Avevo già parlato di raw art, ovvero di forme espressive artistiche che nascono in modo spontaneo in persone prive di basi accademiche.
Ma esistono altri tipi di rappresentazioni figurative che non possono essere inquadrate all'interno dei nostri canoni di riferimento, e tuttavia hanno una loro suggestività.
Una di queste è il thangka, una pittura rituale tibetana dai complessi significati religiosi.
I soggetti sono sempre correlati al buddhismo, peraltro nelle forme del lamaismo tibetano, quindi con una serie di riferimenti alle varie manifestazioni del Buddha nel corso dei millenni, e alle numerose figure e personificazioni spirituali che lo attorniano.
Da un punto di visto artistico sono spesso estremamente ingenue (anche se, come dicevo, dietro le immagini si nascondono riferimenti sacri assolutamente incomprensibili per noi). Al tempo stesso però i forti contrasti cromatici, le figure "primitive" e l'accuratezza naif con la quale vengono rifiniti i singoli dettagli le rendono non prive di fascino, un po' come i graffiti di epoca preistorica o un certo tipo di artigianato etnico.
Colgo l'occasione per rammentare che il Tibet purtroppo NON è un paese indipendente. É stato forzatamente annesso alla Cina nel 1949, e i suoi abitanti si sono opposti a questo atto unilaterale facendo pochissimo ricorso alla violenza (comunque inutile contro il colosso cinese) e cercando la via diplomatica o, purtroppo, l'esilio.
É bene non dimenticarlo, anche se noi singoli possiamo fare poco. Ma almeno esserne consapevoli.
venerdì 30 settembre 2011
mercoledì 28 settembre 2011
Collaborazioni incrociate in corso
Partendo da un post di Tim, che aveva preso spunto da un mio post e si era lasciato ispirare da un commento incoraggiante del narratore (che bella cosa la circolazione di idee :-) è appena iniziato un esperimento di collaborazioni letterarie incrociate: io proverò a concludere due racconti incompiuti del caro Temistocle, e lui a sua volta tenterà di resuscitare un mio romanzo poliziesco che nelle mie mani era ormai in coma da un bel pezzo.
Sperando che il risultato sia positivo e soddisfacente per entrambi... si scrive in team :-D
Di casi letterari simili ne ricordo a memoria due: un racconto sui vampiri iniziato da Byron e poi terminato da un suo amico (che ovviamente avrà avuto un nome, ma non me lo ricordo) e il romanzo "Fosca" di Iginio Tarchetti, terminato da Salvatore Farina poiché era rimasto incompiuto in seguito alla prematura morte di Tarchetti.
Visto che nel caso mio e di Temistocle lo scambio di ruolo non è stato causato da un evento così drastico, speriamo non solo di tirar fuori qualcosa di decente, ma anche di divertirci ;-)
Sperando che il risultato sia positivo e soddisfacente per entrambi... si scrive in team :-D
Di casi letterari simili ne ricordo a memoria due: un racconto sui vampiri iniziato da Byron e poi terminato da un suo amico (che ovviamente avrà avuto un nome, ma non me lo ricordo) e il romanzo "Fosca" di Iginio Tarchetti, terminato da Salvatore Farina poiché era rimasto incompiuto in seguito alla prematura morte di Tarchetti.
Visto che nel caso mio e di Temistocle lo scambio di ruolo non è stato causato da un evento così drastico, speriamo non solo di tirar fuori qualcosa di decente, ma anche di divertirci ;-)
lunedì 26 settembre 2011
Prezzi
Sarà a causa della pesante crisi economica, sarà per mancanza di argomenti, ma un post dedicato ai prezzi libreschi non lo avevo mai scritto, e oggi ne sento la necessità.
L'input mi è venuto nei giorni scorsi, mentre stavo al Policlinico Gemelli (non per me, visitavo un parente ricoverato). In sala d'attesa ho dato un'occhiata a La Repubblica, leggendo fra l'altro un articolo di Loredana Lipperini in cui si parlava del successo in termini di tiratura di alcuni ebook (americani) che Google e Amazon hanno messo in vendita a prezzi bassissimi (uno o due dollari).
Qualche minuto dopo sono entrato nella libreria all'interno del Gemelli, piccola ma molto variegata. Cercavo qualcosa di interessante, ma non fiction, puntavo sulla saggistica.
Il primo libro che mi ha attratto era uno studio sulla capacità di una società umana di capovolgere nello spazio di una generazione dei principi morali che erano durati secoli: il duello nella cultura inglese, ad esempio, trasformatosi da obbligo d'onore per un gentiluomo a incivile forma di barbarie indegna di rispetto. Era un normale libro formato tascabile con copertina morbida, circa 200 pagine. Prezzo: 24 euro.
In un altro scaffale ho rinvenuto un secondo saggio che mi intrigava: uno studio semiserio sulla storia dei nerds. Anche questo aveva il formato di un'edizione economica, con meno pagine dell'altro. Infatti costava solo 20 euro.
Morale: sono uscito dalla libreria a mani vuote. E tantissima curiosità sui criteri che utilizzano gli editori per prezzare i libri...
L'input mi è venuto nei giorni scorsi, mentre stavo al Policlinico Gemelli (non per me, visitavo un parente ricoverato). In sala d'attesa ho dato un'occhiata a La Repubblica, leggendo fra l'altro un articolo di Loredana Lipperini in cui si parlava del successo in termini di tiratura di alcuni ebook (americani) che Google e Amazon hanno messo in vendita a prezzi bassissimi (uno o due dollari).
Qualche minuto dopo sono entrato nella libreria all'interno del Gemelli, piccola ma molto variegata. Cercavo qualcosa di interessante, ma non fiction, puntavo sulla saggistica.
Il primo libro che mi ha attratto era uno studio sulla capacità di una società umana di capovolgere nello spazio di una generazione dei principi morali che erano durati secoli: il duello nella cultura inglese, ad esempio, trasformatosi da obbligo d'onore per un gentiluomo a incivile forma di barbarie indegna di rispetto. Era un normale libro formato tascabile con copertina morbida, circa 200 pagine. Prezzo: 24 euro.
In un altro scaffale ho rinvenuto un secondo saggio che mi intrigava: uno studio semiserio sulla storia dei nerds. Anche questo aveva il formato di un'edizione economica, con meno pagine dell'altro. Infatti costava solo 20 euro.
Morale: sono uscito dalla libreria a mani vuote. E tantissima curiosità sui criteri che utilizzano gli editori per prezzare i libri...
venerdì 23 settembre 2011
Scritture andate a male
Per ogni dieci post che pubblico, ce ne sta almeno uno che è stato abbozzato e successivamente scartato, quasi sempre perchè "non attinente" allo spirito di questo blog.
Anche fra i miei progetti di scrittura capita che qualcosa venga iniziato, ma non terminato. Al momento l'elenco include:
-una specie di romanzo fantasy fermo a pagina 50 (ma dubito fortemente che altre seguiranno perché risale a taaaaanti anni fa e ho perso lo spirito per continuarlo);
-un romanzo poliziesco fermo a pagina 40 (vale quanto sopra);
-un progetto con la "scaletta" già pronta per riscrivere "King Lear" di Shakespeare in chiave noir e moderna (su questo conto di tornarci, prima o poi);
-un racconto inutile - e improponibile per qualunque editore - quasi terminato (purtroppo i racconti scritti solo per mio personale diletto sono gli unici che riesco a concludere sempre... chissà perché);
-la seconda parte de "L'anno prima del bicentenario", già scritta in bozza ma necessitante di adeguato ed imponente editing.
Si accettano scommesse sul primo che verrà portato a termine...
Anche fra i miei progetti di scrittura capita che qualcosa venga iniziato, ma non terminato. Al momento l'elenco include:
-una specie di romanzo fantasy fermo a pagina 50 (ma dubito fortemente che altre seguiranno perché risale a taaaaanti anni fa e ho perso lo spirito per continuarlo);
-un romanzo poliziesco fermo a pagina 40 (vale quanto sopra);
-un progetto con la "scaletta" già pronta per riscrivere "King Lear" di Shakespeare in chiave noir e moderna (su questo conto di tornarci, prima o poi);
-un racconto inutile - e improponibile per qualunque editore - quasi terminato (purtroppo i racconti scritti solo per mio personale diletto sono gli unici che riesco a concludere sempre... chissà perché);
-la seconda parte de "L'anno prima del bicentenario", già scritta in bozza ma necessitante di adeguato ed imponente editing.
Si accettano scommesse sul primo che verrà portato a termine...
mercoledì 21 settembre 2011
Consigli per piacevoli letture
Il titolo non inganni: non proporrò un elenco di libri. Mi limiterò a dare alcuni consigli per leggere piacevolmente, qualunque siano il romanzo o la raccolta di racconti liberamente prescelti (escludendo quindi le letture obbligatorie imposte dal prof, per le quali non ho soluzioni da offrire).
Se volete gustarvi un libro suggerisco di
1) evitare crisi isteriche tipo "AH!!! UNA 'D' EUFONICA!! ORRORE!! UNA VIRGOLA FUORI POSTO!! LIBRO ROVINATO, AUTORE IDIOTA!!"
2) non sentirsi automaticamente offeso dalle spiegazioni fornite dall'autore, ma piuttosto chiedersi: se fossero state omesse, avrei capito ugualmente il senso di questo passaggio? (se la risposta è "sì", allora liberissimi di disprezzarlo, ma se per caso la risposta fosse "no"...)
3) Vale anche il contrario: se un passaggio narrativo risulta oscuro, prima di insultare l'autore e il suo criptico ermetismo provate a rileggerlo. Forse voleva solo lusingare l'acume del lettore.
4) interrompere la lettura se proprio il libro non riesce a convolgervi, e magari ritentare dallo stesso punto dopo qualche giorno, senza obbligo (in fondo è un libro, mica una prescrizione medica, no?)
5) leggere solo quando c'è il giusto contesto, e non "a ogni costo", anche se la lettura si protrae qualche giorno in più del previsto. Tanto per fare un paragone semplice: se doveste mangiare un cornetto e bere un cappuccino in 3 decimi di secondo mentre state dentro un cesso pubblico, sarebbe piacevole?
Consiglio finale (e più importante dei precedenti): ignorate questo pentalogo e seguite le vostre personali abitudini se vi trovate meglio ;-)
Se volete gustarvi un libro suggerisco di
1) evitare crisi isteriche tipo "AH!!! UNA 'D' EUFONICA!! ORRORE!! UNA VIRGOLA FUORI POSTO!! LIBRO ROVINATO, AUTORE IDIOTA!!"
2) non sentirsi automaticamente offeso dalle spiegazioni fornite dall'autore, ma piuttosto chiedersi: se fossero state omesse, avrei capito ugualmente il senso di questo passaggio? (se la risposta è "sì", allora liberissimi di disprezzarlo, ma se per caso la risposta fosse "no"...)
3) Vale anche il contrario: se un passaggio narrativo risulta oscuro, prima di insultare l'autore e il suo criptico ermetismo provate a rileggerlo. Forse voleva solo lusingare l'acume del lettore.
4) interrompere la lettura se proprio il libro non riesce a convolgervi, e magari ritentare dallo stesso punto dopo qualche giorno, senza obbligo (in fondo è un libro, mica una prescrizione medica, no?)
5) leggere solo quando c'è il giusto contesto, e non "a ogni costo", anche se la lettura si protrae qualche giorno in più del previsto. Tanto per fare un paragone semplice: se doveste mangiare un cornetto e bere un cappuccino in 3 decimi di secondo mentre state dentro un cesso pubblico, sarebbe piacevole?
Consiglio finale (e più importante dei precedenti): ignorate questo pentalogo e seguite le vostre personali abitudini se vi trovate meglio ;-)
lunedì 19 settembre 2011
Citazione di Ryunosuke Akutagawa
Imparò tutto dai libri o almeno non c'era nessun aspetto della sua cultura che non avesse un legame con essi. Per conoscere la vita non osservava la gente della strada ma piuttosto cercava di osservare la gente leggendo i libri, ed era probabilmente un modo sbagliato. Per lui la gente era fatta di individui insignificanti: per conoscere il suo amore, il suo odio, la sua vanità... doveva leggere i libri [...] attraverso essi potè scoprire il proprio animo che non riusciva a distinguere il bene dal male.
(Ryunosuke Akutagawa, Mezza vita di Shinsuke Daidoji)
(Ryunosuke Akutagawa, Mezza vita di Shinsuke Daidoji)
venerdì 16 settembre 2011
Prima o poi doveva succedere
La nomina di secchione ce l'ho sempre avuta, e tutto sommato è meritata.
Mi hanno appiccicato anche l'etichetta di intellettualoide, che francamente mi si addice poco (ma le chiacchiere di paese tendono a trasformarsi in verità conclamate, quantunque mai verificate).
Era inevitabile che arrivasse il loro momento, che sopra i miei occhi calasse l'accessorio più tipico delle categorie in cui sono stato incasellato.
Per il momento solo per guida notturna - cinema - televisione (che peraltro non guardo quasi mai) - stanchezza visiva.
Quello che mi chiedo è: adesso posso continuare a scrivere cazzate o devo diventare serio e creare solo romanzi a tesi basati sulla filosofia materialista di Leopardi e il pensiero esistenzialista di Sartre?...
Mi hanno appiccicato anche l'etichetta di intellettualoide, che francamente mi si addice poco (ma le chiacchiere di paese tendono a trasformarsi in verità conclamate, quantunque mai verificate).
Era inevitabile che arrivasse il loro momento, che sopra i miei occhi calasse l'accessorio più tipico delle categorie in cui sono stato incasellato.
Per il momento solo per guida notturna - cinema - televisione (che peraltro non guardo quasi mai) - stanchezza visiva.
Quello che mi chiedo è: adesso posso continuare a scrivere cazzate o devo diventare serio e creare solo romanzi a tesi basati sulla filosofia materialista di Leopardi e il pensiero esistenzialista di Sartre?...
mercoledì 14 settembre 2011
Cronache della fine del mondo (4)
Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha oggi dichiarato che “La fine del mondo prevista per il 2012 non intralcerà in nessun modo i nostri programmi per lo sviluppo del paese. L'Italia necessità delle riforme costituzionali e delle Grandi Opere”.
Il Premier ha inoltre aggiunto che, proprio per dimostrare l’ottimismo del suo esecutivo e la volontà di non lasciarsi condizionare dai disfattisti che lanciano assurdi allarmi per una banale apocalisse, il governo varerà domani un decreto legge per accelerare il piano aerospaziale.
"Saremo la prima nazione europea in grado di mandare degli uomini sulla Luna", ha spiegato con evidente soddisfazione. “Il lancio del nostro shuttle è previsto per il 31 dicembre di quest’anno, poco prima della mezzanotte”, ha aggiunto il Presidente. “So già che molti di voi esprimeranno grande scetticismo riguardo l’effettiva sicurezza del piano spaziale, e per dimostrare che non c’è nulla da temere effettuerò personalmente il collaudo: sul missile ci saremo io, i miei famigliari, e probabilmente anche il mio avvocato e un paio di stagiste”.
Un cronista americano ha domandato un'opinione riguardo la decisione delle divinità maya e azteche di distruggere la Terra.
"Quel che proprio non riesco a capire è perché le divinità non mi abbiano consultato, eppure potrebbero imparare tante cose da me" ha risposto con enorme amarezza il Presidente.
Il Premier ha inoltre aggiunto che, proprio per dimostrare l’ottimismo del suo esecutivo e la volontà di non lasciarsi condizionare dai disfattisti che lanciano assurdi allarmi per una banale apocalisse, il governo varerà domani un decreto legge per accelerare il piano aerospaziale.
"Saremo la prima nazione europea in grado di mandare degli uomini sulla Luna", ha spiegato con evidente soddisfazione. “Il lancio del nostro shuttle è previsto per il 31 dicembre di quest’anno, poco prima della mezzanotte”, ha aggiunto il Presidente. “So già che molti di voi esprimeranno grande scetticismo riguardo l’effettiva sicurezza del piano spaziale, e per dimostrare che non c’è nulla da temere effettuerò personalmente il collaudo: sul missile ci saremo io, i miei famigliari, e probabilmente anche il mio avvocato e un paio di stagiste”.
Un cronista americano ha domandato un'opinione riguardo la decisione delle divinità maya e azteche di distruggere la Terra.
"Quel che proprio non riesco a capire è perché le divinità non mi abbiano consultato, eppure potrebbero imparare tante cose da me" ha risposto con enorme amarezza il Presidente.
lunedì 12 settembre 2011
Victor Horta
Il post di oggi è dedicato all'architettura, all'art nouveau, e a colui che ha saputo fondere le due cose creando quelli che sarebbero poi divenuti "cliché" di uno stile e di un'epoca.
Victor Horta (1861-1947) ha avuto a Bruxelles lo stesso ruolo di Antoni Gaudì a Barcellona o di Odon Lechner a Budapest.
La sua impronta sulla città non è vistosa, in linea con la discrezione quasi scandinava dei belgi, ma al tempo stesso ne costituisce un elemento importante.
Sono soprattutto le sue decorazioni di interni a trasmettere immediatamente la percezione di atmosfere fin-de-siècle, a far rivivere quel periodo ormai lontano in cui grandi fermenti culturali e ideologici hanno tentato di creare una nuova estetica.
Padiglioni, vetrate, piastrelle, decorazioni in cui predominano le linee curve, disegni eleganti, forme armoniose, cura dei dettagli, metalli finemente lavorati...
Ormai per noi sono dei cliché, come dicevo all'inizio. Ma quando Horta iniziò la sua attività erano una novità. Erano art nouveau.
Victor Horta (1861-1947) ha avuto a Bruxelles lo stesso ruolo di Antoni Gaudì a Barcellona o di Odon Lechner a Budapest.
La sua impronta sulla città non è vistosa, in linea con la discrezione quasi scandinava dei belgi, ma al tempo stesso ne costituisce un elemento importante.
Sono soprattutto le sue decorazioni di interni a trasmettere immediatamente la percezione di atmosfere fin-de-siècle, a far rivivere quel periodo ormai lontano in cui grandi fermenti culturali e ideologici hanno tentato di creare una nuova estetica.
Padiglioni, vetrate, piastrelle, decorazioni in cui predominano le linee curve, disegni eleganti, forme armoniose, cura dei dettagli, metalli finemente lavorati...
Ormai per noi sono dei cliché, come dicevo all'inizio. Ma quando Horta iniziò la sua attività erano una novità. Erano art nouveau.
venerdì 9 settembre 2011
Troppo?
Leggere è una mia passione, e non ne ho mai fatto mistero.
Forse però sto esagerando…
Oltre ai libri cartacei e al palmare Acer utilizzato in stile e-reader, da qualche tempo ho trasformato anche il Blackberry in un portatore sano di microbi letterari, minuscoli kbyte di racconti digitali che ogni tanto faccio emergere sul display, soprattutto durante i tempi morti della giornata, tra una fila in banca e una prenotazione ospedaliera…
Sì, sto proprio esagerando ;-)
Forse però sto esagerando…
Oltre ai libri cartacei e al palmare Acer utilizzato in stile e-reader, da qualche tempo ho trasformato anche il Blackberry in un portatore sano di microbi letterari, minuscoli kbyte di racconti digitali che ogni tanto faccio emergere sul display, soprattutto durante i tempi morti della giornata, tra una fila in banca e una prenotazione ospedaliera…
Sì, sto proprio esagerando ;-)
mercoledì 7 settembre 2011
Cronache della fine del mondo (3)
Alla fine è stato raggiunto un accordo fra le pay tv e l’associazione di consumatori che aveva richiesto un rimborso degli abbonamenti.
“Il pacchetto prevedeva programmi a pagamento per il periodo fra settembre 2011 e agosto 2012, ma poiché dal primo gennaio il mondo cesserà di esistere mi sembra giusto che venga restituita agli abbonati la quota per i nove mesi del 2012” ha ribadito il portavoce dell’associazione consumatori.
“In realtà il contratto non prevedeva alcuna clausola riguardo la fine del mondo, pertanto da un punto di vista legale riteniamo che la nostra posizione fosse corretta”, ha obiettato il product manager di un noto canale a pagamento, che ha comunque aggiunto: “Per venire incontro ai clienti abbiamo raggiunto un compromesso in base al quale ci verranno pagate per intero solo le quote abbonamento relative alle fiction. Le quote relative agli eventi sportivi che si sarebbero svolti nel 2012 saranno invece rimborsate poiché gli eventi in questione non avranno luogo”.
Soddisfazione fra i clienti delle pay tv, ma anche qualche piccolo rimpianto di natura non economica.
“Quest’anno avremmo rivinto la Champions, ne sono sicuro” sostiene un abbonato tifoso del Milan. “Se non ci fosse l’apocalisse, a maggio saremmo a Wembley a giocarci la finale col Barcellona. Speriamo che la Uefa decida di modificare il calendario delle partite in modo da anticipare la conclusione del torneo al trentuno dicembre, prima della mezzanotte. Perderemmo il diritto a una parte del rimborso abbonamenti, ma ne varrebbe la pena. E poi saremmo la squadra vincitrice dell’ultima Champions disputata prima della totale scomparsa dell’umanità, una soddisfazione davvero unica!”
“Il pacchetto prevedeva programmi a pagamento per il periodo fra settembre 2011 e agosto 2012, ma poiché dal primo gennaio il mondo cesserà di esistere mi sembra giusto che venga restituita agli abbonati la quota per i nove mesi del 2012” ha ribadito il portavoce dell’associazione consumatori.
“In realtà il contratto non prevedeva alcuna clausola riguardo la fine del mondo, pertanto da un punto di vista legale riteniamo che la nostra posizione fosse corretta”, ha obiettato il product manager di un noto canale a pagamento, che ha comunque aggiunto: “Per venire incontro ai clienti abbiamo raggiunto un compromesso in base al quale ci verranno pagate per intero solo le quote abbonamento relative alle fiction. Le quote relative agli eventi sportivi che si sarebbero svolti nel 2012 saranno invece rimborsate poiché gli eventi in questione non avranno luogo”.
Soddisfazione fra i clienti delle pay tv, ma anche qualche piccolo rimpianto di natura non economica.
“Quest’anno avremmo rivinto la Champions, ne sono sicuro” sostiene un abbonato tifoso del Milan. “Se non ci fosse l’apocalisse, a maggio saremmo a Wembley a giocarci la finale col Barcellona. Speriamo che la Uefa decida di modificare il calendario delle partite in modo da anticipare la conclusione del torneo al trentuno dicembre, prima della mezzanotte. Perderemmo il diritto a una parte del rimborso abbonamenti, ma ne varrebbe la pena. E poi saremmo la squadra vincitrice dell’ultima Champions disputata prima della totale scomparsa dell’umanità, una soddisfazione davvero unica!”
lunedì 5 settembre 2011
Uno squillo da lontano
Quando Alex organizza qualcosa è difficile non farsi coinvolgere. E il suo concorso "Uno squillo da lontano" è troppo sfizioso, anche se teoricamente non è il genere di scrittura più adatto a me.
Ma io ci provo lo stesso...
“Glielo rispiego daccapo. Erano le tre di notte, e all’improvviso ha squillato il telefono. La linea era disturbata, ho sentito una voce confusa che ha sostenuto di essere me stesso nel 2012, uno dei pochissimi selezionati per utilizzare un prototipo in grado di telefonare nel passato. Poiché io non sono matto ho subito pensato a uno scherzo e l’ho mandato affanculo, ma lui mi ha elencato il mio codice bancomat, la mia password su internet e un altro paio di cosette che io soltanto potevo sapere. Insomma, mi ha convinto che era davvero me stesso fra tredici mesi. Mi ha spiegato che a metà del 2012 è riscoppiata in modo violentissimo l’epidemia del batterio e-coli, e sta causando milioni di morti. Mi ha fornito alcune informazioni – una serie di formule mediche e cifre che ho trascritto accuratamente sul blocco notes – e mi ha supplicato di informare le autorità competenti perché con quei dati è possibile creare un vaccino in grado di bloccare il batterio prima che inizi a fare la sua strage, ma…”
Il telefono del dottore squillò. Fece cenno al malato di mente di attendere.
‘Pronto, so che sembra assurdo, ma io sono te stesso, e ti sto chiamando dal futuro. Ti prego di non pensare a uno scherzo perché è una cosa serissima. Sto usando un prototipo per telefonare nel passato che potrebbe collassare all’improvviso, e questa è la nostra ultima possibilità, perciò ascoltami attentamente. Nel 2012 scoppierà un’epidemia causata dal batterio e-coli e…’
Il dottore spense il telefonino. Lo guardò come se fosse un oggetto stregato. Dopo una rapida riflessione decise addirittura di togliere la batteria.
Era confuso. Una goccia di sudore freddo gli colò sulla fronte. Ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma d’altronde sapeva bene che prima o poi poteva accadere. Lo aveva letto in diversi studi, e si trattava di un dato statistico abbastanza noto nel suo ambiente: il settanta per cento degli psichiatri vengono suggestionati dalle fantasie dei loro pazienti almeno una volta nella vita. Era appena successo anche a lui.
‘Ma io non mi lascio fregare’ pensò. Però le mani gli tremavano.
“Posso continuare a spiegarle?” domandò il malato, ma il dottore gli fece cenno di tacere. Voleva essere certo di aver ripreso il controllo dei nervi.
Dopo alcuni respiri profondi chiamò l’infermiere e ordinò la somministrazione di quindici gocce di valium al paziente.
Il collega ne approfittò per informarlo che era appena arrivata una chiamata per lui sul numero interno.
“È in attesa. Dice che è urgente, e penso che sia una telefonata internazionale a giudicare dai fruscii sulla linea”.
“Per favore, vai nel mio ufficio e stacca il telefono” gli ordinò il dottore con un filo di voce. “E dammi due gocce di valium anche a me” aggiunse mentre gettava il cellulare nel cestino dell’immondizia.
Ma io ci provo lo stesso...
“Glielo rispiego daccapo. Erano le tre di notte, e all’improvviso ha squillato il telefono. La linea era disturbata, ho sentito una voce confusa che ha sostenuto di essere me stesso nel 2012, uno dei pochissimi selezionati per utilizzare un prototipo in grado di telefonare nel passato. Poiché io non sono matto ho subito pensato a uno scherzo e l’ho mandato affanculo, ma lui mi ha elencato il mio codice bancomat, la mia password su internet e un altro paio di cosette che io soltanto potevo sapere. Insomma, mi ha convinto che era davvero me stesso fra tredici mesi. Mi ha spiegato che a metà del 2012 è riscoppiata in modo violentissimo l’epidemia del batterio e-coli, e sta causando milioni di morti. Mi ha fornito alcune informazioni – una serie di formule mediche e cifre che ho trascritto accuratamente sul blocco notes – e mi ha supplicato di informare le autorità competenti perché con quei dati è possibile creare un vaccino in grado di bloccare il batterio prima che inizi a fare la sua strage, ma…”
Il telefono del dottore squillò. Fece cenno al malato di mente di attendere.
‘Pronto, so che sembra assurdo, ma io sono te stesso, e ti sto chiamando dal futuro. Ti prego di non pensare a uno scherzo perché è una cosa serissima. Sto usando un prototipo per telefonare nel passato che potrebbe collassare all’improvviso, e questa è la nostra ultima possibilità, perciò ascoltami attentamente. Nel 2012 scoppierà un’epidemia causata dal batterio e-coli e…’
Il dottore spense il telefonino. Lo guardò come se fosse un oggetto stregato. Dopo una rapida riflessione decise addirittura di togliere la batteria.
Era confuso. Una goccia di sudore freddo gli colò sulla fronte. Ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma d’altronde sapeva bene che prima o poi poteva accadere. Lo aveva letto in diversi studi, e si trattava di un dato statistico abbastanza noto nel suo ambiente: il settanta per cento degli psichiatri vengono suggestionati dalle fantasie dei loro pazienti almeno una volta nella vita. Era appena successo anche a lui.
‘Ma io non mi lascio fregare’ pensò. Però le mani gli tremavano.
“Posso continuare a spiegarle?” domandò il malato, ma il dottore gli fece cenno di tacere. Voleva essere certo di aver ripreso il controllo dei nervi.
Dopo alcuni respiri profondi chiamò l’infermiere e ordinò la somministrazione di quindici gocce di valium al paziente.
Il collega ne approfittò per informarlo che era appena arrivata una chiamata per lui sul numero interno.
“È in attesa. Dice che è urgente, e penso che sia una telefonata internazionale a giudicare dai fruscii sulla linea”.
“Per favore, vai nel mio ufficio e stacca il telefono” gli ordinò il dottore con un filo di voce. “E dammi due gocce di valium anche a me” aggiunse mentre gettava il cellulare nel cestino dell’immondizia.
giovedì 1 settembre 2011
Romanzo disponibile in download gratuito
Ho provato a partecipare al concorso ilmioesordio, e ovviamente sono stato eliminato.
Però nessuno mi proibisce di rendere disponibile gratuitamente il romanzo perdente, ovvero "L'anno prima del bicentenario".
Ambientato nel 2060, racconta un'Italia non molto diversa da quella di oggi...
Potete scaricarlo in formato pdf oppure epub tramite la pagina coi miei scritti, precisamente alla sezione storico-fantastica. Forse non è la più appropriata, ma la mia narrativa talvolta non è incasellabile in un genere preciso.
Se qualcuno ha voglia di stroncarmi (solo letterariamente, sia chiaro ;-) può accomodarsi.
UPDATE: potete leggere l'opinione di Temistocle, che ha svolto il lavoro di editing sul romanzo.
Però nessuno mi proibisce di rendere disponibile gratuitamente il romanzo perdente, ovvero "L'anno prima del bicentenario".
Ambientato nel 2060, racconta un'Italia non molto diversa da quella di oggi...
Potete scaricarlo in formato pdf oppure epub tramite la pagina coi miei scritti, precisamente alla sezione storico-fantastica. Forse non è la più appropriata, ma la mia narrativa talvolta non è incasellabile in un genere preciso.
Se qualcuno ha voglia di stroncarmi (solo letterariamente, sia chiaro ;-) può accomodarsi.
UPDATE: potete leggere l'opinione di Temistocle, che ha svolto il lavoro di editing sul romanzo.
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