AVVISO: questo post non rientra nella normale routine del mio blog, ma appartiene al progetto Survival Blog
Un giorno qualunque
Il dottor Gobbi è una persona mite che esegue meccanicamente le proprie mansioni, anche se a guidarlo è il senso del dovere fine a se stesso più che una reale motivazione intima. Gli si legge in faccia: sguardo basso, espressione inerte, voce atona. Questo non è il suo mondo, questo è un incubo in cui si è venuto a trovare senza riuscire ad accettarlo. Milioni di persone sono nelle sue stesse condizioni, milioni hanno già avuto un destino peggiore, ma non basta a consolarlo. I suoi occhi sono spenti, il significato degli eventi è scomparso e lo ha lasciato nella quieta disperazione delle azioni ripetute, quelle che si fanno senza chiedersi se abbiano davvero uno scopo.
Gliele annuso addosso queste sensazioni, sono le stesse che provavo io nell’epoca pre-gialla. Respira, mangia, fai, esegui, dormi, rispetta, lavoro, consuetudine, routine. Tutto assolutamente privo di una vera ragione. Adesso è diverso. Ogni cosa mi sembra più naturale. Il dottore evidentemente non la pensa allo stesso modo.
Mi chiede del massacro di Mugnano, e ne parliamo come se fossimo due pensionati seduti su una panchina che rammentano malinconicamente episodi del passato.
“In che modo ha mangiato quell’uomo?”
Me lo domanda con la voce debole, priva di emozioni, senza mostrare un reale interesse, e neppure fastidio o curiosità morbosa. Il cannibalismo ormai è la norma, e questo fatto lo lascia sgomento, rassegnato. Rimarrà per sempre un uomo del vecchio mondo, probabilmente neppure il morso di un giallo riuscirebbe a contagiarlo. E’ ancora vivo, ma è più morto di quei dieci paesani che ho fatto fuori, più decomposto dei resti della mia donna.
Mi lascia sul letto e si allontana.
Ho superato il test?, gli chiedo con un sorriso. Mi aspetto che neppure mi risponda, invece si volta e mi osserva. Prova pena, forse per me o magari per se stesso.
“Io non credo che lei sia pazzo”. Lo dice rassegnato, quasi controvoglia. Fa due passi e poi si gira di nuovo.
“Appena sarà possibile la porteremo in ospedale”.
Eh? Ospedale? A quale scopo? Non dovevo essere processato?
Provo a chiedere spiegazioni, ma stavolta il dottore si allontana davvero. Di nuovo chiuso a chiave, ammanettato mani e piedi. Un letto, un palmare, una presa di corrente e un cesso per sentirmi prigioniero dorato del mondo ormai morto. Quello vero è fuori, in mezzo alle strutture ormai in dissolvimento create dall’homo sapiens, nei palazzi e nelle strade asfaltate infestate dalla sua evoluzione gialla.
Ospedale… Il Belcolle non mi è mai piaciuto, sembra un muro gigantesco che sorge irrazionalmente sopra un versante collinare. Un dolmen, un tempio megalitico per gli apprendisti stregoni. Chissà, forse sarà celebrato un sacrificio umano e io l’avrò l’onore di offrire le mie viscere. Comunque, è sempre meglio che essere giudicato da esseri anacronistici. Regole e leggi, semplici vaneggiamenti di un compromesso tribale che si è prolungato ed evoluto per secoli, ma restando un vuoto assoluto rispetto alla realtà materiale dell’esistenza.
Mors tua vita mea, questo è l’unico principio che rispetto e sul quale non ho niente da obiettare. Stavolta penso proprio che sia giunto il mio turno…
(personaggio off) Bellissimo post. Si sente una partecipazione forte e un portare i sentimenti della vita 'vera' in questo gioco.
RispondiElimina(personaggio on) ho paura di sapere come va a finire, ma non si preannuncia niente di buono. A volte è preferibile la morte a certe situazioni fuori controllo.
Temistocle
Mi sa tanto che i cari paesani hanno in mente qualche drastica misura correttiva.
RispondiElimina(Personaggio off)
Bel pezzo,il tuo è uno dei percorsi più originali.
Il vampirologo che ride
@ Tim : sì, hai indovinato, diciamo che è un periodo un po'... vabbè, poi magari ne parlo in una sede più opportuna.
RispondiElimina@ vampirologo : benvenuto. Ti avevo già notato nel salotto buono di noi scribacchini, il blog di Alex ;-)
(personaggio Off)
RispondiEliminaCiao Ariano ormai te lo posso dire ,tra le idee iniziali mie e di Ferruccio era prevista l'idea di provare a venire a salvarti.
Le cose sono un po cambiate ma anche se siamo alla fine della storia (mia,di Ferru ed anche tua)però magari una citazione nella storia vediamo di farla.
Ciao e complimenti.
Nick