Bbella lotta riuscire a fare in modo che il lavoro non soffochi la vita privata; al contempo però se davvero Yumi vuole quel posto dovrebbe provarci sapendo chiaramente cosa rischia di perdere. È una questione di preferenze, solo che Yumi mi sembra tentata ma non mi pare che abbia questo sacro fuoco per quel posto quindi se non ne è sicura dovrebbe lasciar perdere. Se invece essere capo area per lei è come per me scrivere poesie allora deve puntarci. Certo sarebbe giusto che ogni lavoro permettesse di avere dei piccoli momenti di intimità. Quale epilogo avrà la vicenda? Non so rispondere onestamente, non riesco a fare previsioni anche se un piccolo presentimento ce l 'ho.
Quoto Obsidian. E meno male che in questo mondo di matti c'è ancora chi mette al primo posto altri valori, tipo una collega di mio marito che era direttrice di un'agenzia e che è tornata a essere una normale dipendente perchè preferiva appunto avere una vita.
Ovviamente sono scelte personali e vanno sempre rispettate, se uno preferisce la carriera a 360° va bene se è una cosa che a lui piace. Però non si può imporre, infatti chi rinuncia a qualcosa in termini di stipendio pur di avere più tempo libero ha tutta la mia comprensione.
È un bel dilemma, credo sia più importante avere una vita, tuttavia bisogna valutare i pro e i contro, ci sono donne che rinunciano alla carriera per amore del marito e poi dopo qualche anno si ritrovano sole dopo un divorzio... In ogni caso bisogna seguire la propria voce interiore, quella dell'istinto, di solito quella non sbaglia
Certamente sono scelte che vanno fatte sulla base delle proprie priorità, anche se c'è sempre modo - in base a come vanno dopo le cose - di pentirsi e pensare: "Ah, se avessi scelto diversamente"...
Alla fine non mi sembra che abbia una vita sociale così intensa... ahahahaha! Non fa altro che chiacchierare con i suoi amici che sono anche colleghi.... Forse dovrebbe accettare! :p
E' quello il punto, dopo sarebbe obbligata a stare insieme a altri colleghi in un altro settore aziendale, quindi pur stando nella stessa azienda di fatto starebbero "separati"...
Bbella lotta riuscire a fare in modo che il lavoro non soffochi la vita privata; al contempo però se davvero Yumi vuole quel posto dovrebbe provarci sapendo chiaramente cosa rischia di perdere. È una questione di preferenze, solo che Yumi mi sembra tentata ma non mi pare che abbia questo sacro fuoco per quel posto quindi se non ne è sicura dovrebbe lasciar perdere. Se invece essere capo area per lei è come per me scrivere poesie allora deve puntarci. Certo sarebbe giusto che ogni lavoro permettesse di avere dei piccoli momenti di intimità. Quale epilogo avrà la vicenda? Non so rispondere onestamente, non riesco a fare previsioni anche se un piccolo presentimento ce l 'ho.
RispondiEliminaLunedì prossimo si saprà ;-)
EliminaOgnuno ha la sua priorità. La mia priorità è quella di avere una vita.
RispondiEliminaApprovo e condivido!
EliminaQuoto Obsidian. E meno male che in questo mondo di matti c'è ancora chi mette al primo posto altri valori, tipo una collega di mio marito che era direttrice di un'agenzia e che è tornata a essere una normale dipendente perchè preferiva appunto avere una vita.
RispondiEliminaOvviamente sono scelte personali e vanno sempre rispettate, se uno preferisce la carriera a 360° va bene se è una cosa che a lui piace. Però non si può imporre, infatti chi rinuncia a qualcosa in termini di stipendio pur di avere più tempo libero ha tutta la mia comprensione.
EliminaDeve fare ciò che le dice il cuore, se segue il suo cuore qualsiasi scelta sarà quella giusta.
RispondiEliminaA volte il cuore fa a pugni con la testa... Comunque lunedì prossimo ci sarà l'epilogo.
EliminaDovrebbe sacrificare troppo, non credo che arriverà ad accettare.
RispondiEliminaEh, in effetti il sacrificio sarebbe pesante...
EliminaÈ un bel dilemma, credo sia più importante avere una vita, tuttavia bisogna valutare i pro e i contro, ci sono donne che rinunciano alla carriera per amore del marito e poi dopo qualche anno si ritrovano sole dopo un divorzio...
RispondiEliminaIn ogni caso bisogna seguire la propria voce interiore, quella dell'istinto, di solito quella non sbaglia
Certamente sono scelte che vanno fatte sulla base delle proprie priorità, anche se c'è sempre modo - in base a come vanno dopo le cose - di pentirsi e pensare: "Ah, se avessi scelto diversamente"...
EliminaAlla fine non mi sembra che abbia una vita sociale così intensa... ahahahaha! Non fa altro che chiacchierare con i suoi amici che sono anche colleghi.... Forse dovrebbe accettare! :p
RispondiEliminaE' quello il punto, dopo sarebbe obbligata a stare insieme a altri colleghi in un altro settore aziendale, quindi pur stando nella stessa azienda di fatto starebbero "separati"...
EliminaGià, Yumi lo ha conquistato :-)
RispondiEliminaChe scelta difficile... Mi piace pensare che il risultato non sia ovvio.
RispondiEliminaAnche se "ovvio" non vuol dire che la scelta sia stata meno sofferta ;-)
EliminaIntendevo proprio questo: non ovvio anche perché sofferto.
EliminaSembra che per questa mini-serie tu abbia preso come riferimento gli esempi che si fanno per mettere in discussione la piramide di Maslow...
RispondiEliminaNo, ho solo posto banalmente Yumi nella condizione di dover scegliere tra ambizione e sentimenti :-D
EliminaL'ideale sarebbe una giusta via di mezzo tra lavoro e vita privata, ma nel mondo reale non esiste.
RispondiEliminaPurtroppo è come dici tu, ma negli ultimi anni il lavoro è diventato più invasivo.
EliminaE' difficile trovare l'equilibrio tra la vita privata e il lavoro...
RispondiEliminaLa cosa più difficile da qualche anno a questa parte... :-/
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