Sì, il senso è quello. Anche il saper bilanciare la tensione drammatica di quando si riflette sulla condizione umana alternandola con intervalli di leggerezza in cui ci si gode dei piccoli piaceri della vita tenendo il cervello temporaneamente "spento".
Non mi trovo concorde con nessuna delle due citazioni. Troppo pessimistica la prima, la seconda non la condivido. Preferisco una letteratura che stimola il pensiero. Comunque la ragazza è una personaggio interessante.
Naturalmente la letteratura esprime la parabola esistenziale umana in tutta la sua complessità, e da questo punto di vista ognuno di noi, in base alla propria esperienza, la percepisce diversamente. Perciò ogni esperienza ha la sua verità individuale e il suo modo di assaporare la letteratura che meglio gli si addice.
Eh povera...eppure ci prova a portarlo sulla strada giusta 😊 Battute a parte se un libro, un brano , un dipinto ecc.. mi fanno pensare a lungo prima di passare oltre devo focalizzare le mie emozioni e non potrei abbandonare il mio libero flusso di pensieri senza averlo lasciato liberare totalmente.
Se ci pensi la citazione di Mishima potrebbe essere più "banalizzata" ma al contempo contestualizzata così:
"RUPE TARPEA"
E vennero a bussare alla nostra porta
"Polizia di regime!" "Chi fa arte qui?Chi scrive qui? Chi????"
Lui Lui Lei Lui...
E mi trovai su una camionetta sporca Bendato Stavamo salendo in alto Avvertivo la pendenza Ed i salti del mezzo sull'asfalto dissestato
Saremo stati 20 su quel mezzo Era mattina presto Era freddo Era inverno Ed entrava aria gelida Dalle fessure di quel mezzo Ed il motore di quel mezzo Era un motore vecchio e rumoroso Ma capace di portarci a destinazione
Scendemmo Ci fecero spogliare Ci ammanettarono Aghi di vento Pungevano le nostre carni
Fummo messi in fila Uno accanto all'altro Sbendati Per vedere il baratro sotto di noi E la Morte sopra di noi.
E ci abbandonarono lì Non prima però Di averci fatto la gentilezza Di una pallottola conficcata nel cranio
E precipitare nel vuoto Fu il mio ultimo atto di vita E di libertà.
Felice di averti ispirato, tramite la citazione di Mishima, un'altra poesia. Io pure sono uno che cerca di riflettere sulle cose, uno che pensa forse anche troppo. Però, soprattutto negli ultimi anni, cerco anche di alternare con qualcosa di leggero che mi permetta di "staccare" la tensione perché ci sono alcune situazioni che mi hanno veramente esaurito e allora necessito di dimenticare ogni cosa, di distrarre la mente con attività stupide.
Sicuramente lo stato d'animo del periodo incide molto. Ci fu un'epoca in cui per me valeva assolutamente la citazione di Mishima, ora mi sento più nello spirito della mamma di Issei ;-)
Preferisco la seconda. Mi piace la riflessione ma amo anche svagarmi e i libri mi danno la possibilità di esaudire ambedue le mie passioni libresche. Il club di poesia diventa sempre più interessante...
Di Mishima lessi un racconto parecchi anni fa, non sono certo di ricordarlo bene, ma mi sembra che trattasse di vessazioni e bullismo in ambiente scolastico. La cosa bizzarra era che era all'interno di un'antologia di racconti gialli, bizzarro perché centrava poco o nulla col tema. E non era nemmeno l'unico, perché c'era pure "Cattedrale" di Carver, che nemmeno con molta fantasia può essere definito un racconto giallo...
Impegno e relax vanno bilanciati. La saggezza che viene dall'esperienza quotidiana può esser utile quanto il pensiero di un grande autore.
RispondiEliminaSì, il senso è quello. Anche il saper bilanciare la tensione drammatica di quando si riflette sulla condizione umana alternandola con intervalli di leggerezza in cui ci si gode dei piccoli piaceri della vita tenendo il cervello temporaneamente "spento".
EliminaGli aforismi de noantri sono sempre i più efficaci! ;)
RispondiEliminaPerò se l'interlocutore è particolarmente intellettuale potrebbe pensarla diversamente :-D
EliminaCommento anche la precedente: mi piace questo personaggio, anche se molto pessimista, ma è sicuramente il più umano tra tutti...^^
RispondiEliminaMoz-
Ne arriveranno altri ;-)
EliminaNon vedo l'ora *___*
EliminaMoz-
È una citazione molto letteraria sicuramente (peraltro ho letto e apprezzato diversi libri di Mishima).
RispondiEliminaChe è quello che faccio io! Alterno letture molto leggere ad altre più profonde.
RispondiEliminaAnche io :-D
EliminaNon mi trovo concorde con nessuna delle due citazioni. Troppo pessimistica la prima, la seconda non la condivido. Preferisco una letteratura che stimola il pensiero. Comunque la ragazza è una personaggio interessante.
RispondiEliminaNaturalmente la letteratura esprime la parabola esistenziale umana in tutta la sua complessità, e da questo punto di vista ognuno di noi, in base alla propria esperienza, la percepisce diversamente. Perciò ogni esperienza ha la sua verità individuale e il suo modo di assaporare la letteratura che meglio gli si addice.
EliminaIl benvenuto non gli stanno offrendo... Non si percebisce un'accoglienza entusiasta.
RispondiEliminapodi-.
Fujiwara è il tipo della persona seria, forse anche troppo, quindi è un po' "spigolosa" nei rapporti con gli altri, ma non cattiva.
EliminaEh povera...eppure ci prova a portarlo sulla strada giusta 😊 Battute a parte se un libro, un brano , un dipinto ecc.. mi fanno pensare a lungo prima di passare oltre devo focalizzare le mie emozioni e non potrei abbandonare il mio libero flusso di pensieri senza averlo lasciato liberare totalmente.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaSe ci pensi la citazione di Mishima potrebbe essere più "banalizzata" ma al contempo contestualizzata così:
Elimina"RUPE TARPEA"
E vennero a bussare alla nostra porta
"Polizia di regime!"
"Chi fa arte qui?Chi scrive qui? Chi????"
Lui
Lui
Lei
Lui...
E mi trovai su una camionetta sporca
Bendato
Stavamo salendo in alto
Avvertivo la pendenza
Ed i salti del mezzo sull'asfalto dissestato
Saremo stati 20 su quel mezzo
Era mattina presto
Era freddo
Era inverno
Ed entrava aria gelida
Dalle fessure di quel mezzo
Ed il motore di quel mezzo
Era un motore vecchio e rumoroso
Ma capace di portarci a destinazione
Scendemmo
Ci fecero spogliare
Ci ammanettarono
Aghi di vento
Pungevano le nostre carni
Fummo messi in fila
Uno accanto all'altro
Sbendati
Per vedere il baratro sotto di noi
E la Morte sopra di noi.
E ci abbandonarono lì
Non prima però
Di averci fatto la gentilezza
Di una pallottola conficcata nel cranio
E precipitare nel vuoto
Fu il mio ultimo atto di vita
E di libertà.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Felice di averti ispirato, tramite la citazione di Mishima, un'altra poesia.
EliminaIo pure sono uno che cerca di riflettere sulle cose, uno che pensa forse anche troppo.
Però, soprattutto negli ultimi anni, cerco anche di alternare con qualcosa di leggero che mi permetta di "staccare" la tensione perché ci sono alcune situazioni che mi hanno veramente esaurito e allora necessito di dimenticare ogni cosa, di distrarre la mente con attività stupide.
Una sana distrazione per ricaricarsi non è mai negativa, anzi...
EliminaAh, la praticità poetica delle mamme!
RispondiEliminaForse c’è anche la via di mezzo tra le due citazioni. Dipende dal momento che si attraversa secondo me...
Sicuramente lo stato d'animo del periodo incide molto. Ci fu un'epoca in cui per me valeva assolutamente la citazione di Mishima, ora mi sento più nello spirito della mamma di Issei ;-)
EliminaDiscutibili entrambe le "citazioni" ma ad averne, visto il panorama subumano visto finora..😁
RispondiEliminaBeh, Yukio Mishima è uno degli scrittori più importanti (quantunque resti un personaggio controverso) del XX secolo.
EliminaContinuo ad amare la madre si Issei!!!
RispondiEliminaMi toccherà fare uno spin-off con protagonista Sadako :-D
EliminaQuesta tipa in fondo mi è simpatica... xD
RispondiEliminaCertamente non è malevola ;-)
EliminaPreferisco la seconda. Mi piace la riflessione ma amo anche svagarmi e i libri mi danno la possibilità di esaudire ambedue le mie passioni libresche. Il club di poesia diventa sempre più interessante...
RispondiEliminaIo pure preferisco alternare, anche perché a volte devo proprio "staccare la spina" al cervello.
EliminaDi Mishima lessi un racconto parecchi anni fa, non sono certo di ricordarlo bene, ma mi sembra che trattasse di vessazioni e bullismo in ambiente scolastico. La cosa bizzarra era che era all'interno di un'antologia di racconti gialli, bizzarro perché centrava poco o nulla col tema. E non era nemmeno l'unico, perché c'era pure "Cattedrale" di Carver, che nemmeno con molta fantasia può essere definito un racconto giallo...
RispondiEliminaMishima è stato un grande scrittore, ma anche un personaggio controverso. Non mi pare che abbia mai scritto gialli.
EliminaAlla fine tutti noi siamo poetici, no?
RispondiEliminaSì, ognuno a modo suo.
EliminaI poeti si nascondono nei luoghi più impensati!
RispondiEliminaAnche in una mamma :-D
EliminaHo detto davvero una cosa del genere?
RispondiEliminaSi, nel saggio "Lezioni spirituali per giovani samurai".
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