giovedì 31 dicembre 2009

Post di fine anno

Sono stato un po' in dubbio sul contenuto da inserire nel post di fine anno.
Ho pensato al classico riassunto dei dodici mesi trascorsi, almeno per quanto riguarda questo blog. Ma forse é un po' troppo pretenzioso, considerato che ho solo messo on line qui o su ilmiolibro alcune cose che avevo già scritto in passato e che erano rimaste per anni nell' hard disk del mio computer. I vari post di accompagnamento o di erudizione dilettante sono solo l'inevitabile sfogo della mia grafomania latente.
Ho pensato anche a un post di buoni propositi per il 2010:
"pubblicherò finalmente un libro" (purtroppo non dipende da me ma dalla controparte editoriale, se finalmente accettano un mio manoscritto allora...)
"scriverò un romanzo grandioso" (sto lavorando su due cose: una serie di racconti collegati tra loro e aventi sempre lo stesso protagonista, e un poliziesco ambientato in Italia. Per me sono grandiosi, ma temo che la mia opinione sia di parte).
"sarò un essere umano migliore" (troppo difficile, ci rinuncio in partenza).
Infine, ho deciso che il post migliore per il 31 dicembre sia quello degli auguri. Non ho più 13 anni da 26 anni, quindi so bene che l'anno che verrà non é necessariamente migliore del precedente, non é detto che porterà al compimento dei nostri desideri, anzi, potrebbe benissimo rifilarci qualche calcio... Però, secondo i dettami del calcolo delle probabilità, é possibile che nel corso della vita capiti un anno in cui tutte le cose belle accadano per davvero. Non potrebbe essere proprio il 2010...?
Buon anno a tutti :-)

lunedì 28 dicembre 2009

A proposito del web...

I giorni fra Natale e Capodanno, e poi fra Capodanno ed Epifania, hanno quello strano sapore di una non-festa/festa (o festa/non-festa, fate voi).
Anche chi sta al lavoro (presente) ha meno da fare rispetto al solito e prova la sensazione di trovarsi in una specie di deserto (tra fornitori e clienti non so quanti siano aperti, sicuramente pochi...)
E allora c'é il tempo di gozzovigliare sul web, e di riflettere...
In soli 15 anni internet é diventato qualcosa di imprescindibile per le magnifiche e progressive sorti dell'umanità. Sarà che io appartengo a una generazione che non poteva neppure immaginarselo (quando ero bambino i personal pc non comparivano neppure nei film di fantascienza), ma continuo a sorprendermi per le incredibili applicazioni e potenzialità della rete. E ovviamente ne usufruisco... In che modo?
Tanto per cominciare con questo blog (bella scoperta, eh?)
Poi con altre applicazioni connesse all'universo librario (sono utente di anobii e ilmiolibro, cliente di ibs, amazon e libreriauniversitaria).
Lavoro (quanto sono simpatici i portali dell'agenzia delle entrate, i cataloghi on line dei fornitori, il sito della Zucchetti... ma sapeste quanto!)
Discussioni da bar sport (iscritto a vari forum di tifosi della mia squadra del cuore).
Rapporti sociali (amico di altri bloggers, inviatore di e-mail a possessori di indirizzi di posta elettronica che hanno avuto la sfortuna di conoscermi, etc.)
Info (da google a wikipedia, da yahoo a paginegialle, é incredibile la quantità di notizie utili raccolte sul web).
E infine... beh, diciamo che se uno visualizzasse la cronologia delle pagine navigate dal sottoscritto sarebbe sicuro al 100% che sono un maschio eterosessuale tradizionalista (e senza troppa fantasia, ma non fatelo sapere in giro ;-)
Conclusione: sono un "malato" di internet? Non ancora. La mia vita si svolge più nel mondo reale che in quello virtuale. Sono un utilizzatore del web entro limiti fisiologici. Però... imprescindibili.

mercoledì 23 dicembre 2009

Una stanza tutta per sé

Come lettura di Natale consiglio uno dei miei "librivissuti". Non un romanzo carico di tensione e di riflessioni tragiche ma, più "festosamente", un saggio di una scrittrice straordinaria come Virginia Woolf.
Il testo é abbastanza noto: con la sua prosa evocativa ed emozionale l'autrice ripercorre l'evoluzione della donna nel contesto intellettuale europeo, partendo dalle epoche in cui alla maggioranza delle nate "femmine" era preclusa ogni forma di accesso alla cultura.
La stanza "tutta per sé" da conquistare per poter sviluppare liberamente le proprie giuste aspirazioni letterarie é il difficile traguardo raggiunto lentamente dalle donne nel corso dei secoli, un traguardo di cui l'autrice può beneficiare grazie a Aphra Behn, Jane Austen e tutte le scrittrici che hanno saputo precorrere i tempi dell'emancipazione intellettuale femminile.
Apparentemente un libro per donne...
Io dico che la "stanza tutta per sé", il luogo da conquistare per realizzare la propria indipendenza, ai giorni nostri può essere percepito come una metafora anche da tanti uomini (soprattutto giovani) le cui aspirazioni sono negate da problemi economici o di altra natura. E poi la prosa di Virginia Woolf é incantevole.
Una lettura priva di temi "angoscianti" ma ugualmente capace di far riflettere.
Buon Natale a tutti ;-)

lunedì 21 dicembre 2009

Il mese del Natale...

Il Natale é un periodo particolare per me...
Sarà che per alcune situazioni contingenti e altamente personali non riesco a viverlo come vorrei, sarà che la sua magia l'ho sentita sino a 12 a anni e poi é diventato una fastidiosa occasione per accorgersi dei posti vuoti a tavola, sarà che cade nel mese di dicembre e quindi fa freddo (e io odio il freddo)...
... fatto sta che mi lascia addosso una sensazione indefinibile. Non dico fastidio, perchè comunque mi ricorda la celebrazione di Cristo e le Sue parole di speranza per l'umanità, però di sicuro non provo quella serenità che molti associano alla notte di Natale.
Diciamo che Ebenezer Scrooge non mi sta del tutto antipatico ;-)
Questa mia idiosincrasia per il periodo natalizio é al centro del manoscritto che ho inviato a vari editori nei giorni scorsi, e che spero possa ambire ad una pubblicazione. L'eventuale buona notizia arriverebbe comunque fra qualche mese, ma considerato che i plichi sono partiti in questi giorni sarebbe un "regalo di Natale" a tutti gli effetti.
Ecco, questo é il dono post-natalizio che spero di ricevere quest' (il prossimo) anno.

giovedì 17 dicembre 2009

Leggerezza

L'inverno mi infastidisce col suo freddo odioso e il cielo grigio, e da ieri il raffreddore e il mal di gola mi fanno compagnia... meglio distrarsi con un post leggero, magari un'altra voce del poco serio compendio sui centri commerciali...

Hi-tech
I megastore con articoli hi-tech di elettronica sembrano creati apposta per mandare in crisi esistenziale noi uomini di mezza età. Sono il paradiso del progresso tecnologico, l’apoteosi delle novità capaci di semplificare la vita. Rimanere indietro significa perdersi qualcosa… Il risultato finale però è che uno torna a casa con una gran tristezza addosso. Può essere la tristezza di aver buttato dalla finestra un centinaio di euro per un gadget elettronico che tra qualche mese sarà già obsoleto, o (ancora peggio) la tristezza di non aver potuto buttare quel centinaio d’euro dalla finestra causa sopravvenuti limiti della carta di credito. E poi ci sono anche altre situazioni… Faccio un esempio: qualche giorno fa mi è capitato di andare per la ventesima volta allo scaffale dei notebook di ultima generazione, quelli compatti che occupano la metà dello spazio ma hanno il doppio della memoria. Alla terza ora di contemplazione di un certo modello, mi ero quasi deciso a prenderlo. Nel momento in cui lo stavo afferrando però ho sentito una strana voce in testa, una cosa tipo: si rammenta alla gentile utenza di questo cervello che tra lavoro, famiglia e cose varie non riuscite mai a trovare il tempo di utilizzare neppure il vecchio pc che ormai da mesi ingombra la scrivania come un soprammobile, perciò cosa cazzo ve ne fate di un notebook?... Ecco, questa è la situazione tipica. Oppure può capitare di condividere opinioni ed esperienze con altri clienti del megastore, e anche in questo caso i risultati non sono incoraggianti. Una volta stavo esaminando insistentemente un televisore al plasma grosso come una Fiat Panda, e un signore molto gentile mi ha spiegato che lui lo aveva comprato qualche mese prima e mi ha dettagliatamente elencato le sue funzioni e caratteristiche. Gli ho chiesto se avesse qualche difetto e lui mi ha risposto: “Si, è troppo bello. Così bello che mia moglie lo ha requisito per vedersi la diretta del Grande Fratello ventiquattro ore su ventiquattro”. Ecco, un difetto del genere rende inutile l’acquisto.

martedì 15 dicembre 2009

La "Trilogia" parte da ilmiolibro

Come si nota dal penultimo post, alla fine ho "pubblicato" la mia "Trilogia veneta sognata" su ilmiolibro, in attesa di... niente, perché l'altro "editore" con cui sono in ballo é sempre un fornitore di servizi print-on-demand, quindi cambiano solo alcuni aspetti formali ma non la sostanza. Ma un giorno forse arriverà anche un Editore vero, chissà...
Nel frattempo mi accontento di ampliare la mia vetrina virtuale su internet...

Trilogia veneta sognata


titolo: Trilogia veneta sognata
anno: 2009
pagine: 144
formato: 15 x 23
prezzo: € 7,05
acquisto: solo online sul sito de ilmiolibro
genere: sperimentazione letteraria
anteprima: vedi il link per l'acquisto



La “Trilogia Veneta Sognata” si compone di tre racconti, ed é un progetto unitario nella sua genesi creativa. Le storie rappresentano tre diversi esiti dell’elaborazione degli stessi elementi: l’ambientazione veneta “sognata”, la teatralizzazione della vita, l’amore salvifico fra uomo e donna, la memoria perduta, la spensieratezza del XVIII secolo e soprattutto la commistione fra realtà e finzione letteraria.
I racconti sono "Iperbole", "Commedia reale" e "Vi racconto la mia storia". Ho cercato deliberatamente la sperimentazione letteraria, e da questo punto di vista é un testo meno immediato e probabilmente più difficile da leggere rispetto ad altri miei scritti, ma sempre in termini relativi.

Ovviamente chiunque può lasciare dei commenti. 

lunedì 14 dicembre 2009

Mikhail Vrubel'


Avevo accennato ad artisti che hanno cercato di superare il classicismo (come Gustave Moreau) sfociando nel simbolismo, la grande corrente artistica da cui deriva quasi tutto il figurativo moderno.
Il pittore russo Vrubel, vissuto a cavallo tra XIX e XX secolo, é passato attraverso un processo del genere. Da un lato é cresciuto nella tradizione greco-bizantina del suo paese e ha curato gli splendidi mosaici della chiesa di San Cirillo a Kiev, dall'altro ha creato delle tele con uno stile più affine alle nuove tendenze che si stavano diffondendo in Europa: pennellate meno nitide ma più evocative, immagini che si sgranano, figure che sembrano confondersi in macchie di colore...
Le sue opere più famose relative a questo tentativo di superamento del classicismo sono una serie di quadri ispirati dal poema "Il demone" di Lermontov.
La figura del demone diventa carica di umanità, rappresentata con tratti sicuramente poco accademici ma carichi di tensione emotiva. E' emblematica una delle immagini di questa "serie" pittorica, in cui al centro vi é una figura angelica che sovrasta il demone ripiegato su se stesso: il confronto con i santi impeccabili della chiesa di San Cirillo denota la doppia anima di questo artista classicista e simbolista. Un contrasto che a volte si annida nel lavoro di qualunque creatore, che si sente lacerato fra tradizione e innovazione e tenta di seguire entrambe le strade conciliandole o separandole rigidamente. Magari ne parlerò in un altro post.


venerdì 11 dicembre 2009

Fuga dall'informazione?

Per una volta voglio fare un post diverso dal solito, relativo all'interesse medio per l'informazione. Sarà che ultimamente mi sono isolato sempre di più nella mia torre d'avorio, e talvolta mi chiedo quanto sia giusto questo distacco dalle vicende quotidiane. Le "notizie" in senso generico le so tutte, anche perché siamo talmente bombardati dai mass-media che é impossibile non essere a conoscenza di qualcosa. Ma l'approfondimento lo sto trascurando. In televisione guardo più volentieri certi programmi in cui vengono illustrate opere d'arte e palazzi storici piuttosto che i notiziari; e per quanto riguarda i quotidiani, semplicemente non li compro e preferisco leggere romanzi, saggi e letteratura in genere. Sono un uomo in fuga dalla realtà, un escapist come dicono gli inglesi?
Probabilmente sì, però stamattina ho fatto un piccolo "esperimento", diciamo così. Ho controllato su internet i "10 articoli più letti" su corriere.it (fra parentesi alcune spiegazioni dove necessario):

1- Violentata davanti alla figlia di 18 mesi
2 - Insultò Travaglio, Sgarbi condannato
3 - La scuola degli scandali imbarazza la «Grande Mela» (due insegnanti lesbiche beccate in classe a fare sesso a New York)
4 - Caffè in paradiso, la guerra degli spot (la Lavazza accusa la Nescafé di avergli rubato l'idea dello spot con Bonolis piazzandoci però Clooney)
5 - Zeffirelli furioso: insulti a giornalisti e alla Dessì per «La Traviata»
6 - Saviano: Milano città del Sud. La Lega: «Va a ciapà i ratt...»
7 - Consulta, nuovo scontro Fini-Berlusconi Napolitano: violento attacco a istituzioni
8 - Berlusconi, nuovo attacco ai magistrati «Contro partito giudici cambiamo Carta»
9 - Processo Vallettopoli, Corona condannato a tre anni e 8 mesi
10 - «La protezione al pentito Spatuzza solo dopo aver fatto il nome del premier»

Curioso notare come le "notizie" nel senso pieno del termine comincino al settimo posto, mentre prima abbiamo cronaca nera, gossip e polemiche.

Ancora più eloquente l'elenco delle 10 più lette nella settimana corrente sul portale libero.it:

1 - Hunziker gambe all'aria scivola in moto in tv
2 - Vallettopoli, Corona condannato:"Mi vergogno di ...
3 - Lacrime e ormoni a mille (riferito al Grande Fratello.....)
4 - Edelfa ha perso la testa
5 - Calciatori? Acqua passata Simo punta (molto) in ... (la Ventura ovviamente)
6 - La bonona punta Sperti (riferito a Uomini e Donne........)
7 - Carmen, la nuda verità (intervista a Carmen Russo)
8 - La Pierelli si cucca Liotti
9 - La D'Eusanio risparirà
10 - Una congiglietta al GF (il refuso non é mio, ho fatto copia-incolla...)

Che dire, io non approfondisco quasi più le notizie, ma mi permetto di supporre che chi ha letto la maggior parte degli articoli succitati non ne sappia più di me riguardo ciò che sta accadendo in Italia e nel mondo...
Presunzione? Forse. Comunque per il momento continuo a stare nella mia torre d'avorio...

mercoledì 9 dicembre 2009

Più libri più libEri

Ho approfittato del martedì di festa per andare alla Fiera dei Piccoli Editori a Roma, quartiere EUR, ottima occasione per scoprire le proposte di case editrici spesso quasi artigianali e con budget ridotti all'osso, ma piene di entusiasmo, che poi é alla base di quella passione per i libri di noi aspiranti scrittori e accaniti lettori (e magari futuri piccoli editori ;-)
E' stata anche l'occasione per conoscere personalmente Mirco Corridori, con cui avevo già avuto modo di entrare in corrispondenza sul web. Poiché sono andato via quando lui era ancora all'inizio del suo pellegrinaggio negli stand espositivi, colgo l'occasione per chiedergli quanti libri ha acquistato..
Io mi sono fermato a 5, ma ho anche memorizzato alcuni nomi e certe realtà editoriali che sicuramente prenderò in considerazione tramite ibs.it appena avrò finito di leggere gli acquisti di ieri.

Scripta

Ho diviso i miei scritti in tre sezioni.
La prima é quella dedicata alle narrazioni di carattere fantastico. Potete accedere tramite questo link.
La seconda é relativa alla narrativa tradizionale, e la trovate qui.
La terza raccoglie divertissments, traduzioni e tutto quanto non riconducibile ai primi due. Basta cliccare qua.

Un paio di libri li ho resi disponibili anche in formato cartaceo tramite il servizio print-on-demand ilmiolibro.kataweb cercando di mantenere il prezzo il più basso possibile (io non ci guadagno nulla, giuro!)
Se volete, potete prendere qualche informazione in più direttamente qui.



lunedì 7 dicembre 2009

Haiku di Issa

Gli haiku sono un'ormai notissima forma di poesia tradizionale giapponese caratterizzata dalla brevità: la regola metrica é che sia formata da 17 sillabe divise in tre versi di 5 - 7 - 5 sillabe.
Questa enorme concisione da un lato rende facile la composizione, dall'altro la pone a rischio di eccessiva semplicità, banalità o addirittura stupidità. Insomma, bisogna saperla gestire.
Nel mio piccolo mi piace scrivere haiku, ma soprattutto mi piace leggerli. Il mio autore favorito é Kobayashi Issa, uno dei maestri del genere vissuto a cavallo fra XVIII e XIX secolo. Le sue composizioni sono caratterizzate da una gradevole ingenuità, un approccio sempre meravigliato verso il mondo e lampi di semplice saggezza:

Dove ci sono uomini
troverai mosche
e Buddha.

Un sito (in inglese) totalmente dedicato ai suoi haiku é questo. Io lo clicco spesso, magari verso le 11 della mattina quando faccio una breve pausa sul lavoro per bermi una tazza di tè verde. Un tocco di poesia quotidiano prima di rimettermi a registrare fatture...

mercoledì 2 dicembre 2009

Il dado é tratto...

Ho iniziato ad inviare ad alcuni editori il romanzo sul quale ho lavorato negli ultimi tempi.
Considerato che passeranno parecchi mesi prima che venga ufficialmente respinto, come trascorrerò il tempo nell'attesa di ricevere le varie risposte di rifiuto?
Mi sembra ovvio: scrivendo.
Negli ultimi mesi ho fatto quasi esclusivamente editing, per questo manoscritto e per gli altri libri visibili sul blog (più un altro già citato per il quale sono in attesa di pubblicazione da parte di Boopen). L'editing é fondamentale per sottoporre al lettore un testo decente almeno dal punta di vista grammaticale e sintattico, che si tratti del redattore di una casa editrice o di mio cugino. Però é un lavoro pesante, soprattutto dovendolo fare nei ritagli di tempo.
Scrivere in first draft é un'altra cosa. E' un piacere. E' il momento in cui le parole procedono in libertà, le idee fermentano, il testo avanza senza troppi problemi. La gioia di scrivere allo stato puro. Ecco, per i prossimi mesi mi dedicherò a questo tipo di attività. Se poi verrà fuori qualcosa che potrebbe essere interessante, lo riprenderò in mano con più calma e ricomincerò la lenta, paziente, ossessiva opera di correzione. Ma per qualche tempo la voglio lasciare da parte.
Ho voglia di scrivere tanto per scrivere.