Se ricordate le pessime circostanze in cui è partita la preparazione per il torneo di kickboxing:
può venire il sospetto che davvero Taisuke abbia perso l'incontro poiché non si è impegnato abbastanza. Non intendo dire che sia stata una sconfitta cercata volontariamente, ma piuttosto a livello inconscio, quando ti trovi a dover affrontare un impegno generato da un contesto al quale non senti più di appartenere, anzi, nel quale ti senti quasi imprigionato, oppresso.
A volte nella vita servono anche queste sconfitte "liberatorie" che chiudono definitivamente una strada ormai percorsa a fatica, e intanto aprono la possibilità di seguire nuovi sentieri.
D'accordo, ma non sarebbe meglio, in casi del genere, dire anzitempo (trovare, cioè, il coraggio di dire) di volere prendere altre strade? Mi pare come quei fidanzati che, in una coppia, assumono comportamenti sbagliati volutamente per farsi lasciare invece di assumersi la responsabilità di farlo loro per primi.
RispondiEliminaNel caso che dici tu si tratta di comportamenti consci, anzi probabilmente studiati e programmati a tavolino.
EliminaQui mi riferisco a quelle situazioni in cui da un lato vorresti davvero portarla avanti perché ci tieni (e sicuramente Taisuke è un appassionato di kickboxing), però diventa sempre più pesante a causa di un contesto ormai tossico. Sai, quando il cervello ti dice "Non posso mollare, voglio andare fino in fondo!" e poi però, quando un evento esterno ti costringe effettivamente a mollare invece di sentirti triste e deluso ti senti quasi sollevato.