PAGINE

mercoledì 23 agosto 2017

A proposito della città in cui vivo... e dintorni

A pochi chilometri dalla mia città le strade si inerpicano. In soli venti minuti d'auto, attraverso una lunga serie di tornanti, dal mare si sale verso un paesino collinare dove da bambino trascorrevo due settimane durante l'estate, Tolfa. Ci torno sempre volentieri, anche se ormai è solo per la classica gita domenicale fuori porta.
Ovviamente il nuovo è arrivato anche lì e ci sono palazzi moderni e negozi con marchi noti, ma io preferisco il centro storico, quello in cui le case sembrano intagliate rozzamente nella pietra.


Alcune sono state abbandonate e la vegetazione se ne riappropria...


Dalla strada principale si diramano tante stradine coi gradini a sanpietrini, salite e discese non mancano mai.


La severità della pietra viene ingentilita curando dettagli come le finestre e i portoni, o lasciando davanti agli ingressi vasi di fiori...


Vicino alla chiesa di Sant'Egidio c'è un sentiero che si inerpica verso la sommità del colle. Bisogna percorrere una decina di "rampe" come questa...


... e si giunge al Santuario della Madonna della Rocca, che sembra emergere dalla pietra.


Le rovine dell'antica Rocca dei Frangipane, ancor più della chiesa, appaiono come una naturale prosecuzione della collina, quasi come se le avesse create la roccia stessa.



Dal belvedere si può abbracciare con lo sguardo il borgo, e sul versante opposto la vallata circostante.



Il panorama è un incentivo sufficiente per scarpinare sino alla Rocca, ma è possibile aggiungerne uno ulteriore concedendosi una buona cena come premio per la camminata compiuta. Tolfa ha una secolare tradizione contadina e nelle trattorie è possibile gustare piatti tipici per una località collinare: prosciutto e formaggio, fettuccine ai funghi o al ragù di... lumache (non fate quella faccia schifata, vi garantisco che sono ottime da mangiare) e un secondo a base di carne, magari un arrosto misto che metta insieme le braciole di maiale, il coniglio alla cacciatora, il galletto allo spiedo, le salsicce e l'abbacchio. Ecco, aggiungo un'ultima foto che rende meglio l'idea:


Visto? Quando i piatti sono così puliti evidentemente le pietanze erano troppo buone :-D

28 commenti:

  1. Quanto amo questi vecchi borghi!!!
    Quanto odio vederli deturpati!
    Sono un patrimonio artistico notevole. Non soo storico ma anche di vita comune.
    Grazie Ariano per questo "viaggio" in un'Italia che rischia di scomparire

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te per la visita :-) Per ora Tolfa sembra abbastanza al sicuro dal rischio spopolamento, per fortuna.

      Elimina
  2. Bellissima zona, che ho visitato grazie a uno die miei primi scavi archeologici. Del resto l'Italia è piena di tesori più o meno (spesso meno) noti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E anche quando noti spesso sottovalutati. Io invece credo che queste piccole realtà sono la vera salvezza del paese.

      Elimina
  3. Epperò che bel posto! E che belle foto!
    Il ragù alle lumache lo voglio... l'ho gustato una sola volta, da bambino, e ne ho un ottimo ricordo :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io da bambino le raccoglievo e poi le mangiavo. Dopo che mia zia le aveva fatte spurgare e cuocere, eh! ;-)

      Elimina
    2. Stessa cosa io... accompagnavo la mia nonna materna a caccia di lumache, che in Toscana comunque chiamiamo chiocciole. Con lumache intendiamo solo quelle che girano senza casa sul dorso :-)

      Elimina
    3. In effetti in italiano corretto è giusta la versione toscana.
      Nell'alto Lazio invece siamo più approssimativi e le classifichiamo tutte "lumache" :-D

      Elimina
  4. Le costruzioni in pietra (e soprattutto le rovine) hanno sempre fascino!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, sono semplici ed essenziali, sicuramente "ruvide", ma raccontano meglio la propria storia

      Elimina
  5. Tolfa ancora non l'ho visitata. Bella! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per certi aspetti mi ricorda certi paesini della Tuscia, con la differenza del materiale di costruzione, pietra invece di quella sorta di tufo tipico del viterbese (penso a paesi deliziosi come Bomarzo e Caprarola).

      Elimina
  6. Adoro questi reportage e adoro visitare i vecchi borghi (ce ne sono anche dalle mie parti di notevoli), perché si respira quell'atmosfera unica tra tradizioni e storia.

    Parliamo però anche dell'aspetto gastronomico :O (no però... le lumachine nu #_# ) Assaggio tutto - tranne quelle là!

    Sempre piacevoli questi post e notevoli le tue foto (su tutte, il paesaggio panoramico è mozzafiato, vi si perde lo sguardo *_*)!

    Bravo bravo ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie :-)
      E allora ogni tanto facci anche tu un "reportage" dei paesini delle tue parti :-)

      Elimina
  7. Il Santuario della Madonna della Rocca e la Rocca dei Frangipane hanno attirato la mia attenzione! Belli i colori dei luoghi, severi. L'ultima foto del piatto testimonia la bontà di quello che vi era contenuto... :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I colori dipendono anche dalle irradiazioni della luce del sole (era il momento del tramonto), in realtà sono meno rossastri.
      La Rocca può anche essere ricollegata ai tuoi studi storici in quanto fu teatro dell'ultima disperata resistenza dei tolfetani contro le truppe napoleoniche. I tolfetani infatti, fieri montanari, si ribellarono ai francesi pagandone un durissimo presso (secondo ricostruzioni storiche all'epilogo ci furono circa centocinquanta fucilazioni...)

      Elimina
    2. Le fucilazioni purtroppo non mi sorprendono, anche in periodi considerati relativamente tranquilli. Sto ripassando la Storia su un compendio e sono arrivata proprio al periodo napoleonico.

      Elimina
  8. Bellissimo viaggio nell'Italia meno conosciuta che non finisce mai di incantare. Le lumache o chiocciole che dir si voglia da noi si mangiano nella minestra. Per me è una cosa normale vederle con tutto il guscio nel piatto, finché qualcuno a cui un giorno raccontavo le meraviglie della minestra di lumache, non gridò in preda all'orrore. Sarà una cosa così schifosa? Simile alle rane fritte o ai molluschi crudi? Misteri della cucina regionale:)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so che dirti, io ho mangiato rane fritte e anche il capitone con la massima normalità, mentre conosco persone che sono schifate dal capitone perché ai loro occhi non è un pesce ma un "serpente marino" (e comunque in oriente il serpente di terra lo mangiano ;-)
      Ora stanno per commercializzare prodotti a base di larve e insetti, vedremo se nasceranno nuove tendenze culinarie :-D

      Elimina
  9. Lumache? Rane? Bleah! Le foto però sono molto belle... peccato che i giorni di ferie sono ormai finiti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie. Comunque per una gita fuori porta in un paesino così piccolo basta anche un week end.

      Elimina
  10. Le foto di Tolfa mi hanno fatto venir voglia di visitarla, magari se ci sarà occasione e passo in zona visito la città con passaggio in trattoria a mangiare le cose buone che hai citato...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se ti piacciono i borghi rustici è l'ideale, prevale la pietra nel senso più ruvido del termine.
      Tieni presente che la strada per arrivarci è piena di curve e tornanti.

      Elimina
  11. Che bel borghetto, e anche la cena a base di lumache mi stuzzica. E' un secolo che non le mangio... (anche le rane è parecchio che non le mangio). Dubito però che potrei riuscire a farle assaggiare alla mia morosa :-)

    RispondiElimina
  12. Che bellissimo paese, mi piace sopratutto quella chiesa, un giorno vorrei visitarlo anche se i piatti con le lumache e il coniglio mi rabbrividiscono...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io mangiavo entrambi sin da bambino, quindi per me è normale considerarli cibo perfettamente accettabile :-)

      Elimina