Il titolo del post in effetti sintetizza troppo, potrebbe farmi sembrare un simpatizzante dell'ISIS o un ammiratore di Putin.
Il titolo corretto sarebbe stato: "Vendetta contro le produzioni televisive, cinematografiche ed editoriali americane che rappresentano un'Italia inesistente ai limiti dell'irritante", ma mi pareva troppo lungo.
Non so se avete compreso quel che intendo. Provo a spiegarmi meglio...
Telefilm americano, uno a caso, scena "ambientata in Italia"... In genere si vedono alcune inquadrature della Torre di Pisa, del Colosseo e di Piazza San Marco, in sequenza rapida. Poi la scena si fissa dove si trovano i protagonisti della fiction, un luogo con tanti grattacieli e macchinoni enormi che sfilano, la tipica piazza italiana. La telecamera zooma su un bar coi tavolini all'aperto e una bandiera italiana (o forse messicana) appesa all'ingresso. Lungo la strada sono di ronda due poliziotti con la divisa verde militare (le famose divise verdi della polizia italiana), pelle scurissima, baffi neri, occhiali da sole. A un tavolo del bar siede un signore che legge un quotidiano con gli occhiali da sole. Passano di corsa due bambini, uno dei due regge un pallone. Se tra i protagonisti del telefilm c'è una donna, in genere passa anche un uomo con gli occhiali da sole che se li abbassa per guardarla sbavando. Quando cercano di ordinare un caffé il cameriere è distratto, gli presta attenzione in ritardo e poi gli sorride come un idiota, infine gli serve una caraffa di caffé annacquato; mentre i protagonisti lo bevono passano al loro fianco alcune suore. Se i protagonisti entrano dentro il bar si può inevitabilmente notare una foto in bianco e nero di Sophia Loren appesa alla parete, ma anche un poster con una squadra di calcio (probabilmente il Real Madrid o il Benfica).
Ecco, io mi sono rotto le palle di queste scene "ambientate in Italia" di certe fiction americane.
Per vendetta un giorno scriverò la sceneggiatura di un film ambientato in America il cui protagonista è un ranger texano con la testa sempre sormontata da un cappellone da cow boy - anche quando va a dormire - che si reca a New York per indagare su un dirigente della CIA corrotto. Durante il soggiorno avrà una storia d'amore con una donna in carriera newyorkese che tromba sette volte al giorno con dieci persone diverse (contando ovviamente i ménage à trois).
La scena clou si svolge nel centro di New York: in una piazza con tipiche antiche case in tufo americane e trulli del New England, sopra le quali spiccano cartelli pubblicitari con immagini delle cascate del Niagara e del Big Ben, un ragazzo con la divisa da giocatore di football (casco incluso) sta portando a spasso il suo cane. Un nero con un ghetto blaster enorme sulle spalle fa suonare a tutto volume una canzone di Tiziano Ferro mentre due ragazze vestite da cheerleaders sono ferme davanti a una vetrina che espone scarpe della Superga. Un carabiniere hawaiano (con una corona di fiori sopra la divisa di ordinanza) si guarda attentamente intorno mentre due indiani pellerossa passano a cavallo in mezzo alla strada. In un bar un televisore acceso trasmette un discorso del presidente Nixon; all'ingresso sventola una bandiera americana del 1779 con 13 stelle. Poco più in là un signore sta leggendo un quotidiano newyorkese, ovviamente il Times di Londra.
Ecco, questa sarà la mia vendetta!
(N.B.: fa ancora molto caldo, siate indulgenti con questo povero blogger ;-)
Hahaha quoto e straquoto. Divertente quadretto sugli stereotipi. Ho scritto un post volutamente qualunquista e nazional popolare qualche giorno fa, tanto per scherzare sui pregiudizi nostri e su quelli che subiamo, con tanto di cuoricino pacchiano, passa a trovarmi se ti va, ciao.
RispondiEliminaBenvenuto, in effetti lo scopo era proprio sottolineare l'odiosità dei luoghi comuni.
EliminaAriano..... te possino!!!!!! Mi sono scompisciata dalle risate!!!! ci voleva proprio, tra l'altro!
RispondiEliminaQuanti stereotipi! Italia uguale pizza, mandolino e mafia.... ok, ci può anche stare ma gli agnolotti, il flauto di Gazzelloni, la voce di Bennato e Battisti?
Comunque se riesci a scrivere questa storia "mericana" la leggo moooolto volentieri!
Non so se la scriverò estensivamente, ma potrei insistere su questo tipo di post ;-)
EliminaSai che la polizia hawaiana le camice a fiori ce le ha sul serio come divisa d'ordinanza? Almeno ce le aveva nel 1995 quando le ho viste con i miei occhi.
RispondiEliminaPoi secondo me almeno un trullo nel New England, a cercare bene lo trovi :-)
Chissà, forse a Las Vegas...
Elimina;-)
Mi piace questo nuovo corso post ferie! Spero che continui ancora! Nella tua ricostruzione potrebbe esserci anche Oronzo Canà che va a NY a riprendersi Pirlo!
RispondiEliminaViolerei il copyright dell'allenatore nel pallone...
EliminaLa donna, con pantacollant, canotta sudata, capelli raccolti a coda e asciugamano attorno al collo, rientrata in casa dopo una corsetta al parco, apre il frigo e tira fuori un bidone con dentro un liquido arancione con cui si disseterà prima della doccia!
RispondiEliminaOttimo spunto ;-)
EliminaAhahah.. ogni Paese è vittima di assurdi stereotipi.. xD
RispondiEliminaNoi in modo particolare ;-)
EliminaGrazie per le risate, fanno sempre bene! ;D La domanda è che telefilm guardi? :P Comunque io odio quando nei film americani c'è un italiano perché è o napoletano o siciliano (non che io abbia qualcosa contro di loro ma loro sono convinti che parliamo tutti così) e parla come il padrino...
RispondiEliminaCiao, benvenuta :-)
EliminaUltimamente mi sono rimaste impresse alcune scene da "Una mamma per amico" (che piace tanto a mia figlia), un giallo della signora Fletcher e un telefilm inglese addirittura ambientato in Italia in modo ridicolo...
Che divertente... anch'io odio gli stereotipi...
RispondiEliminaPurtroppo sono un male inevitabile... :-(
EliminaAhahahaha!
RispondiEliminaSto morendo dal ridere. Andrebbe almeno eseguito un dipinto della tua descrizione...
Non sono in grado. Forse potrei tentare un fotomontaggio...
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