domenica 26 agosto 2018

L'estate sta finendo

Il titolo del post dice tutto: ho citato il noto tormentone estivo di qualche decennio fa perché, se ricordate il testo, prosegue dicendo: e un anno se ne va. Sto diventando grande, lo sai che non mi va.
Mi riguarda in pieno, considerato che ieri mi sono avvicinato ancor più al traguardo ormai prossimo del mezzo secolo di vita.
E proprio non mi va, credetemi.
Che poi non riesco neppure a capire se posso considerarmi vittima della sindrome di Peter Pan, considerato che nella vita quotidiana ho tutti gli atteggiamenti tipici e il modo di vestire degli uomini di mezza età (con una piccolissima ma importante precisazione: alcuni dicono che ce li avevo anche quando avevo quindici anni).
Però dentro la testa c'è sempre un fluire di pensieri, sogni, immaginazione e idee tali da far concorrenza a un bambino assorto nelle proprie fantasticherie.
Da un certo punto di vista non mi dispiace, considerato che quando mi succede che tale vortice di pensieri inconcludenti si blocca cado nell'estremo opposto: divento apatico, svogliato su tutto, demotivato.
Però mi resta il dubbio: forse non sono mai diventato un adulto maturo e responsabile? Forse non lo diventerò mai?
... Domande troppo serie e intellettuali per il mese di agosto. Io ormai provo diffidenza estrema verso gli eccessi di cerebralismo, anche se a volte io stesso vi sono sprofondato in modo compiaciuto.
E niente, meglio restare sul semplice. La canzoncina dei Righeira anziché una citazione colta, un post breve e confuso al posto di una lunga e dettagliata relazione sul mio stato d'animo di uomo invecchiante.
Con la speranza - che è quasi una certezza - che già da domani sarò nuovamente assorto in oziosi cazzeggi da bimbo mai cresciuto.

giovedì 16 agosto 2018

Cartasia (e l'antico e il moderno)

La visita (peraltro casuale) alla mostra Cartasia organizzata per la Biennale d'Arte di Lucca mi ha ispirato questo post post-ferragostano (gioco di parole penoso, avete ragione ;-)
Le opere, interamente fatte di carta e cartone, sono esposte in vari punti della città ma in particolare in due luoghi chiusi: il mercato del Carmine e il Palazzo Ducale.
Nel primo caso di tratta di un vecchio mercato in disuso, una struttura quasi post-industriale che si presta perfettamente per esporre arte moderna.


Particolarmente suggestivo questo torso ottenuto mettendo in fila, appese decine e decine di lastre di carta forata e ritagliata con metodo.


Per quanto riguarda le opere esposte a Palazzo Ducale si crea invece un contrasto tra l'antico dei saloni storici (deliziosamente settecenteschi) e i manufatti contemporanei.


Chi mi conosce sa che preferisco il classico al moderno. Tuttavia ammetto di essere rimasto affascinato da questa fusione tra estetiche di secoli diversi...


Questo pensatore cavo e quindi pressoché trasparente lascia intravedere l'architettura del XVIII secolo attraverso il proprio corpo (e anche alcuni visitatori della mostra in effetti ;-)
Ha un certo impatto visuale, no?


Per fare una controprova basta scattargli una foto col flash (era permesso eh! Lo giuro!) in modo da esaltare la struttura di carta e mettere in ombra la sala ducale. In quale dei due scatti l'opera moderna colpisce maggiormente l'attenzione?


Insomma, ho scoperto da molti anni che l'allestimento ha un'importanza fondamentale per una mostra d'arte. Però per la prima volta mi sono chiesto se accostare antico e moderno sia davvero un contrasto o piuttosto un arricchimento reciproco per i secoli coinvolti. Voi che ne dite?


mercoledì 1 agosto 2018

La mappa delle Terre Occidentali

Per questo post ho preso spunto da un commento di Ivano che mi chiedeva come è nata la mappa delle Terre Occidentali.
Il punto di partenza è stata la mia passione per le mappe geografiche dell'età barocca, quelle in cui il mistero delle regioni ignote, i pericoli degli abissi marini e la foggia degli abiti dei vari popoli assumono una forma visibile sulla cartina, accanto ai nomi della città e ai confini fra le nazioni, oppure sul bordo esterno, una sorta di didascalia illustrata che trasforma la geografia in arte.
Per esempio una cartina di questo genere:


Però le Terre Occidentali, quantunque ispirate dall'Europa, non potevano essere identiche. Inoltre l'ambientazione prende spunto dalla Storia europea del XVIII secolo piuttosto che da quella del XVII, cosicché i popoli (e i loro vestiti tipici) che compaiono sul bordo sarebbero stati inopportuni.
E allora ho deciso di lavorarmi un po' questa mappa con l'aiuto di alcuni programmi di fotoritocco.
Questo è il risultato finale:


Ho sostituito i popoli con gli stemmi delle nazioni e apportato qualche modifica alla morfologia del vecchio continente. Diciamo che ho cazzeggiato mi sono sbizzarrito ;-)
Se avete qualche domanda più specifica sulla mappa, sono a disposizione.