venerdì 31 agosto 2012

Brevità vs prolissità


Ovviamente si parla sempre di gusti personali, e la lunghezza o brevità di un’opera letteraria sono pregi a seconda del punto di vista del lettore.
Io sono per la sintesi, quindi apertamente schierato con chi riduce al minimo le parole utilizzate. Sono talmente votato a questo atteggiamento che finisco col commettere degli autentici sacrilegi.
Ebbene sì, lo ammetto assumendomene tutto il biasimo che ne seguirà: se fossi stato l’editor di autori e poeti anche famosi, avrei sforbiciato qua e là.
Non sempre, sia chiaro. Di certi romanzi pur voluminosi non cancellerei neppure una singola parola. In altri casi però…
Ecco, sto per sputtanarmi. Farò solo un paio di esempi rapidi per evitare il rischio di polemiche, che non desidero assolutamente.
“Moby Dick” è un capolavoro, il vero romanzo simbolo della letteratura americana. La narrazione, soprattutto nella parte centrale, si alterna a capitoli ‘didattici’ (diciamo così) sulle balene, consuetudine abbastanza normale all’epoca in cui Melville lo scrisse. Se qualcuno mi chiedesse “Che dici, questi capitoli posso saltarli?” gli risponderei senza vergogna di sì. Il romanzo non perde nulla, anzi, diventa più adatto al gusto moderno. In my humble opinion, of course.
Oppure, la poesia “Il tramonto della luna” di Leopardi. Io la limiterei alle strofe prima e quarta, ignorando la seconda e la terza che sono la spiegazione dell’autore alla simbologia interna della poesia. Spiegazioni che servono solo in parte, perché la potenza evocativa delle immagini è tale da trasmettere al lettore le emozioni del poeta senza bisogno di note esplicative. Se volete fare una prova di lettura con e senza le due strofe centrali, la trovate su questo link.
E adesso, via libera agli insulti :-)

martedì 28 agosto 2012

Summer haiku


Lei passa sotto
la finestra. Fa caldo,
mordo le labbra.

venerdì 24 agosto 2012

Serge Marshennikov

In pittura io do estrema importanza alla tecnica e alla perfezione formale, alla faccia di Mirò e di tanti altri sperimentatori che mettevano l'idea al centro della tela, così al centro da convincersi che quasi non ci fosse necessità di dipingerla davvero e bastasse abbozzarla con qualche pennellata qua e là.
Va da se che una tecnica eccellente priva di contenuti diventa perfezione formale fine a se stessa, ma pur sempre perfezione.
Le opere del pittore inglese vissuto a cavallo tra XVIII e XIX secolo John William Godward potrebbero essere un esempio. Tuttavia le adoro, anche per la loro capacità di evocare nostalgia per un passato classico idealizzato e inesistente, e ovviamente la solitudine dell'artista che osserva le donne come fiori che non si possono cogliere (metafora del poeta Juan Ramon Jìmenez).
Il pittore contemporaneo russo Sergej Marshennikov (che ha il vezzo di francesizzare il suo nome in Serge) potrebbe essere un Godward dei giorni nostri. Ringrazio la mia amica e concittadina Simona per avermelo segnalato.
La raffinatezza dei suoi monotematici ritratti femminili, e la stupefacente accuratezza con cui riproduce i panneggi dei tessuti che avvolgono i corpi languidi delle modelle sono davvero al di sopra di ogni critica formale. Poi, a livello di tematiche e originalità, qualche buon critico potrebbe porre un sacco di obiezioni. Ma fortunatamente io sono solo un fruitore d'arte dilettante.


domenica 19 agosto 2012

Ritorno

Ricomincio dopo una decina di giorni di quasi totale assenza dal web. Mi sono subito accorto che ho ricevuto un invito da Daniela per partecipare al meme delle undici cose su se stesso, tuttavia a quel meme io avevo già preso parte… Ma non sia mai detto mi sottraggo. Anzi, colgo l’occasione per rivelare altre undici cose su di me, però da un’angolazione assai specifica: le vacanze appena trascorse. Elencherò undici aspetti del mio soggiorno vacanziero che vi diranno qualcosa in più sul qui presente (o forse assente ;-) Ariano Geta.
1-BICICLETTA – Era anni che non pedalavo. Ma si è presentata una situazione tipica: mia figlia, che ha sette anni, voleva imparare ad andarci per non sentirsi più a disagio con le amichette già capaci di stare su due ruote senza l’ausilio delle rotelline. Era terrorizzata, così io ho tirato fuori il cerbero che è in me e l’ho costretta a superare i suoi timori di cadere e farsi male urlandole incoraggiamenti  - e improperi - in stile ‘sergente dei marines’. Inoltre, per darle la giusta grinta, abbiamo eseguito insieme ogni mattina la danza maori (giuro, penso che alcune signore in panchina mi abbiano preso per pazzo), e alla fine lei ha imparato a vincere la paura. L’ultimo giorno abbiamo pedalato insieme, ognuno sulla sua bici. Lei era felice e io… beh, a me basta che lo sia lei, automaticamente lo sono anch’io :-)
2-CORAGGIO – Mia figlia è diventata coraggiosa. Aveva tanta paura di cadere o sbattere su alberi e panchine, e infatti nei giorni di rodaggio è successo varie volte. Aveva le gambe tappezzate di lividi. Ma ha imparato che dopo ogni caduta ci si rialza e si risale sulla bici. Ero fiero di lei, e ho deciso di prenderla ad esempio: durante il mio soggiorno vacanziero ho trovato il coraggio di compiere una certa azione per la prima volta in vita mia…
3-OMAGGIO – A Montecatini Terme sono transitati molti personaggi famosi. Nella strada principale vengono ricordati gli ospiti illustri della città con placche circolari che riportano il nome e l’anno di soggiorno. Io ne ho notato uno in particolare.

4-IMBORGHESIMENTO – Alla fine ho ceduto alle lusinghe della wellness, e poiché l’albergo in cui mi trovavo disponeva di una spa, mi sono concesso persino un massaggio ayurvedico agli olii essenziali. Sto invecchiando.
5-NOVITA’ ASSOLUTA – Avevo già scritto in un post pubblicato qualche mese fa che, ogni tanto, mi metto in testa di fare cose mai fatte prima in vita mia. È un modo per rammentare a me stesso quanto sia vasta e interessante l’esistenza. C’è voluto coraggio (vedi punto 2) ma sono riuscito a compiere qualcosa di totalmente nuovo per me. Per i dettagli... beh, forse ne parlerò un’altra volta. O forse no ;-)
6-ZERO LETTURE – In genere durante le ferie mi porto sempre un libro, ma tra biciclette, massaggi e passeggiate con mia figlia, stavolta non ho letto neppure un riga :-(
7-ZERO SCRITTURE – E non ho neppure abbozzato idee per racconti, o almeno tentato di improvvisare un haiku. Ogni tanto devo “staccare la spina” completamente.
8-CALDO – Ho sempre dichiarato che preferisco il caldo al freddo. Continuo a pensarlo, nonostante Caronte, Caligola, Nerone e tutta l’allegra compagnia degli anticicloni africani.
9-ROVESCIAMENTO DEL FASTIDIO DA PIANO BAR – In queste località termali capita spesso che i piano-bar lungo la via principale si esibiscano coi grandi successi del Quartetto Cetra e dei Ricchi e Poveri. Potete immaginare quanto sia stimolante la passeggiata serale... A sorpresa, il concertino dei redivivi Dik Dik ha suscitato parecchie perplessità causa l’inserimento di numerose cover di oscure canzoni non italiche come “The wall”, “Hey Jude”, "Sailing" e altre. Molti villeggianti non hanno apprezzato; io e pochi altri sì ;-)
10-ARIANO RYOGA – Nell’anime “Ranma ½” c’è un personaggio, Ryoga, che viene chiamato l’eterno disperso perché riesce sempre a smarrirsi essendo totalmente privo di senso dell’orientamento. Ecco, mentre guidavo nelle stradine locali della Valdinievole e mentre camminavo per le strade di Firenze ho avuto la conferma che io potrei essere la versione italiana di Ryoga.
11-FORMICHE – Appena tornati a casa ne abbiamo trovate più di un centinaio sparse in ogni stanza. Avevano approfittato della nostra assenza vacanziera per stabilire una colonia, e abbiamo dovuto sterminarle. Una cosa però l’ho capita: le formiche non mi fanno schifo, forse perché mi rammentano le mie estati in campagna di quando ero bambino. Ho dormito tranquillo, pensando che se mi avessero camminato addosso durante il sonno avrei sperimentato una stimolante nuova forma di micro-massaggio ayurvedico a base di acido formico :-D

Infine rispondo alle domande di Daniela:

Un libro che rileggeresti volentieri in questo periodo - "Tre uomini in Barca".
Una frase/aforisma che ti rispecchia particolarmente - "Tira la pietra di oggi, dimentica e dormi. Se era luce domani la incontrerai nell'aurora, divenuta sole".
Qual è la cosa che ti da la carica quando ti senti giù? - Musica, soprattutto se c'è una chitarra elettrica a comandare ;-)
Se potessi scrivere per un quotidiano o una rivista, quale sarebbe? - "Hurrà Juventus" ;-P
Una cosa che non sapevi e hai appreso di recente, in qualsiasi ambito della vita quotidiana - Che i pannelli solari tendono a rovinarsi e a diventare inquinanti col passare degli anni se non vengono sostituiti :-(
La più grande sorpresa che ti sia stata fatta - Un arcobaleno il giorno del mio compleanno, molti anni fa.
Il periodo della tua vita che rivivresti - Gli anni universitari.
C’è un libro in cui hai rivisto alcune tue esperienze personali? - "Sanshiro" di Natsume Soseki.
Il periodo storico in cui ti piacerebbe fare una capatina - XVIII secolo.
L’ultimo libro che hai regalato - "Dopo il banchetto" di Yukio Mishima.
L’ultima cosa che hai scritto, ovviamente prima di iniziare con queste domande - Un'email a un amico.

mercoledì 8 agosto 2012

Vacanze anche per me

Alla fine, malgrado gli apparenti avversi numi iniziali, riuscirò a farmi la mia settimanella lontano da casa.
Il blog riprenderà a funzionare regolarmente (eufemismo) a partire dal 20 agosto.
Nel frattempo, buona estate a tutti :-)