizie contraddittorie, moltissime non-notizie, alla fine non si capisce più granché di quel che sta realmente accadendo...

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  4. I cazzari sul web influenzano anche altro; su delle riviste che esistono da quando ero piccola (ma anche in qualche TG decisamente superficiale) ho visto diffuse notizie false prese dal web che erano palesemente cavolate inventate.

    Meglio una sana ignoranza a questo punto!

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    1. Beh, l'ignoranza è proprio il loro scopo. Bisogna cercare di estrapolare i dettagli delle varie "versioni" alla ricerca della verità.

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  5. Io invece trovo che le tue preoccupazioni siano pertinenti con il dibattito cui accenni in apertura. Perché forse non s'è capito che a essere potenzialmente danneggiati sarebbero solo blog e siti non professionali XD
    Secondo me un controllo sarebbe opportuno, ma trasversale, ovvero a partire da testate giornalistiche e siti professionali e via così.
    Differente il progetto presentato, e perciò non mi piace, ma nemmeno un po'.
    Pensa ad esempio a una notizia di qualche tempo fa riportata da quasi tutti i giornali sul "genocidio" dei gatti in un paese arabo, ora non ricordo. Ebbene ha scatenato un putiferio, ma anche taaaante reazioni e visualizzazioni. Era ovviamente strumentale e facilmente "utilizzabile", visti tempi.
    Beh, la news derivava da un giornale tipo Daily News, che a sua volta ha utilizzato una fonte araba non verificata. Il provvedimento in realtà riguardava la sterilizzazione per motivi di salute/igenici, se non ricordo male.
    Se io, piccolo blogger, condivido la buafalazza da La Repubblica (on line presenta ancora oggi quella "notizia"), chi sanzionano? Siamo sicuri che la strada giusta sia questa?
    Non credo :D
    Ed è vero che la confusione regna sovrana ma... poco tempo fa un "meme" in Fb proponeva di aggiungere acqua fredda alle patatine fritte in cottura per ottenere maggior croccantezza... Beh qualcuno pare abbia provato, e sì è uno scherzo stupido e pericoloso, ma quanta imbecillità -_-
    Come dici tu alla fine, la chiacchiera impera!

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    1. Non c'è dubbio che anche i mass media "autorevoli" dovrebbero essere sanzionati. "Il Giornale" berlusconiano spara tante di quelle cazzate che la metà basterebbero, l'Ansa fa incetta di non-notizie, ma la lista potrebbe essere lunga...

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  6. I cazzari del web sono le specchio della nostra società. Non fanno altro che amplificare, e se vuoi estremizzare, ciò che fanno gli stessi canali ufficiali. Hai mai visto un telegiornale che ti spieghi veramente lo cose che contano? Tutti ad inseguire l'ultimo scandalo, l'ultimo omicidio in famiglia, l'ultima starlette ingravidata dal tronista di turno.... perché mai qualcuno dovrebbe sentire l'esigenza di parlare di massimi sistemi.
    D'altra parte mi viene da pensare che tutto questo sia un modo per narcotizzarci i cervelli. Parlo dei tiggì come del web in generale. Il fatto poi che ci sia una proposta di legge che tenda a penalizzare i bloggers... beh, mi viene solo da pensare che non sia altro che una strategia.

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    1. Certamente come dicevo a Glo dovrebbero essere sanzionati anche i mass media "ufficiali".

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  7. Condivido quanto scritto da Obsidian...alla fine una strategie precisa dietro questo esiste.
    Ed è fortissima

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    1. Sì, la strategia di farci credere che i problemi reali sono altri...

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  8. Oggi più che mai dobbiamo insegnare ai ragazzi (e non solo) a risalire alle fonti e a capire quali siano affidabili. Mai come oggi si sta perdendo la differenza tra fatto e opinione. Da prof a volte vedo effetti esilaranti (come quando divenne virale la notizia a suo tempo pubblicata il primo aprile da un sito serio di un calamaro gigante nel lago e tutti i ragazzini ne erano seriamente preoccupati), altri invece davvero preoccupanti.

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    1. Il guaio è che le fonti "affidabili" sono sempre meno...

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  9. Mi capita di parlarne a scuola. Anche se non hanno neppure compiuto 14 anni, so che la maggior parte di loro hanno un profilo social e nel 95% dei casi questi alunni sono fra coloro che contribuiscono a rendere virale una notizia falsa qualsiasi.
    Il punto è che non si legge con attenzione, che questi fenomeni esistono perché in effetti la "domanda" è vasta e l'interesse a portarli avanti strumentalizzando l'enorme massa di creduloni e superficiali e distratti è notevole.

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    1. Mi sembra ottima cosa mettere in guardia i ragazzi contro questo pericolo. Se capiscono che una cosa letta sulla pagina facebook di un sedicente tuttologo o gruppo politicizzato non è necessariamente vera ed è opportuno verificare anche altre fonti e confrontare, direi che hanno appreso una lezione molto importante.

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  10. Purtroppo sono sempre esistiti, da che mondo è mondo, il problema è che ora con il web il tutto è enormemente amplificato e fa da cassa di risonanza. Hanno trovato un humus estremamente fertile...

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    1. Soprattutto, molto più facilmente virale rispetto alle chiacchiere da bar vista la possibilità di condividerlo in tempo reale anche con gente materialmente lontana.

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