mercoledì 31 agosto 2011

Cronache della fine del mondo (2)

La fine del mondo sta provocando gravi preoccupazioni presso gli operatori della Borsa di Milano.
Un analista finanziario da noi intervistato ci ha fatto presente che la distruzione del pianeta Terra nel 2012 bloccherà i progetti infrastrutturali in corso di esecuzione in Cina. Poiché sono stati finanziati con bond italiani, tedeschi e francesi, è molto probabile che si verificherà una svendita massicci di questi titoli.
“La loro quotazione di mercato potrebbe scendere al di sotto del valore nominale, con uno spread talmente basso da spingere i piccoli risparmiatori a disfarsene. Questo provocherebbe un effetto default in tutte le borse europee, e probabilmente anche a Wall Street”.
Il commento finale dell’analista è piuttosto sconsolato: “Questa fine del mondo proprio non ci voleva. Rallenterà la crescita economica del 5% e causerà un aumento dell’inflazione e del costo del lavoro. Una vera tragedia”.
Molto più ottimista il direttore di una nota agenzia di financial consulting, secondo il quale "La fine del mondo costituirà un ottimo incentivo a godersi gli ultimi giorni di vita prima di essere annientati, pertanto prevedo un forte aumento nell'acquisto di beni voluttuari. Suggerisco ai risparmiatori di investire nel settore del leisure & entertainment, così otterranno dei gain profits notevoli che ovviamente dovranno essere spesi entro la mezzanotte del trentuno dicembre".
(continua)

lunedì 29 agosto 2011

Prati di aghi di pino

I pini domestici sono i miei alberi preferiti, con la loro chioma compatta che forma uno strato allungato di verde sostenuto da rami e tronchi sottili.
Quando sono allineati in filari precisi riescono a creare l'illusione di un prato aereo, una linea sopraelevata di aghi sempreverdi simili a ciuffi d'erba.
A volte ho la tentazione di concedermi un pic nic su questo prato illusorio sospeso nell'aria...
Ma temo che possa essere solo lo spunto per un fantasioso haiku.
Pazienza.
Però mi metto subito a comporre :-)

venerdì 26 agosto 2011

In vista del 2012...

Ogni tanto mi abbandono a deliri creativi totalmente privi di pudore, ma preferisco chiamarli divertissment.
Ebbene, rieccomi qua. Questa volta ho deciso di perdere dignità parlando della fine del mondo prossima ventura, prevista come tutti sanno per l’anno solare 2012.

CRONACHE DELLA FINE DEL MONDO
La procura della Repubblica di Milano ha oggi confermato che a partire dal primo gennaio 2012 è prevista la distruzione completa del pianeta Terra. Decisiva è stata un’intercettazione telefonica tramite la quale è stato registrato un dialogo piuttosto esplicito fra il dio serpente azteco Quetzalcoatl e il suo collega dio della pesca Xutexutle.

X.: Ma è sicuro?
Q.: Sicurissimo. Pochi mesi ancora e bum!, umani fuori dalle palle.
X.: Era ora. Francamente non li sopportavo più. Non ci saranno ripensamenti, vero?
Q.: Tranquillo. Ormai la procedura è partita e non si torna più indietro.


Sulla base di questa intercettazione, il dio della pesca Xutexutle è stato convocato dalla procura come “persona informata sui fatti”, mentre nei confronti di Quetzalcoatl è stato spiccato un ordine di arresto per tentata strage. Un attimo dopo la procura di Milano è stata distrutta da un diluvio di pietre infuocate che avevano la forma di cavallette. Si esclude che l’evento possa avere qualche correlazione con l’indagine in questione.
Un portavoce della procura ha intanto informato la stampa che né Quetzalcoatl né Xutexutle si sono ancora presentati presso le autorità giudiziarie per chiarire la loro posizione.
“Un comportamento davvero indegno” ha dichiarato il portavoce un attimo prima di morire incenerito da una folgore.
(continua)

mercoledì 24 agosto 2011

Scrittori di racconti

Ormai sembra che i soli libri degni di essere pubblicati siano i romanzi, possibilmente lunghi più di trecento pagine e corredati di una gran quantità di utilissimi dettagli tipo: cosa ha mangiato il protagonista a pranzo, come era vestito all'ora di cena e cosa ha guardato alla televisione prima di addormentarsi.
Il racconto breve e la sua essenzialità sembrano ormai confinati ai soli concorsi letterari e a certe raccolte-paccottiglia di piccoli editori con necessità di garantirsi un congruo numero di esordienti-acquirenti (con rispettive famiglie) pubblicando un solo libro: tanti piccioni con una fava.
Eppure ci sono stati autori capaci di farsi conoscere solo tramite le narrazioni brevi.
I casi più celebri e recenti sono quello di Raymond Carver e Jorge Luis Borges. L'americano ha lasciato come eredità letteraria racconti e poesie, e anche lo scrittore argentino non ha mai scritto romanzi, solo storie di poche pagine a metà strada fra letteratura fantastica e filosofia. Persino i suoi saggi, sebbene più corposi, in genere sono libriccini che difficilmente superano le cento pagine.
Ryunosuke Akutagawa (1892-1927) è considerato uno dei padri della letteratura giapponese moderna pur avendo scritto "solo" un centinaio di racconti brevi e nessuna narrazione lunga.
Il russo Anton Cechov (1860-1904) noto soprattuto come autore di testi teatrali, si è tuttavia ritagliato un suo spazio nelle antologie letterarie mondiali coi propri racconti, acute analisi della Russia in cui lui viveva. Scrisse un solo romanzo a puntate, probabilmente su richiesta della rivista che pubblicava i suoi lavori, che è stato completamente dimenticato e rappresenta l'aspetto meno importante della sua produzione.
Nell'era della multimedialità e della fretta, si spera che le narrazioni brevi riescano nuovamente a ritagliarsi un loro spazio privilegiato e non secondario nell'interesse dei lettori.

domenica 21 agosto 2011

Un quarto di secolo

Proprio così. Come lettore di libri "impegnativi", ovvero di letteratura che non è stata scritta appositamente per bambini o adolescenti, festeggio il mio personalissimo venticinquennale. Passare da "Un capitano di quindici anni" di Jules Verne (che probabilmente quando fu scritto non era inteso "per ragazzi") a Pirandello è stato un bel salto. Ovviamente non è avvenuto in modo drastico: per molto tempo ho continuato a leggere prevalentemente fumetti e narrativa leggera, mentre i racconti di Edgar Allan Poe o le poesie di Baudelaire costituivano un'eccezione, un'immersione in emozioni che ancora non capivo pienamente.
Solo verso i venti anni (quindi trascorsi quattro anni da quel battesimo alla lettura adulta) le proporzioni si sono invertite: fumetti in declino, e grandi romanzi classici in aumento, complice anche l'università e i testi obbligatori per i vari esami di letteratura inglese e francese.
Per festeggiare questo anniversario mi sono appena regalato... indovinate cosa?
Risposta esatta: dei libri.
Per essere in armonia con l'evento avrebbero dovuto essere cinque (uno per ogni quinquennio) ma mi sono limitato a tre. Tanto so già che ne comprerò chissà quanti altri da qui alla fine dell'anno ;-)

giovedì 18 agosto 2011

Voglio pagare qui le tasse

Appena tornato dalle ferie, posso dire solo una cosa: dopo aver ammirato il municipio di Montecatini decorato nel più squisito stile liberty, mi sono convinto che in un luogo del genere riuscirei a pagare le contravvenzioni dei vigili urbani e a fare lunghe code agli sportelli col sorriso sulle labbra.
Potrei passare ore ad ammirare le nicchie, le vetrate, le lesene, le ringhiere e ogni singolo dettaglio.


martedì 16 agosto 2011

Scribacchini e lettori in astinenza

Anche se il titolo è allusivo, non intendo parlare di sesso (ma prima o poi dovrò farlo per aumentare il numero dei contatti sul blog ;-)
Mi riferisco alle attività che danno il nome alle due categorie citate, ovvero scrivere e leggere.
Per il 60% degli italiani sono off limit e prive di attrattiva, persino più noiose di un comizio di Tremonti. Ma per noi (pochi) che troviamo interessanti le parole trascritte nero su bianco, nostre e altrui, è possibile astenersene a lungo?
Per quanto mi riguarda, se per "leggere" si intende qualunque cosa (non solo libri ma anche articoli sul web, fumetti, notizie sul televideo, etc.) non esiste un singolo giorno trascorso senza letture. Parlando invece di libri completi di saggistica o narrativa, mi è capitato di trascorrere periodi di astinenza di circa due mesi.
Per la scrittura si può applicare un discorso analogo. "Scrivere" includendo anche i post per il blog o qualche fuggevole haiku, mi inpegna in modo costante, e i periodi totalmente privi di scrittura non superano le tre settimane. Se invece intendo solo racconti o romanzi completi, in passato ho avuto un blocco lunghissimo di quasi tre anni, anche a causa di problemi personali. Ultimamente questi break sono meno drastici, e difficilmente superano i quattro mesi.

venerdì 12 agosto 2011

Cose mai fatte

Quando mi prende quel generico senso di fastidio per la banalità quotidiana, uno dei miei antidoti preferiti è fare una cosa mai fatta prima.
Niente di clamoroso. Anche azioni semplici, purché mai precedentemente praticate nel corso della mia vita.
Ad esempio dipingere degli acquerelli, anche se sono negato coi pennelli in mano.
Oppure sparare a un poligono di tiro cercando di mandare a segno quanti più colpi possibile nel bersaglio a cerchi concentrici.
O visitare una città in cui non ero mai stato, soprattutto una di cui non so assolutamente nulla e che quindi costituisce una scoperta totale.
A volte possono capitare anche altre cose che magari preferisco non rendere pubbliche (ma non immaginatevi chissà cosa ;-)
Esperienze nuove, ecco. Tanto per rammentare quanto sia teoricamente e materialmente vasta l'avventura della vita.

mercoledì 10 agosto 2011

Espressioni del bel tempo che fu

Vista la mia passione per lo stile liberty, la Belle Epoque e gli anni dorati a cavallo fra XIX e XX secolo, ogni tanto indugio più del dovuto su certi libri dell'epoca che non hanno alcun particolare merito letterario, ma solo l'intrinseco pregio di appartenere materialmente a quel periodo storico: sono pregni di tutte le suggestioni tipiche degli anni in cui furono giovani i nostri bisnonni.
La loro suggestività più specifica è nel linguaggio, un italiano ormai datato e pieno di clichè che caratterizzano il gusto estetico dell'epoca.
Una donna affascinante, ad esempio, aveva inevitabilmente le labbra tumide. E la sua pelle doveva per forza essere eburnea.
Avete idea di cosa significhino queste espressioni?
(Piccolo passatempo ozioso al quale pensare distrattamente sotto l'ombrellone ;-)

lunedì 8 agosto 2011

Spazio ferie

Se non si sono verificati imprevisti come l'ultima volta che lo avevo annunciato, ora dovrei essere in ferie. Nessuna deviazione verso l'ospedale più vicino, niente anestesie, flebo e antibiotici: solo una sana, piacevole e rilassante vacanza in Toscana.
Il blog rimane tuttavia semi-attivo poichè ho programmato un paio di post che usciranno durante la settimana.
Ma io non sarò presente. Sarò di ritorno dopo il 16 agosto.
Presumo che la maggior parte dei bloggers di mia conoscenza siano a loro volta in ferie, quindi buon divertimento a tutti ;-)

venerdì 5 agosto 2011

Miguel Tio

Il pittore dominicano Miguel Tio è un esploratore del mistero della vita e della morte, che costituisce il perno centrale della sua arte unitamente alla bellezza e alla sensualità.
Le sue immagini sono chiaramente ispirate alla spiritualità della tradizione occidentale.

Il quadro sulla destra, "Mia madre e i suoi invisibili aiutanti", esprime con estrema ingenuità (che rammenta quella dei murales di Diego Rivera) l'idea di una dimensione ultraterrena che comincia a manifestarsi già in questo mondo.


Le sue tele possono essere facilmente stroncate o ridicolizzate da commenti negativi proprio a causa del loro eccessivo candore e l'assenza di spazio per l'immaginazione dell'osservatore.
Personalmente riesco a cogliere il messaggio positivo di cui - almeno in questo periodo - sento un'estrema necessità.

mercoledì 3 agosto 2011

Scrittori con un solo hit

Certi autori sono universalmente noti per un unico libro, pur avendone scritti molti di più.
Un esempio tipico è l'inglese Jerome K. Jerome. Il suo capolavoro comico "Three men in a boat" (Tre uomini in barca), viene pubblicato e letto ancora oggi, spesso unitamente al seguito "Three men on the bummel" (Tre uomini a zonzo). Ma lui aveva prodotto decine di opere: romanzi, saggi, testi teatrali. Tutto finito nel dimenticatoio, tranne i "tre uomini".
Anche J.D. Salinger viene ricordato quasi esclusivamente per "The catcher in the rye" (che i traduttori italiani hanno stravolto per vari motivi in "Il giovane Holden"). Non è certo il suo unico libro, ma persino negli Stati Uniti pochi lettori conoscono il resto della sua produzione libraria.
In Italia si può citare il caso di Riccardo Bacchelli, noto come l'autore de "Il mulino del Po". Presumo che anche uno studente di Lettere avrà seri problemi ad abbinare il suo nome ad altri titoli.
Mi chiedo se davvero questi autori abbiano azzeccato la giusta alchimia narrativa una sola volta nella loro carriera, o se invece quei libri eletti siano usciti nel momento giusto e nel contesto giusto.
Uno dei miei tanti dubbi letterari che rimarrà senza risposta.

lunedì 1 agosto 2011

Si riparte

Da dove ricomincio?
Sicuramente dai ringraziamenti a tutti quelli che si sono interessati ai miei imprevisti problemi di salute :-)
La settimana in ospedale, e ancora più quella in casa dopo l’operazione, sono trascorse in un’inerzia quasi totale. Il dottore mi aveva ordinato di restare a riposo, e gli effetti debilitanti dell’antibiotico mi hanno aiutato a obbedire. Mi sarebbe piaciuto sfruttare il tempo libero per provare a scrivere qualcosa, magari programmare alcuni post per il blog, ma non ci sono riuscito. Perciò l’attività riparte oggi, improvvisando giorno per giorno come ho sempre fatto.
E intanto stilo un elenco di buoni propositi: scaricare ogni nuovo racconto autoprodotto di amici "scribacchini", verificare novità nel blog del progetto Come September, aggiornare la mia libreria su anobii con la recensione del romanzo letto mentre ero ricoverato, rispondere ai messaggi di posta elettronica… e poi tutto il resto verrà da sé.