sabato 29 ottobre 2011

Il mese della...

... produzione indipendente? letteratura sfigata?
Il nome giusto lo deciderò alla fine, accettando anche i consigli che vorrete darmi. Ma prima devo articolare meglio il concetto.
Nel mese di ottobre appena trascorso mi sono interessato prevalentemente di narrativa autoprodotta. La quantità di pagine lette non pubblicate è stata superiore a quelle regolarmente dotate di isbn. Per molti bloggers del "circolo" web-letterario che frequento, questa è una cosa abbastanza normale. Possono variare le proporzioni, ma tutti utilizzano una parte del loro tempo per scoprire e valutare le opere prive di un editore.
Ebbene, lancio una proposta a tutti gli anonimi che talvolta capitano da queste parti: dedicare - almeno parzialmente - il mese di novembre all'autoproduzione (o alla letteratura sfigata, fate voi).
Tantissimi lettori partono dal presupposto che un romanzo/racconto che non è passato attraverso una selezione editoriale o un concorso è verosimilmente scadente, e la sua eventuale lettura costituirebbe uno spreco di tempo, che in genere è sempre poco. Perciò preferiscono concentrarsi sulla narrativa certificata, quella reperibile nelle librerie.
Questo atteggiamento diffidente è pienamente comprensibile, ma io vi propongo di fare un'eccezione per un solo mese all'anno. In proporzione vi toglierebbe un dodicesimo del tempo dedicato ai libri, una percentuale inferiore al 10%. É accettabile, no?
Ed ecco che si ritorna al punto di partenza: vorrei che il mese di novembre diventasse il mese della...
... autoproduzione letteraria? carità per gli scribacchini?
(L'adesione al programma e i suggerimenti per il nome da dargli sono estremamente graditi :-)

giovedì 27 ottobre 2011

Le mie debolezze - 3


Terza debolezza: 
MARSHMALLOWS
Ingredienti: sciroppo di glucosio, zucchero, sorbitolo, fecola di patate, gelatina, conservanti, coloranti artificiali
Basta la lettura degli ingredienti per capire che - da un punto di vista salutistico - questa roba non dovrebbe neppure essere toccata. 
Peraltro io sono abbastanza attento all’igiene alimentare. Quando faccio la spesa analizzo con la massima cura ogni prodotto: scarto le merendine coi grassi idrogenati, scelgo i formaggi spalmabili solo se hanno la percentuale di grassi inferiore al 20%, prendo esclusivamente la frutta con marchi "bio" che garantiscono l’assenza di pesticidi…
Però di fronte ai marshmallow non riesco a resistere. Posso astenermi per lunghissimi periodi dal consumo di coca cola (e il mio fegato mi ringrazia puntualmente); riesco a far trascorrere mesi e mesi senza toccare fritture; bevo alcolici talmente poco che potrei contare su una due tre mani le mie bevute nel corso di un anno... Forse è proprio a causa di questo regime alimentare così sano che, almeno su una cosa, dovevo inevitabilmente cedere.
Ma perché proprio i marshmallows? La risposta è semplice: sono morbidi. La vita è costellata di momenti duri, e ogni tanto sento la necessità di tenerezza. Spero solo che il mio colesterolo non mi presenti il conto :-(
(N.B.: giuro che non è una pubblicità occulta! Non ho ricevuto neppure un centesimo dalla Haribo e tutti gli altri produttori di marshmallows)
(continua)

martedì 25 ottobre 2011

Il seguito del post n° ...

A volte mi capita di scrivere dei post in cui annuncio le mie intenzioni a breve termine (o notizie generiche e incomplete) senza far seguire alcun aggiornamento. Ovviamente è una tattica voluta: si vede che i proclami non sono stati coronati dai fatti.
Però possono capitare giornate in cui mi vergogno della mia irresolutezza e decido di fornire qualche update (traduzione in italiano: sono giornate in cui non so cosa caspita scrivere sul blog e mi attacco a ogni possibile idea). Pertanto...
Update del post del 23/09/11 - Ho iniziato a scrivere una versione noir (con qualche sperimentalismo metaletterario) del "King Lear", e sono a metà del lavoro; sarà necessario un nuovo update per annunciare la conclusione...
Update del post del 16/09/11 - Mi sto abituando bene agli occhiali. Quando guido e guardo immagini in movimento non ci so più rinunciare. Qualche giorno fa ho portato mia figlia al cinema a vedere "Arrietty", e anche se era un cartone animato vecchio stile (niente grafica computerizzata, solo tanti pazienti disegni) avevo l'impressione che fosse in HD :-)
Update del mio contributo al survival blog - In questo caso devo ringraziare Luca che mi ha fornito un'apposita copertina (potete ammirarla nella prima pagina del mini-ebook col mio racconto, tramite questo link).
Infine, anche se non è un vero e proprio update, avevo lasciato commenti in giro sostenendo che forse avrei partecipato al Fun Cool di Gelostellato. Ebbene, sono della partita. Queste è la mia frase-racconto:

POZZO SENZA FONDO
Avevo deciso di morire gettandomi in questo buco perchè pensavo che "pozzo senza fondo" fosse solo un nome poetico e sognante, ideale per compiere l'ultimo viaggio, e invece era talmente veritiero che il suicidio avverrà per inedia man mano che continuerò a precipitare nel vuoto per le prossime settimane.

sabato 22 ottobre 2011

In dieci parole

Le parole sono gli elementi del linguaggio verbale, il nostro codice per comunicare. Non è l'unico: uno sguardo o un gesto spesso trasmettono molto di più. Ma nel contesto della scrittura, le parole devono essere autosufficienti.
L'altro giorno pensavo a quelle richieste tipo: "descrivi sinteticamente etc." e per associazione di idee mi sono chiesto: se dovessi descrivermi con dieci parole, quali sceglierei? Non intendevo un discorso, o anche una sola frase di senso compiuto, ma proprio singole parole, sganciate l'una dall'altra ma riferite a me. Che elenco trascriverei?
Non è stato facile inquadrarle, anche perchè ognuna racchiude un concetto. Le parole "fumetto", "libri" e "leggere" hanno qualcosa in comune, ma non si può dire che una delle tre racchiuda anche le altre, soprattutto la prima. "Nuvole" è una parola che ha un senso speciale per me, ma anche "cielo", e allora forse è meglio usare la seconda, ma non sono sicuro che sia davvero valida per entrambe... Anche la scelta della declinazione ha la sua importanza (ho preferito "artistico" a "arte") e anche il livello di generalizzazione (ho messo "rock" dopo aver valutato "grunge").
Se doveste scegliere dieci parole che raccontino chi siete, quali scegliereste?
Il mio elenco (non esaustivo) è questo:

LIBRI
SCRIVERE
ISOLAMENTO
PAURA
ARTISTICO
CIELO
FEDE
TE'
ROCK
GIAPPONESE

martedì 18 ottobre 2011

George Barbier

Le illustrazioni di Georges Barbier (1882-1932) sono deliziose.
L'artista francese collaborava con riviste di moda (compresa Vogue) e giornali satirici, ma è stato anche illustratore di libri, disegnatore di costumi per il teatro e decoratore.
Il suo tratto elegante, l'uso dei colori, la raffinatezza delle immagini lo rendono una delle figure chiavi dell'art deco.
I suoi disegni hanno uno stile inconfondibile, e arricchiscono la produzione artistica di inizio '900, che per me è sempre incommensurabilmente affascinante.

sabato 15 ottobre 2011

Le mie debolezze (ovvero: come rovinarsi la reputazione con le proprie mani)

Seconda debolezza: SBIRCIATE INDISCRETE

Perderò stima e credibilità di fronte alle amiche bloggers, lo so. Però vorrei specificare che parto da un presupposto ideologico che, a mio avviso, è incontrovertibile: se una donna indossa un vestito con una scollatura che mette in mostra il 60% della superficie del suo seno, evidentemente… vuole farsi guardare il seno, almeno a livello inconscio! Se ti danno fastidio gli occhi maschili puntati sulle tue bocce, non ti metti un top di tre taglie più piccolo! Non è questione di caldo e sudore, con una t-shirt bella larga staresti fresca lo stesso! E anche se si tratta di una serata elegante, la scollatura dovrebbe partire dalle clavicole (non dalle ascelle) e fermarsi all’altezza dello sterno, non dell’ombelico!
Io credo che bisogna essere consapevoli. Quando andavo in palestra indossando i calzoncini di lycra attillati, non mi sorprendevo se ogni tanto qualche signora attempata mi guardava all’altezza dell’inguine con l’aria di chi sta facendo un conteggio matematico-geometrico.
Quindi, anche se NON andrebbe fatto per ragioni di educazione, discrezione, convenienza e bon-ton, io di fronte a certi espliciti inviti a farsi guardare… ecco, mi viene voglia di capovolgere il discorso: sarei estremamente maleducato se non degnassi di uno sguardo una scollatura che è stata così accuratamente predisposta per lasciarsi ammirare, giusto?
… no, non lo è. Vabbè, io ci ho provato :-(
(continua)

giovedì 13 ottobre 2011

Adotta un film

Con colpevole ritardo aderisco all'iniziativa di Gianluca Santini "adotta un film".
In realtà un film è poco, penso che ognuno di noi potrebbe citare molte pellicole da salvaguardare dal rischio di speculazioni hollywoodiane e rifacimenti stile boxoffice con attori fichissimi e sceneggiature depurate da ogni possibile originalità.
Nel mio caso, uno dei primi film che mi viene in mente ha già attori fichissimi nel suo cast (Johnny Depp e Leonardo di Caprio), ma il primo fa lo sfigato mentre il secondo è il suo fratellino malato e ritardato di mente... Insomma, "Buon compleanno Mr. Grape" è un delicato film sentimentale, ma inadatto al grande pubblico perchè il regista Lasse Hallstrom ha pensato che Johnny e Leonardo potessero benissimo recitare, e non semplicemente fare le star (a quei tempi peraltro non erano così glamour), e ha anche raccontato la provincia americana con semplicità, senza le idealizzazioni di certe commediole che mostrano le contee sperdute del Kansas o dell'Ohio come piccoli paradisi in terra.
Ecco, rivedere un film del genere in un remake zuccherato e pompato (lo stesso Lasse Hallstrom è caduto in questa trappola per altri suoi film) sarebbe fastidioso per me. Spero che rimanga in circolazione solo l'umile originale.

 UPDATE: Gianluca cura in modo così accurato questa sua iniziativa da provvedere ogni blogger con un banner del film prescelto.
Ecco quello che ha realizzato per me.
Lo ringrazio e... cento di queste iniziative :-)

lunedì 10 ottobre 2011

Emilio Salgari e Carolina Invernizio

La mia esagerata passione per il fin-de-siècle talvolta mi porta a leggere libri scritti in quel periodo... solo perché sono stati scritti in quel periodo.
Di Carolina Invernizio conoscevo solo le nozioni più note: scrittrice di romanzi nero-giallo-rosa pieni di colpi di scena abbastanza ingenui, con trame kitsch e commenti intrisi di moralismo pedante. I personaggi sono piuttosto demarcati: cattivi al limite del sadismo gratuito o buoni senza alcuna macchia.
Leggendo personalmente un suo libro ("I misteri delle soffitte") ho notato che il suo stile ha sicuramente le pecche succitate, ma in misura non superiore a un altro scrittore per le masse suo contemporaneo, Emilio Salgari.
La cosa che mi ha sorpreso è stato notare che mentre Salgari gode ancora oggi di ottima salute e i suoi libri sono ristampati, letti e adorati da migliaia di lettori, la Invernizio è stata quasi dimenticata. Eppure ha uno stile non peggiore di certi sceneggiati televisivi che - benchè abbiano le già dette trame kitsch e personaggi sin troppo monotematici - sembrano ottenere una notevole audience. Mi è addirittura venuto il sospetto che gli sceneggiatori di alcune soap opera nostrane raccolgano idee nei racconti di Carolina Invernizio.
Comunque sia, quale può essere il motivo di questo diverso esito per le loro figure letterarie?
Una possibile spiegazione è che Salgari, proprio per l'ingenuità delle trame, continui a piacere ai lettori più piccoli e meno smaliziati (in effetti ormai compare quasi sempre nelle collane "per ragazzi", sebbene all'epoca in cui l'autore era attivo i suoi romanzi non erano indirizzati solo ai giovanissimi, ma a tutte le fascie di età). Il tema avventuroso contribuisce ulteriormente a renderlo interessante per i preadolescenti, nonostante il linguaggio "antiquato".
Carolina Invernizio invece sceglie contesti poco adatti ai bambini, con riferimenti  - comunque molto ben nascosti - a situazioni morbose che apparirebbero noiosamente ingenue a un sedicenne di oggi, ma al tempo stesso troppo adulte per il fratellino di dieci anni (da notare che alcuni suoi romanzi vennero messi all'indice dal Vaticano...) Insomma, non esiste più il giusto target per lei: ha una narrativa troppo "da grandi" per i piccoli, ma eccessivamente prevedibile e retrò per... i grandi.
Ma questa è solo una mia ipotesi.
Forse pesa anche lo storico pregiudizio nei suoi confronti. Già da viva veniva bersagliata dalla critica letteraria che la considerava una scrittrice per "servette" (che poi, francamente, non ho mai capito il motivo di tutto questo disprezzo snobistico verso le cameriere. A volte i critici sono più odiosi di certi personaggi "cattivi"). Salgari invece era rispettato, e inoltre la sua tragica morte ha creato una leggenda intorno a lui, contro la quale la tranquilla esistenza della Invernizio non può certo competere.

sabato 8 ottobre 2011

Le mie debolezze (divertissment)

Essendo un po’ a corto di idee avevo pensato di pubblicare alcuni post riguardanti me stesso, tanto per riempire il blog e fare outing. Per rendere la cosa più simpatica avevo deciso di partire da un aspetto che si presta facilmente allo humor: le mie debolezze. Il risultato finale non assomiglia affatto a una confessione, ma piuttosto all’ennesimo divertissment…
Come prima cosa spiego bene cosa intendo per “debolezze”.
Nella mia personale concezione, le debolezze sono abitudini o concessioni delle quali si dovrebbe fare a meno, non in base a rigidi criteri morali ma semplicemente seguendo la razionalità.
Però, sapete com’è: a casa mi hanno educato a essere tollerante col mio prossimo, e a mostrarmi sempre comprensivo nei suoi confronti. “Perdona le debolezze altrui” mi dicevano.
Per allenarmi ad avere questo atteggiamento indulgente io ho incominciato perdonando le mie. Poi… beh, mi sto ancora allenando. Praticamente potrei incominciare dicendo che la mia peggiore debolezza è non essere abbastanza severo con le mie debolezze. Ma sarebbe solo un gioco di parole che non ha svelato nulla di indiscreto. Perciò, passiamo ai fatti circostanziati.

Prima debolezza: “SMUCINATA” ALLE… 
Ok, è uno dei gesti più volgari che esistano. Non è un caso che i migliori esecutori della “smucinata” siano i bovari texani e i camionisti turchi.
Però, quando un boxer, o un blue-jeans o persino un elegante pantalone grigio decidono di causare disordine nelle mie regioni intime, francamente ho poca pazienza e preferisco intervenire subito, anche se non c’è il giusto grado di privacy.
Razionalmente parlando, so che non andrebbe fatto in pubblico per motivi di galateo. Ma alla fine cedo sempre, vergognosamente incurante degli sguardi altrui :-(
(continua)

giovedì 6 ottobre 2011

Adozioni letterarie

Raccolgo l'appello di Alex per la salvaguardia della narrativa a rischio di estinzione, e mi adopero pubblicamente affinchè gli ebook di noi scribacchini vengano dichiarati "specie protetta" ;-)
Nel mio piccolo voglio adottare Ucronie impure, e anche se ha l'aria di una mossa interessata visto che uno dei racconti che compongono la raccolta è mio, garantisco che questo aspetto è secondario.
É un ebook da salvare per quello che rappresenta: un'iniziativa non istituzionale, una tematica poco sfruttata (almeno in Italia), un coinvolgimento notevole a livello partecipativo. I contenuti poi sono fuori discussione: racconti ben scritti, originali, inusuali.
Per questo è importante che l'attenzione su questa raccolta rimanga alta. Ho notato che su lulu.com a oggi non c'è neppure un giudizio, una recensione, un voto.  Sarebbe un peccato se l'oblio cadesse su questo ebook.
A maggior ragione, segnalo le recensioni a me note che sono comparse in rete:
Gianluca Santini
Mosche bianche
Doktor Geiger
Shaggley
Temistocle

martedì 4 ottobre 2011

Copiando idee altrui...

Ispirato da vari amici del web che hanno reso note alcune delle più bizzarre chiavi di ricerca tramite le quali gli internauti sono stati indirizzati al loro blog, provo a fare altrettanto.
Premetto subito che il 99% delle stringhe che conducono qui sono estremamente sobrie: “m.c. escher”, “mark ryden”, “la condizione umana andrè malraux”, “citazioni yukio mishima”… roba da secchioni insomma ;-)
Però, scavando scavando, in fondo alla lista del mio account su shinystat ho trovato alcuni chiavi di ricerca un po’… Beh, io le trascrivo, giudicate voi. Però permettetemi di aggiungere a ognuna un mio commento.

“attenzione …gente !... ci fate veramente incazzare”
Giuro che mi dispiace. Eppure non mi sembra di aver fatto niente di male qui…

“ciondolo spank d'urso”
Cioè, che significa? Forse Barbara D’Urso ha un ciondolo col cagnolino Spank? Ma che c’entra col mio blog?

“mano gigante che contiene donna nuda”
Ok, ogni tanto pubblico immagini bizzarre di artisti visionari. Ma questa mi mancava…

“bia sfida della magia spogliati”
Come caspita fa questo tizio a sapere che quando avevo dodici anni e guardavo i cartoni animati… vabbé, ho parlato troppo.

“radio bagno tonde”
Eh ???

“video porno dove donne perdono la verginita”
Ti ho fregato! Citavo questa stringa in modo polemico su un mio post, ma video del genere non ne pubblico.

“cibo erotico”
Sicuramente è stato indirizzato qui a causa del mio post dedicato alla pittrice Monica Cook.

“orge di gruppo”
Anche questo è collegato al mio post su Monica Cook.

“quadro orgia”
Basta! Adesso cancello il post su Monica Cook!

“video hard in spiaggia nudisti con spettatori”
… questo non me lo so spiegare.

“uomini nudi”
Spiacente, preferisco le donne.

“perché si scappa da se stessi”
Non saprei, forse per la vergogna di aver pubblicato un post del genere…

domenica 2 ottobre 2011

Collaborazioni incrociate in corso - UPDATE

Visto che Temistocle ha pubblicato oggi un post in cui offre la possibilità di leggere il suo racconto attribuendomi meriti superiori al dovuto, colgo l'occasione per fare presente che io ho solo effettuato una piccola revisione sul testo, ho proposto un finale e aggiunto un espediente narrativo per legare le parole. Ma il lirismo del testo, l'idea di base e - in generale - la narrazione è opera sua.
Invito tutti a leggerlo, tenendo presente che non ci sono misteri, thrilling o colpi di scena: è solo una "canzone" che racconta gli stati d'animo di un marito che sta vivendo una crisi coniugale. Niente evasione per il lettore quindi, ma pieno realismo.
Sarà come ascoltare musica malinconica...