DISCLAIMER: io ho il massimo rispetto per i libri e per chi li scrive. In questa "rubrica" saltuaria magari non sembrerò tanto rispettoso, ma é solo un modo di scherzare sul variegato universo delle pubblicazioni editoriali italiche, senza voler offendere nessuno.
Onestamente non si può parlare di presunzione, il libro si presenta già dalla copertina come una cosa volutamente leggera: fantAntonio che scherza sin dal sottotitolo, prefazione di Fiorello (ridi italiano ridi), incasso che verrà devoluto in beneficienza… però a questo punto mi sento in dovere di fare un proposta…
recensione: non è importante, lo scopo del libro esula dai suoi contenuti.
consiglio: se in nome della beneficienza è stato creato questo libro, perché non dare la stessa chance a un esordiente? Io sarei pronto (e molti altri lo sarebbero) a rinunciare al guadagno sul libro d’esordio ritenendo più importante entrare nell’universo librario. Ovviamente Cassano fa più clamore perché è un personaggio noto, però la beneficienza potrebbe essere un input per spingere un maggior numero di lettori a comprare il romanzo di uno sconosciuto pensando: “Se il libro non mi piacesse, almeno ho contribuito ad una buona causa”. Che dite cari editori, si può fare una collana di esordienti con percentuale di incasso devoluta a qualche ente benefico? Ovviamente la risposta sarà... NO.