domenica 12 luglio 2015
Pausa estiva
In realtà il blogger non è in ferie, ma la sua mente sì, in preda al "vorrei ma non posso". Spero che la vita materiale mi porti buone notizie e nell'attesa sospendo anche quella nello spazio virtuale (d'altronde assai poco popolato in questi mesi estivi). É verosimile che per alcune settimane, in particolare fra il 18 luglio e il 9 agosto, sarò praticamente assente dal web, anche nei commenti ai blog altrui. Chiedo scusa in anticipo. Serene vacanze a tutti gli amici e i lettori :-)
lunedì 6 luglio 2015
Racconto impossibile
Mi ero svegliato di ottimo umore come sempre mi accade il lunedì mattina quando riparte la settimana lavorativa. Mia moglie era già in piedi e mi aveva preparato la colazione.
"Accendo la televisione" mi disse mentre mi porgeva una tazza di latte. Il canale sul quale era sintonizzata stava trasmettendo una televendita di scarpe di marca disponibili a meno della metà del prezzo originale con trasporto gratuito e possibilità di restituzione e cambio modello fino a cinque volte.
"Che palle" si stizzì lei e subito cambiò canale schifata mettendo un notiziario.
Lo speaker stava annunciando che nel corso della seduta-fiume della sera precedente il senato aveva approvato a larghissima maggioranza il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari e la cancellazione totale dei rimborsi spesa.
"Ha chiamato mia madre per invitarci a pranzo" mi informò mia moglie. "L'ho mandata a fare in culo" aggiunse prima che io che facessi alcun commento. "A proposito" disse poi cambiando tono "temo di aver perso la tua prenotazione per assistere alla finale di Supercoppa fra Juve e Lazio".
"Pazienza, non è una cosa tanto grave" replicai tranquillo.
Intanto il notiziario televisivo stava annunciando la firma dell'accordo di pace fra Israele e Hamas e la nascita ufficiale dello stato palestinese. Ma qualcosa disturbò improvvisamente la trasmissione e le immagini si sgranarono.
"Interferenze al segnale?" ipotizzai.
"Non c'è problema, chiamo l'antennista e fra cinque minuti è qui" mi rispose lei. Ma oltre al disturbo alla televisione stava accadendo qualcosa di strano... Le pareti della cucina vibravano, dapprima lievemente, poi in modo sempre più violento.
"Un terremoto?" pensai ad alta voce.
"Tanto il nostro condominio è antisismico di ultimissima generazione come tutti i condomini italiani" mi tranquillizzò mia moglie.
Si udì un fragore forte, violento. E poi un ticchettio sul vetro della finestra.
Andai di corsa e la spalancai. Un disco volante levitava a un metro dal davanzale. Si aprì uno sportello metallico e un omino verde sporse la testa.
"Scusate" si schernì. "Sono in anticipo, vero?"
"Direi! Devo andare al lavoro alle dieci, non alle nove".
"Scusate" ripeté lui con aria mortificata.
"Dai, vieni a prendere un caffè" lo invitai sorridendo.
"Accendo la televisione" mi disse mentre mi porgeva una tazza di latte. Il canale sul quale era sintonizzata stava trasmettendo una televendita di scarpe di marca disponibili a meno della metà del prezzo originale con trasporto gratuito e possibilità di restituzione e cambio modello fino a cinque volte.
"Che palle" si stizzì lei e subito cambiò canale schifata mettendo un notiziario.
Lo speaker stava annunciando che nel corso della seduta-fiume della sera precedente il senato aveva approvato a larghissima maggioranza il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari e la cancellazione totale dei rimborsi spesa.
"Ha chiamato mia madre per invitarci a pranzo" mi informò mia moglie. "L'ho mandata a fare in culo" aggiunse prima che io che facessi alcun commento. "A proposito" disse poi cambiando tono "temo di aver perso la tua prenotazione per assistere alla finale di Supercoppa fra Juve e Lazio".
"Pazienza, non è una cosa tanto grave" replicai tranquillo.
Intanto il notiziario televisivo stava annunciando la firma dell'accordo di pace fra Israele e Hamas e la nascita ufficiale dello stato palestinese. Ma qualcosa disturbò improvvisamente la trasmissione e le immagini si sgranarono.
"Interferenze al segnale?" ipotizzai.
"Non c'è problema, chiamo l'antennista e fra cinque minuti è qui" mi rispose lei. Ma oltre al disturbo alla televisione stava accadendo qualcosa di strano... Le pareti della cucina vibravano, dapprima lievemente, poi in modo sempre più violento.
"Un terremoto?" pensai ad alta voce.
"Tanto il nostro condominio è antisismico di ultimissima generazione come tutti i condomini italiani" mi tranquillizzò mia moglie.
Si udì un fragore forte, violento. E poi un ticchettio sul vetro della finestra.
Andai di corsa e la spalancai. Un disco volante levitava a un metro dal davanzale. Si aprì uno sportello metallico e un omino verde sporse la testa.
"Scusate" si schernì. "Sono in anticipo, vero?"
"Direi! Devo andare al lavoro alle dieci, non alle nove".
"Scusate" ripeté lui con aria mortificata.
"Dai, vieni a prendere un caffè" lo invitai sorridendo.
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