Nel corso di questa lunghissima giornata Issei ha scoperto che la ragazza di cui era innamorato ha scelto un (prevedibile) altro ragazzo, eppure proprio quel ragazzo lo ha risollevato dal malumore. Ha avuto l'ennesima prova della propria enorme diversità da sua madre, ma anche la conferma che è meglio essere un convinto se stesso piuttosto che una malriuscita copia del proprio genitore. Una situazione potenziale si è definitivamente chiusa, ma altre se ne sono appena aperte.
Insomma, la tipica giornata che lascia il segno e di cui ci si ricorda per tutta la vita.
Da adolescenti vi sono mai capitate giornate del genere?
Da adolescenti vi sono mai capitate giornate del genere?
Per fortuna no perché son certo che l'avrei vissuta proprio male. Il rancore si può superare. Il perdono un po' più difficile.
RispondiEliminaIl perdono è la scelta più complicata, credo che venga "spontaneo" a pochissime persone al mondo.
EliminaDiciamo che si poteva anche avere una via di mezzo.🙂
RispondiEliminaQui solo bianco o nero, niente sfumature di grigio :-D
EliminaDa adolescente ero convinta di essere stata adottata, quindi direi che me ne sono capitate parecchie XD
RispondiEliminaL'importante è che ti abbiano forgiato positivamente nell'affrontare la vita e le sue continue sfide.
EliminaSì, mi hanno stimolato a fare il contrario di quello che facevano loro - mia madre, più che altro XD
EliminaDa adolescente di solito i ragazzi che mi piacevano non mi filavano ma correvano dietro alla mia amica del cuore che era davvero una gran bella ragazza, poi però sono cresciuta e le cose sono cambiate…
RispondiEliminaIl perdono non è facile quando si è molto giovani, però può accadere, nel mio caso ho perdonato certi torti “amorosi” solo dopo anni quando la maturità fa capire meglio certe dinamiche della vita.
Certamente il trascorrere degli anni e l'accumulo delle esperienze (e il relativo nostro modo di reagire ad esse) ci aiuta a comprendere meglio in chiave retrospettiva certi comportamenti altrui in passato.
EliminaNon simile a questa ma le tue strisce mi portano a chiedermi: pensa quanto sarebbe diverso il mondo se non portassimo rancore a nessuno.
RispondiEliminaCredo che dipenderebbe comunque dall'entità delle cose da perdonare. Portare rancore per essere stato lasciato o respinto è ridicolo (anche se inizialmente è una reazione comune, e in casi rari addirittura persiste vita natural-durante) ma di fronte a atti più gravi non è così semplice non portare rancore.
EliminaAltroché se ho vissuto situazioni del genere: ingoiare bocconi per non mostrare la delusione; avere amiche "nemiche" perché più fortunate con i ragazzi... che adolescenza frustrante che ho vissuto, ora che ci penso! Ma in questo mia madre non è mai intervenuta, mai un giudizio da parte sua, mai un paragone con le sue esperienze, e per me è stato meglio!
RispondiEliminaL'importante è che siano state esperienze che, sebbene amare nel momento in cui sono state vissute, sul lungo periodo si sono dimostrate utili per crescere e maturare.
EliminaDa adolescente ho sofferto, come la maggior parte di noi. Per fortuna dopo la maturità il vento è completamente cambiato e ora i ricordi sono velati solo di una leggera malinconia e non porto rancore per nessuno.
RispondiEliminaÉ giusto così, il rancore avvelena, molto meglio riuscire a espellerlo completamente dalla propria anima.
EliminaIl nostro giovanne protagonista fa di tutto per far parte del gruppo, ha bisogno di amici a tutti i costi.
RispondiEliminaCiao,
podi-.
È difficile essere completamente solo...
EliminaA chi non è capitata una giornata del genere? Nell’adolescenza ci soffri e porti rancore. Ma quante volte come Issei abbiamo solo vissuto il nostro amore platonicamente, senza fare mai niente di concreto. Ma come cantava Battiato: “ne abbiamo avute di occasioni, perdendole. Non rimpiangerle mai”.
RispondiEliminaVerissimo, mai rimpiangere ciò che in realtà non sappiamo nemmeno se sarebbe andato a buon fine oppure no. I rimpianti non fanno bene all'anima.
EliminaInvece è meglio avere un approccio più "aperto", diciamo così. Anche perché i legami sentimentali non danno mai garanzia di durata...
RispondiEliminaLa mia adolescenza è stata un po' come quella di Issei, quindi preferisco stendere un pietoso velo...
RispondiEliminaAllora siamo in due ;-)
EliminaNon posso che dar ragione alla madre...
RispondiEliminaIo pure, non è facile essere "perdonisti" come Issei.
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