Ho dei dubbi però, che si trasformano in piccoli tormenti.
Tanto per cominciare: i nomi.
Trattandosi di una vicenda ambientata in un continente immaginario ne consegue che i protagonisti non possono chiamarsi Antonio, John o Yukio, devono avere dei nomi non correlati al nostro mondo. E neanche le città possono derogare.
Ogni volta che ripasso il lungo elenco di nomi fittizi di persone e luoghi che ho stilato mi chiedo: ma suonano bene? Sicuro che non siano ridicoli?
Perché i nomi hanno la loro importanza. Uno legge Tolkien e sa che Frodo e i suoi compagni giungeranno sino a Mordor e nel corso del viaggio vedranno le possenti mura di Minas Tirith, e già questi nomi catturano l'attenzione del lettore.
Howard scrisse saghe di guerrieri mai domi, uomini che incutono timore già quando pronunciano il loro nome: Conan, Bran Mak Morn, Turlough "Il Nero".
Quelli che ho inventato io saranno altrettanto efficaci? Non avrò per sbaglio coniato nomi di personaggi già esistenti o identici a quelli di luoghi del mondo reale?
E poi l'altro dubbio atroce: d'accordo che è un fantasy, ma fino a che punto posso essere fantasioso? Come devo dosare realismo e magia, quanto è lecito far incidere la seconda rispetto al primo ai fini dello svolgimento della trama?
Probabilmente non esiste una regola certa riguardo questo aspetto, c'è solo la capacità dell'autore di equilibrare tutti gli elementi testuali nel miglior modo possibile. Ci riuscirò?
Infine, ultimo in elenco ma primo in ordine di importanza, il timore maggiore: il dubbio se il mondo alternativo che ho concepito piacerà oppure no. Risulterà interessante? Susciterà curiosità in un eventuale lettore oppure gli sembrerà un deja-vu? Si sentirà invogliato a proseguire nella sua scoperta o lo mollerà senza rimpianti?
Insomma, scrivo e dubito. D'altronde mi capita sempre, anche quando il soggetto non è un fantasy.
I dubbi sono una cosa buona... L'importante è che non frenino l'impeto della scrittura. Scrivere un fantasy è una bella sfida, forza!
RispondiEliminaFaccio del mio meglio, grazie :-)
EliminaDai i nomi come ti suonano meglio; vedrai che funzionano.
RispondiElimina(E poi, comunque una tiratina d'orecchie a Tolkien, se fosse vivo, la darei per i suoi nomi. A partire da Frodo: ma che cazzo di nome è? Pensavo fosse un bracconiere! E il nemico numero uno chiamato Sauron? Ma che fantasia! E l'elfo Legolas: che, è fatto di mattoncini? Chiaro che poi si apprezza la storia senza star lì tanto a badare ai nomi; quindi, qualunque nome tu dia ai tuoi personaggi può funzionare.)
Benvenuto :-)
EliminaDetto così è in parte incoraggiante. Bisognerà vedere se la mia storia si farà apprezzare...
Intanto ruba quell'Esron, che non è affatto male. ;-)
EliminaSecondo me gli scrittori fantasy seguono un sistema molto semplice per i nomi: prendono da "Lo scarabeo" il sacchetto con le lettere e le estraggono a sorte disponendole poi una accanto all'altra. Successo assicurato ;-)
RispondiEliminaScherzi a parte, buona avventura! :-)
:-D
EliminaGrazie Ivano!
La magia, come ogni altro strumento utilizzabile da creature senzienti, ha i suoi limiti e le sue regole: stabilisci una modalità di funzionamento della magia nel tuo romanzo, fantasiosa finché vuoi ma che segua una determinata logica, e fai in modo che tutto il mondo che se ne serve rispetti le regole che hai fissato. Le variazioni sul tema sono comunque infinite, e l'unico limite che ti puoi porre nel creare quel mondo è la tua fantasia.
RispondiEliminaBenvenuto anche a te :-)
EliminaL'elemento magico inserito nella trama è funzionale alla storia e ho cercato di dargli una modalità precisa, spero di esserci riuscito.
Ma glieli hai infilati draghi, fate, grifoni e almeno un elfo o un cavallo alato? 😜
RispondiEliminaNon sono un’appassionata, ma più che il fantasy mi incuriosisce Ariano Geta alle prese con questo genere.
Per i nomi, fai un sondaggio, no? 😉
Grazie per la fiducia :-)
EliminaI sondaggi, no, non mi fido: sbagliano sempre :-D
I tuoi dubbi sono tutti legittimi e normali quando si scrive una storia, io non sono molto esperta di fantasy, ti suggerisco di usare l'istinto per i nomi e usare quelli che "suonano" meglio al tuo orecchio. Poi anche Tolkien ha usato nomi che non mi fanno impazzire, concordo con il commento sopra. Anche per i fatti penso sia importante dosare realtà e fantasia e, in ogni caso, in un fantasy penso sia del tutto credibile la magia nel contesto della storia...
RispondiEliminaSeguirò l'istinto ;-)
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIo scrivo poesie quindi sono il meno adatto a suggerire qualcosa, quello che mi sento di dirti, istintivamente, è che il nome di fantasia del personaggio, parlo da lettore, deve avere un suono che ne connoti per linee essenziali il suo carattere o quantomeno gli aspetti distintivi. Conan per es: nessuno penserebbe ad un giullare di corte ma o ad un barbaro o al personaggio dei cartoni animati che però è "Detective Conan"proprio per stemperarne l'aspetto da guerriero che il nome Conan suscita. Per es se io chiamassi un personaggio Torgnak non penserei ad un eroe ma ad un personaggio curioso, un po' pazzo, uno scienziato per es. un po' stravagante. Ecco lasciati trascinare dalle caratteristiche dei tuoi personaggi e vedrai che secondo me, il nome di fantasia verrà quasi da sé. Ripeto, è solo una mia idea, io non sono addentro a realtà di questo genere e scrivo di realtà quindi ben lontano da queste dinamiche, la mia è solo un'idea, una opinione, come ho detto all'inizio del commento, da lettore.
RispondiEliminaSto provando a seguire la "sonorità" come metodo, però temo che l'effetto del suono possa essere soggettivo... Comunque procedo ugualmente ;-)
EliminaTutti dubbi che ti porteranno a migliorare il tuo lavoro! Secondo me, da ignorante totale, l’importante è costruire un universo che sia chiaro sin da subito, almeno all’autore, che abbia un suo corpo e una sua personalità precisa, quando questo scheletro si è stabilizzato tutto il resto gli si può montare sopra... è come fare un buon disegno praticamente! xD
RispondiEliminaL'intenzione è quella e ci sto provando.
EliminaRiguardo ai nomi fai così: scegli sempre quelli che quando li pronunci ti sembra che abbiano una buona musicalità-
RispondiEliminaCiao.
In effetti è il modo migliore.
EliminaHo il sospetto che i grandi autori di fantasy siano riusciti ad azzeccare o inventare in nomi giusti semplicemente creando una serie di combinazioni. Tolkien è stato un genio e il discorso è a parte, avendo inventato non solo nomi ma perfino una lingua elfica.
RispondiEliminaTolkien si distacca da tutti in effetti, da ogni punto di vista.
EliminaMa forse questa fase di considerazione sarà una delle parti più belle di scrivere un romanzo, no...?
RispondiEliminaIn realtà la fase più bella è mentre scrivo di getto, senza pensare troppo ai dettagli tecnici e narrativi. Poi arriva giustamente il momento di dare una coerenza interna al testo e di rivedere i dettagli, e questa è un po' meno divertente...
EliminaVabbè, dubbi simili sulla credibilità dei nomi vengono anche al di fuori dei fantasy, sia che uno li ambienti in Italia che all'estero. Enzo non sarà ridicolo come protagonista di un racconto di FS? E Johnny non sarà un po' scontato?
RispondiEliminaComunque, se ti consola, so di un (dubbio) romanzo fantasy il cui protagonista ha nel nome anche il punto esclamativo. Dentro il nome. Tra una lettera e l'altra.
Beh, però un nome col punto esclamativo è sicuramente originale ;-)
EliminaCiao, stai scrivendo un fantasy? Secondo me puoi inventare quello che vuoi, purché ci stia bene nella storia... credo sia l'unica cosa che conti. A presto
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