mercoledì 28 novembre 2018

Un po' di disimpegno per l'anno 2019

C'è ancora tutto il mese di dicembre prima che finisca l'anno, ma è probabile che il clima freddo mi spinga verso uno stato di letargo ibernando i miei pochi neuroni ancora funzionanti (non sono un amante dell'inverno, penso si sia capito). Perciò, inizio già ora a progettare il palinsesto del blog per l'anno che verrà. E posso preannunciare che per il 2019 prevedo un po' di disimpegno nella mia attività.
Continuerò sicuramente a seguire e commentare i blog coi quali ho ormai stabilito un legame inscindibile anche sul piano umano e non mancherò di collaborare a iniziative comuni e me.me. interessanti.
Però il mio contributo individuale alla blogosfera sarà più blando.
Al momento attuale ho una sola certezza su ciò che proporrò nel 2019, ma non è una cosa seria (citando il mio autore italiano preferito): delle strisce fumettistiche a sfondo umoristico. Qualcosa di paragonabile al buon vecchio Writerman nella forma, ma completamente diverso nei contenuti.
L'idea è di un appuntamento fisso settimanale - magari il lunedì - al quale potrebbero aggiungersi strisce "eventuali ed estemporanee" in casi speciali.
Probabilmente pubblicherò anche qualche post tradizionale su argomenti già trattati in passato, ma senza scadenze fisse.
Una metamorfosi del genere forse avrà un riscontro negativo, non sono in grado di prevederlo. Però, d'altra parte, credo che sia sempre preferibile seguire la propria ispirazione e cercare strade nuove piuttosto che fare copia/incolla di cose già scritte.
Questo naturalmente non è l'ultimo post dell'anno: da qui alla notte di San Silvestro avrò ancora modo di importunare il web ;-)

lunedì 19 novembre 2018

Aikawa High School - volume 2

Qual è il reale valore dei soldi? Si dice che non sempre il benessere economico doni la felicità, ma per chi vive nell'indigenza è solo una frase retorica che non contempla il dato materiale più evidente: non si può scegliere individualmente di essere ricchi o poveri, è una conseguenza imposta dal contesto famigliare in cui si nasce. Dunque il denaro è necessario: esserne privo è una limitazione, in alcuni casi un'umiliazione.
Ma pur di superare questa umiliazione fino a che punto è giusto spingersi? È sufficiente racimolare soldi in un modo legale - qualunque esso sia - o vi sono anche dei limiti etici che travalicano l'aspetto giuridico? E una grossa somma di denaro può davvero pagare ogni cosa?
La studentessa Shiratori Keiko dovrà porsi questi interrogativi nel corso di un lungo fine settimana in cui riuscirà a guadagnare quattrocentomila yen in un solo giorno.
(Questo volume fa parte di una serie, ma la storia narrata è autoconclusiva).

Avete appena letto la sinossi del secondo volume di "Aikawa High School", dai contenuti decisamente slice of life anziché shonen come il primo (solo i veri otaku possono intendere questa precisazione ;-)
Comunque avrete capito che in questo collage-manga si parla di denaro, del suo valore e dei suoi limiti.
Se volete dare un'occhiata alle prime pagine potete farlo andando sulla relativa pagina di amazon in cui è possibile acquistarlo al prezzo di una colazione al bar. Però - ed è una precisazione importante - a partire da questa pubblicazione ho deciso di permettere sin dal primo giorno l'inserimento dell'ebook nel programma Kindle Unlimited. Ho iniziato a sperimentarlo con titoli in vendita ormai da anni e ho constatato che effettivamente ha una sua efficacia nel coinvolgere nuovi lettori abbonati al servizio, certamente incoraggiati dalla possibilità di leggere gratuitamente opere che, essendo di un autore autopubblicato, suscitano tutti i giusti scetticismi del caso.
Sono a disposizione per ogni chiarimento.

mercoledì 14 novembre 2018

Purché i sogni non svaniscano

Per costruirsi una vita è fondamentale saper venire a patti con le esigenze materiali. Avere dei sogni è lecito, trasformarsi in un parassita della propria famiglia in attesa che si avverino un po' meno. Purtroppo ho visto persone a me vicine che persistono nella loro ambizione artistica a spese dei propri genitori, pur avendo superato i vent'anni di età da un periodo di uguale durata.
Rendersi economicamente indipendente è già difficile di suo in quest'epoca di precarietà, non provarci neppure perché "io voglio inseguire il mio sogno" e impiegare il proprio tempo in attività non retribuite (quando non addirittura a pagamento) nel settore in cui si spera di emergere, beh, non è una scelta che condivido.
La premessa fa capire che sono il genere di persona che ha i piedi ben piantati in terra. Come mi hanno insegnato i miei genitori: le passioni si possono inseguire anche nel tempo libero, purché sia tempo libero successivo all'orario di lavoro in cui ci si è onestamente guadagnato qualcosa per vivere.
Concretezza e materialità sempre in primo piano insomma.
Purché i sogni non svaniscano.
Perché avere dei sogni, degli obiettivi, delle passioni, è fondamentale per continuare a sentirsi vivi.
Io, almeno, mi accorgo di star male - psicologicamente e di conseguenza anche fisicamente - quando mi rendo conto che sto eseguendo ogni azione con fatalismo meccanicistico, come un pupazzo a molla. Credere in un'impossibilità in cui si spera, inseguire un obiettivo chiaramente fuori portata, è un ottimo modo per mettere nel mirino un fallimento; ma è anche un percorso da seguire per un lungo periodo, un periodo in cui si vivrà vivendo e non semplicemente esistendo.
I sogni in cui più speravo sono quelli che non si sono avverati nonostante l'impegno che ci avevo messo. Eppure quando provo a smettere di dedicarci una parte del mio tempo, mi sento come un anziano decrepito fermo su una sedia a rotelle in una camerata d'ospedale...

lunedì 5 novembre 2018

Lucca 2018

Anche quest’anno sono riuscito ad andare al Lucca Comics & Games… E anche quest’anno sono riuscito a sopravvivere, per fortuna. Il sabato è sicuramente il giorno peggiore, però resta il fatto che è stancante dover fare venti minuti di fila anche solo per entrare in uno stand (ribadisco: entrare, non farsi firmare autografi o incontrare autori).
Una folla sempre più gigantesca ogni anno che passa…


Naturalmente nel caos c’è sempre chi si sforza di strappare un sorriso agli esausti visitatori con l’ausilio di cosplay davvero eroici per lo sforzo fisico (e l’immane sudata) che implicano…



I miei personalissimi vincitori sono i due che hanno avuto la geniale intuizione: il tenero Spank e la smorfiosa Micia in versione steampunk:


Ed ecco a voi in esclusiva una toccante foto scattata al noto fumettista Inagheshi, col suo fighissimo cosplay di Sakamoto desu ga?, mentre si commuove avendo appena incontrato l’eroe della sua infanzia, l’invincibile Daitarn 3…


Per fortuna c’è sempre il Palazzo Ducale dove si può trovare un angolo di pace e, soprattutto, tavole originali di artisti straordinari.


Ho apprezzato tutti i fumettisti esposti, stili diversi ma tutti talenti di livello superiore. La menzione d’onore però spetta al maestro dei manga horror Junji Ito: il suo talento grafico da vita a incubi inquietanti e visionari:



In contrasto con la sua fantasia allucinata, nel corso dell’incontro coi fans Junji Ito è apparso come un tranquillo signore di mezza età che ha risposto in modo scherzoso a quasi tutte le domande che gli sono state poste.


Insomma, un Lucca Comics particolarmente stancante quest’anno, e con qualche inconveniente di cui avrei fatto a meno. Pazienza, l’anno prossimo andrà meglio (ormai non ci provo neppure a dire: “Basta, troppo caos, non ci vado più!”, so già che non riuscirei a mantenere il proposito ;-)